L’avevamo
visto al Pan di Napoli nel 2007 con la prima parte del suo progetto di ricerca Il libro dell’acqua, sviluppatosi l’anno successivo in occasione della personale nella
Galleria Il Torchio-Costantini di Milano con Il libro dell’acqua. Parte II. L’artista catalano Joanpere
Massana (Ponts, 1968) torna ora negli
stessi spazi espositivi con Il libro
dell’acqua per Martì, prosecuzione
ideale di un percorso potentemente contrassegnato dall’autobiografia. In mostra
un’installazione, opere su tavola e carte, tutte votate a quelle autoascrizioni
in prima persona che caratterizzano l’universo simbolico di riferimento di
Massana.
L’artista spagnolo lavora sul concetto di
stratificazione, connettendolo intimamente all’immagine della vita come
sedimentazione d’esperienze. L’opera d’arte è pertanto assimilabile a un libro
aperto che contiene al proprio interno le narrazioni dell’io, materiale
tautologico dell’artista in dialogo con se stesso. Il riferimento al libro non
è solo un rimando esplicativo. Joanpere Massana ha da sempre imparentato il
proprio progetto di ricerca al valore informativo e feticistico del libro – Il
libro degli alberi, Il libro dell’acqua ecc. – e i disegni, tutti
realizzati su pregiata carta a mano, conservano i connotati della fattura libresca, mediante l’applicazione
del filo della rilegatura.
Le opere su tavola e le carte, contrassegnate da
mescolanze di pigmenti, applicazioni di materiale eterogeneo come cocci,
conchiglie e biglie colorate, solcate da piccoli e decisi tagli e incavate con
concrezioni di resina, sembrano un tributo alla palpabilitĂ della texture,
hanno molto del vissuto e conservano uno stile volutamente imperfetto e
primitivo: il disegno, delineato con mano infantile a simulare quegli
scarabocchi dei bambini così carichi d’informazione, impronta di sé anche le
pitture, a volte con raffigurazioni stilizzate, altre con ripensamenti e
cancellature di tracce giĂ presenti.
Passa anche di qui la rivendicazione del valore
tattile della texture: un bambino si sporca le mani e tocca di tutto, un
invito che le stesse opere di Massana rivolgono all’osservatore: i suoi quadri
si possono toccare con mano.
Le opere su tavola e le carte si accompagnano a
un’installazione, costituita di una serie di pupazzetti ricoperti di polvere di
ferro appesi a fili sottili d’ineguale altezza che li avvicinano a colonnine in
pietra sulle cui cime sono iscritte le lettere che simbolizzano il terreno
della razionalizzazione verso il quale si discende a partire dai cieli
dell’infanzia.
Il lavoro di Massana è dunque orientato a un
concomitante prendere e conservare: non solo quel mondo magico dell’infanzia il
cui pensiero è occasionato dalla nascita del figlio Martì (cui il progetto è
dedicato), ma anche quelle circostanze della vita che a volte impongono scelte,
approdi in porti sicuri e abbandoni (Massana ricorre spesso al valore simbolico
dell’ancora e dell’imbarcazione). Esperienze che rendono l’uomo un uomo.
articoli
correlati
La
personale al Pan di Napoli
emanuele beluffi
mostra
visitata il 18 marzo 2010
dal
18 marzo al 24 aprile 2010
Joanpere Massana – Il libro dell’acqua per Martì
Il Torchio-Costantini Arte Contemporanea
Via Crema, 8 (zona Porta Romana) – 20135 Milano
Orario: da lunedì pomeriggio a sabato ore 10-12.30 e 15.30-19.30
Ingresso libero
Info: tel./fax +39 0258318325; iltorchio@fastwebnet.it;
www.iltorchio-costantini.com
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Ma siete ancora aperti come galleria?
Siete dei falliti!!!
francesco
Ma perchè permettete commenti come questo?..al sottoscritto sono stati censurati magari per distrazione interventi di normale critica ed un garbato ed ironico sfotto' nulla a che vedere..
Vedo che il mio commento ha suscitato molte reazioni....