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fino al 25.VII.2008 | Blu | Milano, Patricia Armocida

di - 7 Luglio 2008
Il lavoro di Blu è imponente ma non spavaldo. Fa illustrazioni, disegni che coprono pareti, perlopiù figure gigantesche, esauste e tristi, che si dissezionano in maniera curiosa. Le sue immagini deridono l’umanità con la sadica ironia di Thomas Ott e la cristallina oscenità di Neill Swaab, e il suo linguaggio è mutuato più dal fumetto in senso stretto che dall’abusata sillaba pop, spesso molto cara agli street artist e a chi di street art si occupa. Blu fa arte in strada, ma non è troppo interessato all’etichetta che gli viene appiccicata né alle etichette degli altri street artisti.
Lo schivo ragazzo marchigiano non parla troppo di sé nelle rare interviste; in compenso lavora parecchio. Nella sua città d’adozione, Bologna, l’artista è passato dal vedere i propri lavori cancellati dalle autorità al vederseli distribuiti in una biblioteca, stampati su segnalibri. Ha girato il mondo e ha lasciato i suoi segni un po’ ovunque, in Europa e in Sudamerica, dov’è stato per girare Megunica (2008), un documentario di Lorenzo Fonda aka cerberoleso. Muto (2008), un collage di alcune sue wall-animation -disegni murali animati maniacalmente fotogramma per fotogramma- ha spopolato su internet, mentre le istituzioni lo coccolano sempre di più.

Da qualche anno a Milano si poteva apprezzare un’opera di Blu sulla parete esterna del Cox18 in via Conchetta, ma dall’anno scorso ce n’è una addirittura sul Pac. Adesso, fresco fresco di Tate, lo street artist è tornato nel capoluogo lombardo per una personale da Patricia Armocida, che con l’arte di strada ha stretto un sodalizio fin dall’apertura con i brasiliani Os Gemeos, meno di un anno fa.
Gli spazi della galleria non sono l’ideale per le grandi dimensioni dei lavori dell’artista, anche per la poca esposizione offerta dal cortile interno dal quale vi si accede. All’interno, oltre a una proiezione del già citato Muto, sono esposti un album con fotografie di piccolo formato delle opere di Blu e alcuni disegni su carta. Sono illustrazioni pulite e dai temi più sociali rispetto a quelli esistenziali, un po’ fantascientifici, dei lavori su muro. Belle, ma per fortuna si tratta di antipasti. Lasciare il visitatore con degli schizzi e un video -oltretutto visibile tranquillamente anche in Rete- sarebbe stato un approccio un po’ traditore della street art.
Ma la mostra comprende anche tre location decentrate, che Blu ha affrescato alla sua maniera: dietro la ferrovia di Lambrate, fuori dall’Hangar Bicocca e di nuovo al Cox, dove l’artista ha coperto una sua vecchia fatica. Bisogna prendere i mezzi pubblici, la bici, guidare o, alla peggio, camminare. Nel giugno milanese si suderà, ma resistere al compromesso del white cube vale un po’ di fatica.

Per i tenaci che sapranno sforzarsi di visitarla tutta, la mostra allargata di Blu sarà un bell’esempio di street art che scende a patti con il mondo dell’arte senza “calare le braghe”. Per gli altri, qualche disegno, alcune foto e un video dovranno bastare.

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Street Art al Pac di Milano
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Il video “Muto”
Il sito di Megunica

nicola bozzi
mostra visitata il 21 giugno 2008


dal 18 giugno al 25 luglio 2008
Blu
Galleria Patricia Armocida
Via Bazzini, 17 (zona Piola) – 20131 Milano
Orari: da martedì a sabato ore 11.30-13 e 15.30-19
Ingresso libero
Catalogo con testo critico di Fabiola Naldi
Info: tel. +39 02 36519304; galleriapatriciaarmocida@gmail.com; www.galleriapatriciaarmocida.com

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