Non solo Bollywood, non solo spiritualità . In India la scena artistica si sta sviluppando sempre più, lo dimostra il fatto che l’Occidente le riserva sempre più spazio. Oltre la mostra in corso ad AR Contemporay Art, Milano ospita infatti
Urban Manners all’Hangar Bicocca e
India oggi allo Spazio Oberdan, altri percorsi attraverso l’arte indiana.
Contemporary Indian Art presenta alcune fra le più interessanti giovani tendenze attraverso l’operato di quattro artisti: Rachana Nagarkar, Tushar Potdar, Sachin Shinde e Kirann Telkar, quest’ultimo già presente in molte collezioni internazionali, come quella di Peter Nagy. A farla da padrone è il simbolismo, fra tradizione, contraddizioni, sensazioni, colori e odori. Si riesce a percepire così il
new indian style, connubio di sincretismo locale ed elementi d’infiltrazione occidentale, che però non sempre ben si sposano.
Rachana Nagarkar (Mumbai, 1979) ha realizzato un’installazione bidimensionale in cui l’uso della tradizionale tecnica pittorica è associato al supporto ultra-moderno del lightbox. Nei suoi acrilici su tela di grandi dimensioni,
Tushar Potdar (Mumbai, 1979) combina una pittura di stampo realista con un disegno che rimanda a possibili planimetrie. In alcuni casi sembra di toccare sete pregiate dai colori che fendono l’occhio. E tristemente l’occhio occidentale non è più avvezzo a cogliere sfumature cromatiche così intense. Prendono forma farfalle che volano sopra lo sviluppo tecnologico, ricordando i tempi in cui la spiritualità era ancora al centro dell’esistenza.
Sachin Shinde (Mumbai, 1980) ritrae invece scene di vita quotidiana nelle vie affollate, essendo particolarmente attento alle tematiche sociali.
Kirann Telkar (Mumbai, 1968) si dimostra anch’egli particolarmente sensibile al mondo che lo circonda. Tutte le sue esperienze si trasformano in tasselli fondamentali per costruire il proprio lavoro. L’atmosfera, il ritmo del suono, la musica o la moda diventano elementi primari nel percorso della creazione artistica. Il suo lavoro e suoi sentimenti riflettono esperienze dirette. Teklar è convinto che è il modo in cui costruiamo relazioni con gli altri che può far progredire la società e trovare un senso alla vita. Ovunque i bisogni fondamentali dell’uomo sono i medesimi ed è solo l’involucro che cambia. Così, con forme e colori, realizza le sue opere. Con frammenti del tutto, per creare un’unica armoniosa figura.