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23
giugno 2008
fino al 20.VII.2008 L’abbraccio di Vienna Como, Villa Olmo
milano
Lo splendore dell’arte viennese sul lago di Como. Dal Belvedere a Villa Olmo, in un percorso ragionato e accattivante. Nell’epoca delle mostre blockbuster, un piccolo gioiello mitteleuropeo...
di Vera Agosti
Secondo l’intento della mostra, Villa Olmo offre un abbraccio all’arte viennese, mitteleuropea, dal Barocco al Modernismo attraverso la Secessione. E proprio di un abbraccio si tratta, attingendo metaforicamente all’immagine del quadro omonimo di Schiele, poiché l’esposizione permette di “abbracciare” un vasto ventaglio di opere e artisti che, negli anni, hanno reso grande la cultura austriaca. Sempre l’abbraccio suggerisce l’idea di un coinvolgimento emotivo, che infatti si prova di fronte alla meraviglia dei capolavori esposti. Ma un abbraccio dura poco e, in effetti, la mostra non consente un’approfondita analisi degli stili e degli autori; più che altro fornisce stimoli e suggestioni. Doverosi strumenti di approfondimento sono allora le visite guidate e le audioguide, che aiutano a percorrere un tragitto artistico e culturale di ampia e ricca portata.
Incominciando dai grandi ritratti di corte di Martin Van Meytens si arriva ai busti di Franz Xaver Messerschmidt, impressionanti studi di fisiognomica in cui la psicologia dei volti umani è indagata in profondità, fino all’esasperazione dei tratti e delle pose. Nelle sale successive affiora il gusto del Biedermeier, caratterizzato da un sentimento borghese, da una ritrattistica di impostazione teatrale, dall’amore per la natura, spesso idealizzata. Lo stile è sempre più contraddistinto da un delicato erotismo e dalla sensualità dei corpi e delle figure.
Netta e sfolgorante è la rottura provocata dalla Secessione nel 1897, che introduce una modernità rivoluzionaria nelle opere. Gustav Klimt ne è il fautore e il protagonista. In mostra sono i suoi delicati paesaggi naturali, come il Castello di Kammer sul lago Atter III (1910), di impronta impressionista e divisionista. Le donne sensuali, ricche e affascinanti, che costituiscono l’elemento principale dei suoi lavori, sono rappresentate dall’incompiuto Ritratto di Johanna Staude (1917-1918), in cui è però assente il simbolismo tipico di Klimt.
Stupendo e inquietante L’Abbraccio degli amanti di Schiele, in cui sono palesati la nudità dei corpi e la passione dei due innamorati con perfetto stile espressionista. L’artista, oggi tra i più richiesti e quotati, fondò nel 1909 il Neukunstgruppe, a cui parteciparono gli unici cubisti e futuristi austriaci, ma anche Oskar Kokoschka. Questi è presente in mostra con diverse tele, tra cui il fantastico Tigone (1926), tigre feroce dipinta in uno zoo londinese, dal cromatismo acceso e dalle pennellate violente.
L’abbraccio della mostra lega così Como alla città di Vienna e ai suoi secoli di storia. Le opere provengono tutte dal Belvedere, magnifico palazzo e museo d’arte.
Incominciando dai grandi ritratti di corte di Martin Van Meytens si arriva ai busti di Franz Xaver Messerschmidt, impressionanti studi di fisiognomica in cui la psicologia dei volti umani è indagata in profondità, fino all’esasperazione dei tratti e delle pose. Nelle sale successive affiora il gusto del Biedermeier, caratterizzato da un sentimento borghese, da una ritrattistica di impostazione teatrale, dall’amore per la natura, spesso idealizzata. Lo stile è sempre più contraddistinto da un delicato erotismo e dalla sensualità dei corpi e delle figure.
Netta e sfolgorante è la rottura provocata dalla Secessione nel 1897, che introduce una modernità rivoluzionaria nelle opere. Gustav Klimt ne è il fautore e il protagonista. In mostra sono i suoi delicati paesaggi naturali, come il Castello di Kammer sul lago Atter III (1910), di impronta impressionista e divisionista. Le donne sensuali, ricche e affascinanti, che costituiscono l’elemento principale dei suoi lavori, sono rappresentate dall’incompiuto Ritratto di Johanna Staude (1917-1918), in cui è però assente il simbolismo tipico di Klimt.
Stupendo e inquietante L’Abbraccio degli amanti di Schiele, in cui sono palesati la nudità dei corpi e la passione dei due innamorati con perfetto stile espressionista. L’artista, oggi tra i più richiesti e quotati, fondò nel 1909 il Neukunstgruppe, a cui parteciparono gli unici cubisti e futuristi austriaci, ma anche Oskar Kokoschka. Questi è presente in mostra con diverse tele, tra cui il fantastico Tigone (1926), tigre feroce dipinta in uno zoo londinese, dal cromatismo acceso e dalle pennellate violente.
L’abbraccio della mostra lega così Como alla città di Vienna e ai suoi secoli di storia. Le opere provengono tutte dal Belvedere, magnifico palazzo e museo d’arte.
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dal 14 marzo al 20 luglio 2008
L’abbraccio di Vienna. Klimt, Schiele e i capolavori del Belvedere
a cura di Sergio Gaddi e Franz Smola
Villa Olmo
Via Simone Cantoni, 1 – 22100 Como
Orario: da martedì a giovedì ore 9-20; da venerdì a domenica ore 9-22
Ingresso: intero € 9; ridotto € 7
Catalogo Silvana Editoriale
Info: tel. +39 031574240
[exibart]
oggi,24/06/08, ho visitato la mostra,ho trovato caro il biglietto d’ingresso rispetto alla quantità di pubblicità fatta : tre o quattro opere per ognuno dei quattro o cinque artisti più famosi; ho comprato il catalogo povero anch’ esso, 29 euro,eccetto l’ introduzione, le foto di tutte le opere esposte non sono commentate.
tutto al risparmio.