Chi continua a paragonarlo ai soci
Sten & Lex
si sbaglia di grosso, così come chi ha provato a catalogare tutti gli stenciler in un’unica corrente, guidata
dall’algida supremazia di Banksy. Lucamaleonte (Roma, 1983) attraversa il panorama stencil come un pittore
e lo fa, senza dimenticare la propria formazione accademica, puntando i
riflettori sullo spazio urbano che non vuole profanare. Perché lui, laureato
all’Istituto Centrale per il Restauro di Roma, subisce ancora quella certa reverenzialità
nei confronti del patrimonio artistico.
Le tele di Lucamaleonte ricordano
il photo-realism
americano degli anni ‘70 e l’iperrealismo di Chuck Close: completamente virate su
virtuosismi puntellati in scale di grigi, mirano a formati importanti che
prendono forma dopo un’elaborazione grafica e fotografica che non viene celata.
Anzi. Se da una parte è proprio la precisione millimetrica del pixel a essere
emulata, dall’altra la scelta di soggetti comuni (per Close identità anonime,
per l’artista romano simulacri architettonici in disuso) fa sì che lo sguardo
sia focalizzato totalmente sulla maestria stilistica.
Il personaggio umano, con il suo fardello
di storie, espressioni e drammi, si rivela un elemento dissonante e di disturbo
nella creazione artistica, capace di distrarre dalla metropoli di cemento che,
dagli strati catramosi e assonnati delle sue rughe, lascia affiorare paesaggi
lasciati all’oblio.
E proprio qui sta la diversità di
Lucamaleonte nei confronti degli altri stenciler: nessun risvolto ironico, nessun
sentimentalismo, nessuna battaglia politica o argomentazioni sociali, tanto
care alla prima stagione writing e a molti suoi coetanei. Il distacco dalle tematiche della
strada emerge nel significato così come nel significante, sovrapponendosi alla
scelta del supporto e alla pulizia lineare che abbandona quell’effetto vissuto
e sporco voluto invece nelle opere di strada.
Le matrici intagliate, i “negativi”
modellati per realizzare le opere in mostra sono esposti al pari di ciò che
hanno generato: sufficienti a loro stessi, sono tagli che non temono il vuoto.
Del resto, ci pensa l’ossessione particolareggiata per il dettaglio a colmare
la mancanza. Una mancanza che si rivela come un’assenza di vita: negli edifici
diroccati, negli interruttori sciupati, nell’eternità delle chiese e
soprattutto nell’annullamento umano.
La malinconia di queste tele si
culla nel ricordo di ciò che è stato, di strade percorse, di portoni che
qualche volta si sono aperti e qualche altra volta no.
Lucamaleonte alla collettiva Scala Mercalli
Una personale di Sten & Lex nella Capitale
renata mandis
mostra visitata l’1 luglio 2010
dal 24 giugno al 24
settembre 2010
Lucamaleonte – HandCut
Traffic Gallery
Via San Tomaso, 92 (zona
Accademia) – 24121 Bergamo
Orario: da martedì a sabato ore
10-13 e 16-19
Ingresso libero
Catalogo disponibile
Info: tel. +39 0350602882; info@trafficgallery.org; www.trafficgallery.org
[exibart]
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