Insomma, guardando un’opera architettonica non potremmo
non intuire un barlume di quella cosa in sé che è l’anima del mondo. Non per
nulla, Schopenhauer collocò le proprie riflessioni sull’architettura proprio in
quella sezione del Mondo come volontà e rappresentazione contrassegnata dall’Estetica.
Un non dissimile approccio, magari non in senso
strettamente filosofico ma certamente a livello per dir così “attitudinale”, si
può ritrovare nella produzione del sodalizio
artistico costituito da Kiril Ass (Mosca, 1974) e Anna Ratafyeva (Nizhni Novgorod, 1978; vive a Mosca), dove ricerca artistica e attivitĂ architettonica si
armonizzano secondo modalitĂ che esulano dalla destinazione pratica
dell’architettura – “nel qual caso essa è al servizio della volontà e
non della conoscenza pura”, direbbe Schopenhauer – mettendo in gioco sommovimenti inconsci (o
preconsci?) e fortemente individuali in luogo di connotazioni strettamente
concettuali e meta-teoriche.
Con questa loro personale, Ass e Ratafyeva
ridestano la dimestichezza con lo spazio, sopita a causa dei ritmi della vita contemporanea.
Non è la solita mostra imperniata sul concetto di spazio e sulla sua relazione
col corpo dell’osservatore “elevato” a parte attiva dell’allestimento. Si
sofferma, invece, sulla memoria dello spazio, insistendo sul rapporto della
relazione con lo spirito individuale. Non corpo e spazio, dunque, ma mente e
spazio.
Come un’imbarcazione che solca il fiume, lo
spazio è il movimento della memoria, sorta di collazione dei luoghi che
occupiamo attraversandolo. La nostra memoria è dunque colma di quelle immagini
e informazioni relative agli spazi che abbiamo “attraversato” e ciascuna di
queste immagini funziona come una sorta di immagine-episodio.
Kiril Ass e Anna Ratafyeva impiegano allora la
memoria dello spazio come un vero e proprio strumento poetico, realizzando per
l’occasione due installazioni site specific – Uccelli e Campagna – che oggettivano certune
immagini-episodio attraverso l’allestimento scenico di “oggetti trovati”. Non
tanto objet trouvé, ma oggetti che conservano
tracce di vita e proiettano la nostra mente in spazi lontani carichi di
suggestioni, che funzionano un po’ come archetipi, modelli che ci appartengono
e “suonano” familiari pur non essendo repliche isomorfiche del nostro vissuto
individuato e singolo.
“Oggi si cerca di pettinare le rovine”, scrive il
filosofo Roberto Peregalli nel bel libretto I luoghi e la polvere, affermando
l’urgenza di ripensare oggetti, luoghi e persone “dal punto di vista” della nostalgia e delle tracce
depositate dal tempo. E proprio qui sta l’impatto “emotivo” della mostra:
parlare dell’universale attraverso il particulare.
mostra visitata il 17 settembre 2010
dal 17 settembre al
22 ottobre 2010
Kiril Ass & Anna Ratafyeva – Campagna
Galleria Nina Lumer
Via Carlo
Botta, 8 (zona Porta Romana) – 20135 Milano
Orario: da
martedì a venerdì ore 15-19.30; sabato e mattina su appuntamento
Ingresso
libero
Info: tel. +39
0289073644; fax +39 0236505492; info@ninalumer.it; www.ninalumer.it
[exibart]
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