Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
21
ottobre 2008
fino al 23.XI.2008 Bettina Rheims Milano, Spazio Forma
milano
“I kissed a girl, and I liked it!”. Bettina Rheims, la donna che amava le donne, porta a Milano tutta la sensualità dell'universo muliebre. E chi dice che la solidarietà femminile non esiste, non dovrebbe mancare all'appuntamento...
“Us girls we are so magical / Soft skin, red lips, so kissable / Hard to resist, so touchable / Too good to deny it”: quante volte l’abbiamo sentito, ultimamente, dalla voce di Katy Perry?
Esattamente trent’anni prima dell’ascesa nelle classififche pop mondiali di una canzone che racconta la meraviglia di un bacio saffico, Bettina Rheims (Parigi, 1952) lasciava la sua carriera da modella per passare dietro la macchina fotografica. Era il ‘78, e la spinta per il cambiamento di rotta era arrivato dalla conoscenza d’un gruppo di spogliarelliste, primo soggetto immortalato dall’affascinante fotografa. Da allora, gli scatti della francese sono stati migliaia, artistici e commerciali, patinati e underground, sensuali e hardcore; che siano pubblicità, servizi di moda od opere d’arte, Rheims riesce a fare di ogni fotografia una vera e propria donna. Complessa, affascinante, sensuale, tentatrice e pericolosa, proprio come l’artefice.
In mostra da Forma sono 94, muse più o meno conosciute, ma eccezionalmente donne, quando giocano con una parrucca bionda e la propria androginia, come Kristin Scott-Thomas; quando esaltano il loro lato follemente infantile, posando in pigiama rosa e stringendo un orsacchiotto, come Jennifer Jason-Leigh; quando siedono in cucina, come Monica Bellucci; o quando si fondono in baci carnali e proibiti, mostrando le proprie floride forme.
Milagros, che accogli i visitatori, è l’emblema del femminino sacro, della Maria Maddalena, dai lunghi capelli rossi e dallo sguardo sincero e ingenuo, la coppa del Santo Graal che tanto ricorda la giuntura delle gambe muliebri; Charlotte Rampling torna a vestire le sue bretelle fatali, ma questa volta una camicia di seta nera crea un gioco sensuale di vedo-e-non-vedo sotto l’accessorio maschile, in vernice rossa, ancora più carnale; si sconfina nella pornografia quando le lacrime di Salma Hayek sembrano gocce di sperma. E poi le geishe, che si perdono nella difficile ars amatoria giapponese, fatta di orchidee allusive e sguardi sottratti e ricordano le donne di Nobuyoshi Araki: si mostrano impudiche all’obiettivo, svelandosi, svestendosi, consapevoli della loro forza, maschie.
Baccanali, Salomè, Madonne e Maddalene, icone d’altri tempi, come nei bianchi e neri che sembrano scatti rubati agli anni ‘20 e al loro erotismo fatto di perle, piume e capelli ondulati. Quello che le donne non dicono, Bettina Rheims lo fotografa. Sono avvisati gli uomini: le loro compagne, all’uscita dalla mostra, potrebbero sentirsi diverse. It’s girls’ power!
Esattamente trent’anni prima dell’ascesa nelle classififche pop mondiali di una canzone che racconta la meraviglia di un bacio saffico, Bettina Rheims (Parigi, 1952) lasciava la sua carriera da modella per passare dietro la macchina fotografica. Era il ‘78, e la spinta per il cambiamento di rotta era arrivato dalla conoscenza d’un gruppo di spogliarelliste, primo soggetto immortalato dall’affascinante fotografa. Da allora, gli scatti della francese sono stati migliaia, artistici e commerciali, patinati e underground, sensuali e hardcore; che siano pubblicità, servizi di moda od opere d’arte, Rheims riesce a fare di ogni fotografia una vera e propria donna. Complessa, affascinante, sensuale, tentatrice e pericolosa, proprio come l’artefice.
In mostra da Forma sono 94, muse più o meno conosciute, ma eccezionalmente donne, quando giocano con una parrucca bionda e la propria androginia, come Kristin Scott-Thomas; quando esaltano il loro lato follemente infantile, posando in pigiama rosa e stringendo un orsacchiotto, come Jennifer Jason-Leigh; quando siedono in cucina, come Monica Bellucci; o quando si fondono in baci carnali e proibiti, mostrando le proprie floride forme.
Milagros, che accogli i visitatori, è l’emblema del femminino sacro, della Maria Maddalena, dai lunghi capelli rossi e dallo sguardo sincero e ingenuo, la coppa del Santo Graal che tanto ricorda la giuntura delle gambe muliebri; Charlotte Rampling torna a vestire le sue bretelle fatali, ma questa volta una camicia di seta nera crea un gioco sensuale di vedo-e-non-vedo sotto l’accessorio maschile, in vernice rossa, ancora più carnale; si sconfina nella pornografia quando le lacrime di Salma Hayek sembrano gocce di sperma. E poi le geishe, che si perdono nella difficile ars amatoria giapponese, fatta di orchidee allusive e sguardi sottratti e ricordano le donne di Nobuyoshi Araki: si mostrano impudiche all’obiettivo, svelandosi, svestendosi, consapevoli della loro forza, maschie.
Baccanali, Salomè, Madonne e Maddalene, icone d’altri tempi, come nei bianchi e neri che sembrano scatti rubati agli anni ‘20 e al loro erotismo fatto di perle, piume e capelli ondulati. Quello che le donne non dicono, Bettina Rheims lo fotografa. Sono avvisati gli uomini: le loro compagne, all’uscita dalla mostra, potrebbero sentirsi diverse. It’s girls’ power!
articoli correlati
Bettina Rheims ai Chiostri di San Domenico di Reggio Emilia
guia cortassa
mostra visitata il 7 ottobre 2008
dal 23 settembre al 23 novembre 2008
Bettina Rheims – Puoi trovare la felicità
a cura di Philippe Dagen
Spazio Forma – Centro Internazionale di Fotografia
Piazza Tito Lucrezio Caro, 1 (zona Bocconi) – 20136 Milano
Orari: da martedì a domenica ore 10-20; giovedì e venerdì ore 10-22
Ingresso: intero € 7,50; ridotto € 6
Catalogo Contrasto, € 40
Info: tel. +39 0258118067; info@formafoto.it; www.formafoto.it
[exibart]