Categorie: milano

fino al 21.XI.2006 | Ania Orlikowska | Gorgonzola (mi), Federico Bianchi

di - 24 Ottobre 2006

La ricchezza della ricorsività non viene alla luce solo nell’addizione e nella mera ripetizione. Prende vita, soprattutto, attraversando una serie di ritrovamenti, reperti simili di entità diverse tra loro. Perché la ciclicità, l’insistenza collezionistica, l’infinita accumulazione di uguali assottigliano i confini della definizione. Così persino gli elementi di scarto, oggetti rugginosi, possono compenetrarsi, annullandosi man mano che arrivano a completamento. E l’arte sfida il dissolvimento dell’accumulazione, sfruttando le analogie e le politure che ne derivano, raggiungendo le affastellanti abrasioni della perdita. In fondo, giù fino all’essenza.
Ania Orlikowska (Lodz, Polonia, 1979), per la prima volta in Italia, propone Still life, una personale che parla di nature non ancora morte. Nature incerte, ferme ad un presente che non ha passato, entità materiche che non aspirano neppure a rivivere uguali nel futuro. Le opere esposte in galleria sono un segno, solo una tappa di un percorso estetico più vasto. Due video si confrontano con gli stessi soggetti, ma con basi musicali diverse. Di fianco sono appese alcune fotografie, mentre più nascoste troviamo due installazioni.
Il tema della natura morta, adattato a questi supporti creativi, “sfora” di molto, andando oltre la portata pittorica delle immagini e la violenza repulsiva di alcuni paesaggi ritratti. Nelle fotografie si alternano primi piani di lenzuola spiegazzate, accartocciate e stressate. Poi d’improvviso emerge una macchia, trattenuta dal cotone. Così il rosso altera il nitore dell’intera serie. E il cerchio fluido della similitudine accatastante si rompe. L’accumularsi di oggetti simili, allora, sottolinea il dettaglio, lo esalta fino a caricarlo di uno spessore lucido che, nel caso della giovane artista polacca, acquista un valore lugubre, olocaustico, a tratti grottesco.
Ania Orlikowska, Still Life 01, veduta dell
Nelle immagini lo spazio visivo è asfittico, non c’è vuoto, non c’è cornice, le cose scivolano le une sopra le altre. Persino nelle installazioni non c’è un vero e proprio posto per il punto di fuga. Ne La fine del mondo, l’artista sistema una serie di vetri e specchi che moltiplicano all’infinito la propria immagine. I vetri sono nascosti dietro le pareti che li contengono e li filtrano attraverso uno spioncino. Solo in posizione da voyeur è permesso osservare i giochi dei riflessi, un infinito moltiplicarsi di un paio di scarpine nere. Questa coppia di oggetti, allora, posta fra gli specchi, diventa un cammino di milioni di repliche. Da notare anche i loop musicali che accompagnano i filmati video. Una serie di motivi beethoviani sembrano dare il moto all’ecosistema di una zolla di terra, prima deserta e poi, pian piano, in crescendo, sempre più pullulante di vermi.
Benché la ripetizione rappresentativa dei soggetti venga utilizzata per dare forza e nuova storia alle cose trovate per caso, sembra esserci spazio per lavorare su una vera estetica dell’accumulo. Si ricorda che la Orlikowska, anche se giovanissima, ha già esposto al Centrum Sztuki Wspolczesnej Zamek Ujazdowski di Varsavia e, più importante, presso il Kunstwerke Muzeum di Berlino. Attualmente è borsista del premio Deutsche Bank per l’arte polacca.

ginevra bria
mostra visitata il 14 ottobre 2006


Ania Orlikowska – Still life
Federico Bianchi Contemporary Art, Via Serbelloni 15
20064 Gorgonzola (Mi) – Orari d’apertura: da martedì a venerdì, 15.00 – 19.30, sabato 10.30 – 19.30
ingresso libero – Per info: telefono 02.95.10.90.80, web info@federicobianchigallery.comwww.federicobianchigallery.com


[exibart]

Articoli recenti

  • Arte contemporanea

La nuova Fondazione Emilio Scanavino rilegge se stessa attraverso la storica Triennale del 1954

La X Triennale fu un momento storico per la produzione ceramica, che si fece elemento di dialogo tra arti e…

10 Giugno 2025 16:15
  • Mercato

Un Rhinocrétaire di François-Xavier Lalanne potrebbe raggiungere $ 5 milioni

Accade da Sotheby's, a New York. L'ibrido surrealista, a metà tra animale e oggetto funzionale, guida la vendita di "Important…

10 Giugno 2025 16:14
  • Musei

Milano, addio Wow Spazio Fumetto: così chiude il museo della nona arte

Dopo 14 anni, il museo dedicato ai fumetti chiude i battenti a causa di una concessione comunale non rinnovata. E…

10 Giugno 2025 13:40
  • Architettura

Quando l’architettura ascolta il territorio: i progetti dello studio AM3 a Firenze

Nuova mostra per la rassegna Emergenti Studi di Architettura, della Fondazione Architetti Firenze: alla Palazzina Reale, i progetti di AM3,…

10 Giugno 2025 11:30
  • Progetti e iniziative

Arte e design, Gaggenau porta Franco Mazzucchelli a Villa Carafa di Napoli

Una nuova tappa del progetto itinerante di Gaggenau che mette in dialogo arte e design: la storica villa Carafa Belvedere…

10 Giugno 2025 10:06
  • Teatro

Mostra la tua ferita: il teatro di Michelangelo Dalisi rilegge l’eredità di Joseph Beuys

Al Centro Pini di Milano, un appuntamento del festival Da vicino nessuno e normale: Michelangelo Dalisi porta in scena il…

10 Giugno 2025 9:30