Nel cortile interno stile vecchia Milano della galleria Grazia Neri si respira un’aria di festa. Emoziona, perché immagine insolita, la moltitudine di giovani intervenuti: atmosfera di simpatia, gazebo party e illuminazione soft riscaldano l’ambiente. Le sezioni dello spazio espositivo comunicano con un grande arco; le pareti, pittate di bianco, giocano al contrasto con un’ambientazione scura. Un’atmosfera sonora, trip-hop, accompagna il ritmo visivo dei visitatori. La luce è solo quella prodotta dalle teche fotografiche, 12 pannelli a forma di parallelepipedo. Sulla cornice, intorno, un tessuto sintetico color seppia richiama la sintesi realizzata con queste foto tra immagini e colori. Gli scatti sono impressi su sfondi, paesaggi e ambientazioni dark. I colori privilegiati, oltre ai fondamentali, sono il bronzo carne, il verde smeraldo brillante, il viola. Colori accesi, vivi, distribuiti con uniformità ed equilibrio. I soggetti, sovraesposti, restituiscono immagini galleggianti e semoventi. La comunicazione visiva è di particolare effetto, quasi a voler interessare l’attenzione degli sguardi sull’ambiguità implicita nel fare fotografia: istante che ferma, dissolve tempo, e istante che genera movimento. Molti gli elementi che caratterizzano tutto il lavoro di questi artisti: il sempre presente mosso, la particolare atmosfera, l’impossibilità di identificare quante e quali luci abbiano “graffiato” con violenza il materiale sensibile. Uno stile fotografico in cui la tecnica utilizzata (“luce pennellata”, originaria dello still life) è stata volutamente forzata al fine di ottenere risultati suggestivi. In queste foto il soggetto, qualunque sia il luogo in cui viene ritratto, è assolutamente decontestualizzato, staccato dagli oggetti e dagli eventi che lo circondano.
Nulla viene modificato digitalmente: il risultato è l’immediatezza dell’immagine polaroid. Interessante è notare che chi ritrae, nel momento dello scatto, entra a far parte dell’immagine stessa, venendo inquadrato, entrando fisicamente nella fotografia, in una danza di luci; presente ma invisibile. Presente e invisibile è lo spirito e lo sguardo di chi, promotori di questa esposizione, ha saputo cogliere la contemporaneità e le potenzialità dei mezzi multimediali; alla galleria Grazia Neri la fotografia contatta MTV, comunità musicale, mondo video, immagini stroboscopiche, news. Un’occasione da non perdere per chi vuole attraversare ed arricchire i propri orizzonti creativi.
Articoli correlati:
Paesaggi fluttuanti
Junky Pictures
Il manoscritto del principe
Invideo 2000
Tullio Pacifici
Finalisti, entrambi, di exibart Prize N 4, Valentina Gelain e Bekim Hasaj presentano in Finlandia The Shell Cracked, un ciclo…
Negli spazi di Mare Karina è in corso la prima personale di Beatrice Favaretto. Il progetto Multiple Maniacs è un…
65 gallerie da 15 Paesi e la conferma di un mercato internazionale sempre più interessato alla ceramica moderna. Ecco che…
James Turrell protagonista di una mostra in Arabia Saudita, in attesa della sua prossima, visionaria installazione, scavata nella roccia del…
Una campagna di raccolta fondi sostiene artisti e operatori culturali di Los Angeles che hanno perso case, studi e opere…
Maison Ruinart porta l’arte contemporanea nell’esclusivo resort Joali: Sophie Kitching reinterpreta il packaging dello champagne, richiamando la natura delle Maldive
Visualizza commenti
Poteva piacere solo a te, Pietraccio!!!
Ma che carina sta cosa di raccontare il gossip dell'inaugurazione. Viva l'art system