Categorie: milano

fino al 21.XI.2009 | Benjamin Valenza | Milano, Fluxia

di - 12 Novembre 2009
“Il poeta è un fingitore”, scriveva Pessoa nel 1931. Il
performer e l’artista visivo anche, aggiungiamo noi. Che si raddoppiano,
addirittura si moltiplicano. E talvolta, in estrema sintesi, si sovrappongono e
sono la medesima persona.
Benjamin Valenza (Marsiglia, 1980; vive a Losanna) è questi tre
ruoli riuniti in un solo autore, un “centro fisso che si sposta, se è un
vero centro, restando lo stesso e diventando sempre piĂą centrale, piĂą risposto,
piĂą incerto e imperioso
” (Blanchot).
La commistione di scrittura, reading e scultura dà vita a un’opera
plastica completamente immersa nella sua matrice letteraria e nella sua origine
poetica, dalle quali deriva un preciso obiettivo d’indagine: la mutazione dei
significati nella tradizione orale, la perdita del contenuto informativo nella
comunicazione e la malleabilitĂ  dei codici culturali. In altre parole,
l’incontro labile tra soggetti.
Nel work in progress Époopée 9 Valenza si confronta con
un’impegnativa moltiplicazione: una serie di 15 cartoline, sigillate in
plexiglas e silicone, testimonia il rapporto epistolare dell’artista con il suo
eteronomo Josef Hannibal. Due nomi, due vite, due personalitĂ  ben distinte. Ed
un unico viaggio epico, terrain vague dove Valenza diventa altro da sé senza cessare di essere
se stesso.

Benjamin e Josef si scambiano messaggi appuntati sul retro
delle riproduzioni profanate di Piranesi e Klein: fitti interventi grafici e minuti collage dissimulano le
autorità artistiche, lasciando intuire il meta-progetto di una storia dell’arte
fatta per cancellature. La finzione letteraria di Époopée 9 è un’esperienza performativa
sempre aperta, un gioco linguistico che dispiega un racconto o, meglio, una
“frequentazione”, che viaggia contemporaneamente sul binario del quotidiano e
su quello del metafisico.
Le opere disseminate nello spazio espositivo alternano
valenze scultoree e installative. Ad assolvere alla funzione di vero e proprio
esergo dell’intero lavoro sui codici troviamo Don Quixote hip, il megafono utilizzato da
Valenza nelle performance letterarie, strumento di lavoro dell’artista,
composto da un cono in ottone e da un’asta, insieme bastone d’appoggio e
scettro. Il simbolo del potere e della fragilità dell’arte, custodito in un
ingombrante fodero, diventa una scultura mobile, sempre pronta alla partenza. E
l’artista il glorioso facchino della propria arte.

L’apologia del quotidiano continua attraverso
l’assemblaggio di elementi comuni e della loro allure virtuale. Con tre traversine in
legno di quercia e una porzione di steatite, Valenza riproduce in scultura il
simbolo dell’hold your tongue, intimidazione in uso nella comunità clochard parigina. Non solo poesia aulica,
ma incursioni in registri bassi e codici gergali, con un’idea di new folklore
e un sentimento
di contemporaneitĂ  condiviso.
Evitando il pericolo di un neoconcettuale asettico,
Valenza si affida a un’ironica levity of tone. Dell’artista concettuale resta un
solido impianto progettuale e una grande pulizia formale, declinata però in una
versione piĂą accogliente e dalle forti inflessioni ludiche. Un lavoro artistico
semplice e dichiarato, senza trappole né nascondigli.

simone frangi
mostra visitata il 13 ottobre 2009


dal 30 settembre al 21 novembre 2009
Benjamin Valenza

Fluxia Gallery
Via Ciro
Menotti, 9 (zona Piazzale Dateo) – 20129 Milano

Orario: da
martedì a sabato ore 14.30-19 o su appuntamento

Ingresso
libero

Info: tel.
+3902 45474021;
info@fluxiagallery.com; www.fluxiagallery.com

[exibart]


Visualizza commenti

  • Al di lĂ  dell'allestimento straruffiano. Bastaaaaa. Il corno mi sembre uno spunto ottimo. Un'opportunitĂ  di aprirsi alle metropolitane,alle chiese e alle case altrui.

Articoli recenti

  • Opening

herman de vries: è suo il secondo appuntamento di Dep Art Out a Ceglie Messapica

Appuntamento questa sera, 28 luglio, con “be here now”, l’esposizione dei tre lavori inediti che l’artista olandese herman de vries…

28 Luglio 2024 0:02
  • Mostre

The Morbid Palace: una collettiva riporta in vita una ex chiesa abbandonata nel cuore di Genova

La galleria Pinksummer porta l’arte fuori dalle sue mura espositive per fondersi con la cittĂ  presentando una collettiva estiva dal…

27 Luglio 2024 17:01
  • Mostre

La pioggia e il velo, Rita Ackermann e Cy Twombly in dialogo alla Fondazione Iris

Manna Rain: le nuove piogge astratte e cinematografiche di Rita Ackermann in dialogo con l’ereditĂ  di Cy Twombly, per la…

27 Luglio 2024 16:10
  • Mercato

Il Ponte Casa d’Aste è stata acquisita dai francesi Millon & Associés

La maison italiana fondata nel 1974 fa il suo ingresso nel gruppo d’aste Millon, ma mantiene forte la sua identità

27 Luglio 2024 12:31
  • Fotografia

Other Identity #122, altre forme di identitĂ  culturali e pubbliche: Cristina De Paola

Other Identity è la rubrica dedicata al racconto delle nuove identitĂ  visive e culturali e della loro rappresentazione nel terzo…

27 Luglio 2024 12:10
  • Bandi e concorsi

WineWise, la open call di Art Days che porta l’arte tra i vigneti della Campania

WineWise: parte la open call per artisti emergenti promossa da Art Days Napoli Campania. In palio la produzione di un'opera…

27 Luglio 2024 10:00