La galleria milanese 1000Eventi ospita la prima personale italiana di Anneè Oloffsson, la giovane artista svedese già conosciuta in Italia per la sua recente e positiva partecipazione alla Biennale di Venezia e alla IX Biennale Internazionale di Fotografia di Torino.
A fianco del video “Head over Heels” esposto alla Biennale di Venezia e qui riproposto, l’artista, per l’occasione presenta tre opere inedite: la serie di fotografie “Parasites” e i video “Kartoshi” e “Ricochet” caratterizzate da quel rigoroso linguaggio che contraddistingue le ricerche artistiche della Olofsson.
Lo spazio domestico è il luogo in cui si muovono e si confrontano i personaggi delle storie che racconta la giovane artista svedese. Ambienti rigorosamente reali trasfigurati attraverso l’obbiettivo della macchina da presa con la quale l’artista crea delle vere e proprie messe in scena che enfatizzano fino all’esasperazione le relazioni sociali e personali.
Il risultato sono immagini stranianti, ritratti freddi e neutri di grande rigore e pulizia formale che creano un’atmosfera surreale nella quale riesce difficile distinguere il limite tra realtà e finzione. A questa purezza formale, che esclude ogni oggetto inutile dell’ambiente domestico, si accostano luci e colori caldi che ricordano quelli dei quadri fiamminghi tanto amati dall’artista.
L’estremo rigore delle immagini, che evoca sensazioni irreali, caratterizza le opere fotografiche “Parasites” nelle quali è ritratta l’artista all’interno di un comune ambiente domestico. Se in primo momento tutto sembra pacatamente normale, osservando con più attenzione ci si accorge di un particolare anomalo che rende il tutto angosciante: le braccia e le gambe sono delle protesi che rendono difficoltose le azioni quotidiane della persona.
Così come lascia un senso di inquietudine il video “Kartoshi” nel quale ancora una volta protagonista è l’artista stessa ripresa mentre passeggia in una città deserta. Tutto è apparentemente normale, fin troppo normale: una bella donna, felice, vestita elegantemente con in mano i sacchetti di un presunto shopping. Ma all’improvviso la macchina da presa si sposta su di lei distesa a terra, morta inaspettatamente per strada, e sui suoi pacchi che scoprono il loro contenuto: le protesi del suo finto corpo.
Dietro alla facciata di esasperante ed alienante quotidianità, le immagini realizzate dall’artista svedese lasciano intuire che si nasconde una situazione più enigmatica rispetto a quella che ci appare, difficile da comprendere e dai risvolti inquietanti proprio perché in parte sfugge alla logica umana.
L’ambiguità si insinua in ogni immagine ed è enfatizzata dalla ricorrente presenza dell’artista stessa, e della sua famiglia, come protagonista delle proprie opere; una scelta, quella della Olofsson, che la porta a mettersi in gioco in prima persona come un attore che recita la propria vita.
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Elena Arosio
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Ahiahiahi: ho una vaga idea di chi possa essere Minù, ma non lo dirò (primo perchè mi sbaglio sempre, secondo perché un po' mi fa soffrire: lo dico davvero).
Perchè non fate la pace, qualunque cosa sia successa, voi due Minù ed E.A.Po?
Non sono credente, ma vi prego!!!
Forse è troppo presto, quando dei fatti ci feriscono, (perché Minù sembra ferita), e ci arrivano da persone vicine, ci vuole del tempo: ho memoria di amicizie interrotte nella maniera più dura, per incomprensioni del momento, oppure perché veramente c'è stato comportamento scorretto da una parte, gelosia, interesse, ma poi le cose che sembran grosse a prima botta, si ridimensionano. E anche se la memoria di una persona rimane turbata, esiste un'arma contro ogni invidia e malefatta altrui (anche se spero si tratti di un malinteso), è un arma un po' cattolica, ma la usavano anche i cari pagani, il perdono, che, in certi casi, è la vendetta più feroce.
Vabbè dai, fate voi: se non subito, spero un giorno ritornerete alla normale frequentazione lavorativa. Coraggio Minù ed E.A.Po!
Sul mercato e la passione: le distinzioni si devono fare tra mercante e mercante, artista e artista, critico e critico e pure collezionista e collezionista: sono sempre stati percorsi incrociati, anche quando non c'erano veri e proprii mercanti e critici. Ci viviamo dentro ed è tutto più difficile da distinguere, perchè si vorrebbero le cose chiare subito. Speriamo che sia sempre il Tempo a decidere e non il Soldo. Ma comunque anche le monete cambiano ogni tanto. Vedremo.
Aho ma 'o sanno tutti che questa Minù è antipatica come poche al mondo!!!!
Cara Anna, io non ho capito nulla di quello che mi hai detto. Quindi temo che tu abbia sbagliato persona. Che dire?
Caro Gabbro, mi fa piacere sapere che tu mi conosci. Io, purtroppo, non so chi tu sia. Ma vedrai magari un giorno anche a te toccheranno dieci minuti di notorietà
Cara Anna, comunque sia volevo dirti che la vendetta è un piatto che si gusta freddo. Il perdono? Si perdona solo se qualcuno in precedenza non t'ha pestato i piedi. A me personalmente non sono stati pestati, a qualcuno che conosco forse, anzi di certo. E, visto che le voglio bene, provvedo. Se sono antipatica, me ne dispiace. Bisogna sapersi comportare con la gente. E poi certe cose sono talmente palesi. Questa di Po/Sigolo...Giuro quando ho iniziato non pensavo di divertirmi tanto...
che figa!!!! sei fantastica!! da quando ci sei tu il guestbook è diventato divertentissimo (e molto più intelligente)...
Ma ti prego, consìderami un minimo:-)
ora che ha scoperto la vera identità di Poe non è che riesce anche a sapere chi ha ucciso Enrico Mattei e chi ha abbattuto il DC9 dell'Itavia quel giorno ad Ustica? Dato che è così brava si concentri su enigmi con più valenza sociale no?
mai più addolorato di così...
non eravamo mai arrivati tanto in basso in questo guestbook: vendette, ripicche e punzecchiature. E quel che è peggio è che tutte le persone coinvolte dimostrano grande spirito e capacità critiche. Smettetela di criticarvi tra di voi... sfruttate questo spazio per considerazioni che facciano onore alla vostra intelligenza.
ma come Nicodemo, dài!!! un minimo di senso dell'umorismo...
oh ragazzi, ma ci pensate? il nuovo indirizzo e-mail di Sigolo: e.a.po@exibart.com... troppo esilarante!!
yol ci stai a provà con minù ma mi sa che hai sbagliato sito... eppoi minù è un uomo...