I ritratti sono tradizionalmente qualcosa di più di una rappresentazione dell’apparenza fisica di una persona: mirano a coglierne l’essenza. Oggi, però, i ritratti si traducono spesso in selfie, autorappresentazioni (autoreferenziali) di se stessi, in cui manca lo sguardo trasversale di un’altra persona. Luca (Vernizzi) punta invece a recuperare e a riproporre proprio quella ricchezza e quella peculiarità tipiche del ritratto tradizionale, attraverso la provocatoria “Kultur no-selfie” – una mostra della serie st art. L’arte per tutti, curata da Angelo Crespi – al Mondadori Megastore di piazza Duomo 1, a Milano.
L’artista Luca (Vernizzi) sceglie di mettere tra parentesi il proprio cognome per distinguersi dal padre, Renato Vernizzi, anch’esso famoso pittore, ma di matrice chiarista lombarda. Luca ha optato sempre per uno stile figurativo e il genere pittorico che più lo caratterizza è senza dubbio il ritratto. Che si tratti di amici o di personaggi famosi, l’artista manifesta una naturale sensibilità capace di cogliere e di ritrasmettere sulla tela anche ciò che non è prettamente visibile del soggetto dell’opera.
Luca (Vernizzi), Ritratto di Mario Resca, 2018, Tempera su tela, cm 100 x 80
In particolare in “Kultur no-selfie” i protagonisti sono figure di rilievo del panorama della cultura e dell’arte milanese. Non viene sviluppata una particolare poetica o un particolare tema, pertanto la mostra si presta a essere visitata a cuor leggero: i vari dipinti formano una sorta di piccola hall of fame di personaggi attualmente influenti. Con il suo occhio allenato e disinvolto Luca scruta e ritrae, ad esempio, il profilo “affilato” di Elisabetta Sgarbi o anche lo sguardo “fiero” di Mario Resca. La personalità e il carattere riescono a emergere in modo limpido e sorprendente dalle pennellate morbide e dai segni essenziali, ma efficaci. Inoltre, la rappresentazione quasi lirica di questi personaggi noti e carismatici li avvicina a figure di prestigio di altri tempi, trasformandoli (perché no) in re e regine o persino dei e semi-dei contemporanei.
La concezione dell’arte che sembra soggiacere ai ritratti di Luca è, in un certo senso, più in linea con un estetismo ottocentesco alla Oscar Wilde che con odierne modalità di rappresentazione e autorappresentazione – come il selfie del cellulare –, immediate e asettiche. Il (bel) ritratto pittorico diventa strumento per catturare per sempre l’essenza di una persona, rendendola immortale e anche “irraggiungibile”.
Lucrezia Boso
mostra visitata il 4 settembre 2018
Dal 4 settembre 2018 al 23 settembre 2018
KULTUR NO-SELFIE,
Luca (Vernizzi)
Mondadori Megastore
Piazza Duomo, 1 – Milano
Orari: lunedì – domenica, 9 – 23
Info: http://www.mondadoristore.it/