Categorie: milano

fino al 20.II.2011 | Fausto Bertasa | Milano, Effearte

di - 10 Febbraio 2011
Golfi sereni e idilli campestri. Uomini pensosi tra
le rovine, dame sognanti in tramonti di fuoco. Dici Grand Tour e subito riaffiorano
cari, vecchi stereotipi. Evocazioni di cui Fausto
Bertasa
(Bergamo, 1953) fa strame col più lucido e ironico dei “delitti”, consacrando
a oggetto d’arte biglietti d’aereo ed etichette per bagagli.

A questo ormai si riduce il viaggio: non più lenta
scoperta del letterato, palpitante ricerca dell’archeologo, sensuale
vagabondare del flâneur; ma isteria di arrivi e partenze ai terminal, ritmata
dallo sbattere dei trolley. In poche ore si può fare shopping a Times Square,
ammirare il sole di mezzanotte, ballare il tango per le strade di Baires…
Certo, le ferie non sono lunghe come quelle di una volta, ma in ogni caso si
tende a preferire la vacanza mordi-e-fuggi. Soprattutto fuggi, nell’ansia
bulimica di sfruttare tutto il pacchetto del tour operator. L’importante è
documentare e, soprattutto, esibire: tonnellate di fotografie, quando non il funesto
“filmino”, rovesciati – addirittura in tempo reale – sulle piazze della Rete.


Archiviati i cahier di impressioni e ricordi, spariti i Chatwin, i Kapuscinski e i Terzani,
è dunque questa la quintessenza del viaggiare nel terzo millennio? Risponde a questa
domanda la freddezza ben calibrata nel tono neutro e basso degli acrilici su
tavola – riproduzioni in scala macroscopica di biglietti aerei, in ponderoso
contrasto con gli originali ultraflat
-, specchio di una dimensione spoetizzata, quella dell’intruppamento
organizzato, del delirio collezionistico di mete canoniche o esotiche, del ruolino
di marcia imposto dalla guida-vangelo.

Spicca, dipinta un po’ più nettamente delle altre,
la parola chiave ‘economy’, fulcro del
turismo di massa nell’era dei low-cost e dei last minute: spostamenti globalizzati
in aeroporti omologhi, non-luoghi invariabilmente tirati a lucido, con gli stessi
duty free e gli stessi bar. Scala gigante anche per le targhette adesive delle
valigie con i codici a barre, questi ultimi “icone” della contemporaneità cui Bertasa
ha già dedicato in passato serie pittoriche, a riprova di una realtà riducibile
in puri termini economici.


Un progetto provocatorio e interlocutorio, realizzato
stuzzicando la vanità di amici che avevano conservato i tagliandi di viaggio,
quasi per una sorta di veniale feticismo. Quello di chi torna a casa “stanco ma
felice”, come si scriveva nel classico temino delle medie. E pazienza se ha
visto più con l’obiettivo fotografico che con i propri occhi: perché l’importante
è partecipare, non vivere.

anita
pepe

mostra visitata il 20 gennaio 2011


dal 25 novembre 2010 al 20 febbraio 2011

Fausto Bertasa – (Gran) Tour

Galleria Effearte

Via Ponte Vetero, 13 (zona Brera) – 20121 Milano

Orario: da martedì a venerdì ore 11-19; sabato ore 15-19

Ingresso libero

Info: tel. +39 0289096534; info@effeartegallery.com;
www.effeartegallery.com

[exibart]

Articoli recenti

  • Mostre

Brassaï. L’occhio di Parigi: a Bassano del Grappa un nuovo grande capitolo di storia della fotografia

Fino al prossimo 21 aprile il Museo Civico di Bassano del Grappa ospita “Brassaï. L’occhio di Parigi”, la mostra realizzata…

24 Dicembre 2024 0:02
  • Mostre

Armonie mediorientali e ritmi universali in Fondazione Prada a Milano

Fino al 24 febbraio l’installazione site specific dell’artista marocchina Meriem Bennani dà forma a una misteriosa sinfonia attivata da molteplici…

23 Dicembre 2024 19:07
  • Mostre

Parigi esplode di mostre: una ricognizione dalla capitale culturale dell’Europa

Parigi continua a fare della cultura un tassello cruciale di sviluppo: l’offerta delle grandi mostre, visitabili tra la fine del…

23 Dicembre 2024 17:59
  • Mercato

Dentro l’asta. Il vestito rosso di Domenico Gnoli

Una rassegna di alcuni lotti significativi dell’anno che sta per finire, tra maestri del Novecento e artisti emergenti in giro…

23 Dicembre 2024 17:42
  • Bandi e concorsi

DGCC e American Academy, l’open call per una nuova residenza per curatori

Un ponte tra Italia e Stati Uniti: c'è tempo fino al 30 gennaio 2025 per partecipare alla nuova open call…

23 Dicembre 2024 12:05
  • Personaggi

Addio a Edoardo Ferrigno, tra i pionieri dell’Astrattismo a Napoli

Ci lascia uno dei riferimenti dell’astrazione in Campania, con il suo minimalismo, rigorosamente geometrico, potentemente aggettante nella spazialità e nell’oggettualità.…

23 Dicembre 2024 11:05