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fino al 20.VI.2009 | Invernomuto | Milano, Lambretto Art Project

di - 11 Giugno 2009
Dopo il battesimo di fuoco di Lambretto Art Project per mano del dionisiaco Nico Vascellari, il nuovo spazio espositivo voluto da Mariano Pichler prosegue nella sua intenzione di ospitare progetti e autori eccentrici per carriera e modalità espressive.
È sicuramente questo il caso del collettivo Invernomuto, composto da Simone Bertuzzi e Simone Trabucchi (Castell’Arquato, Piacenza, 1981), in un certo senso legati ad alcuni aspetti del lavoro di Vascellari, ma con una predilezione per i fuori-formato che caratterizza la loro esperienza artistica come pressoché unica nella scena artistica italiana.
Avvalendosi della collaborazione di diverse figure, come musicisti, artisti, film maker e critici, fin dal 2003 Invernomuto ha costruito progetti diversi che spaziano dall’editoria ai live, alla realizzazione d’installazioni in spazi espositivi. In questo senso, la loro pubblicazione “ffwd_mag” rappresenta un caso interessantissimo nell’editoria dedicata all’arte (e non solo) in Italia e all’estero.
Village Oblivia rappresenta un nuovo step di questo villaggio immaginario. Dopo esser stato presentato durante il festival bolognese Netmage (che lo ha anche prodotto) e dopo una tappa in una galleria d’oltralpe, approda ora negli spazi di Lambretto. Investendo la piccola stanza nel quale è collocato con immagini e suoni che evocano l’estraniante esperienza di un villaggio “reale”, in un bosco vicino a Parma, dove appassionati di giochi di ruolo dal sapore fantasy ambientano le loro storie e le loro personali mitologie.

Invernomuto ha assistito a questa performance, a questa sospensione di tempo e realtà, filmando momenti, dettagli e atmosfere, che sono poi stati montati in un video sperimentale della durata di oltre un’ora, Un video che, grazie anche alle eccezionali sonorità della band folk-noise americana Sunburned Hand of the Man, riporta nella doppia proiezione e nei monitor sui quali si articola i brandelli di un immaginario in continua trasformazione, bruciando qualsiasi definizione di “genere”. Per diventare, di fatto, un flusso dove i fantasmi e le incursioni sonore si mescolano, lasciando lo spettatore incapace di appigliarsi a qualsiasi punto di riferimento.
La caratteristica, già presente in altre esperienze di Invenomuto, è quella di restituire il loro progetto audiovisivo come un rito, che ha riferimenti sia alla tradizione sperimentale, in questo caso soprattutto statunitense – da Jack a Harry Smith e tutta la corrente del trace-film, del cinema magico e dell’etno-musicologia – agli aspetti vernacolari delle culture locali italiane.

A rafforzare quest’idea di rito, ogni notte (per tutta la durata della mostra) nella torre o “periscopio” di Lambretto viene proiettato esternamente un altro frammento video in loop, che appare come l’ennesimo personaggio-fantasma che infesta Village Oblivia.

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riccardo conti
mostra visitata il 26 maggio 2009


dal 26 maggio al 20 giugno 2009
Invernomuto – Village oblivia
Lambretto Art Project
Via Cletto Arrighi, 19 (Zona Ventura) – 20134 Milano
Orario: solo su appuntamento
Ingresso libero
Catalogo ffwd_mag n. 5, € 15
Info: tel. +39 0226418090; info@lambrettoartproject.com; www.invernomuto.info

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