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fino al 25.VII.2008 | Dadamaino | Milano, Renzo Cortina

di - 9 Luglio 2008
La mia ricerca è una ricerca esistenziale, o meglio forse non è neanche esistenziale; nasce dall’idea di non sapere niente della vita e di cercare di capire qualcosa, senza velleità di scoprire niente perché è talmente difficile che si cerca di andare avanti solo di un passo, ecco, questo per dare all’arte un significato che altrimenti non avrebbe…”. Così Eduarda Maino (Milano, 1930-2004), in un’intervista rilasciata a Giorgio Bonomi, sottolineava come il suo percorso creativo fosse sempre stato unito in modo imprescindibile al suo essere prima di tutto una donna impegnata nella vita politico-sociale dell’epoca.
Con L’assoluta leggerezza dell’essere, in cui è ripercorsa la carriera di Dadamaino dagli esordi alla fine degli anni ‘50 fino agli anni ‘90, la Galleria Cortina ha voluto proporre la sua complessa personalità, analizzandola trasversalmente. Il titolo della mostra, infatti, appare già di per sé indicativo se si rilegge quanto l’artista dichiarò a proposito della sua ricerca: “Ho sempre aborrito la materia e ricercato l’immaterialità. Naturalmente Fontana ha avuto un ruolo determinante nella storia della mia pittura”; e prosegue: “Se non fosse stato Fontana a perforare la tela, probabilmente non avrei osato farlo neppure io. Si asportava totalmente la materia, al punto da rendere visibili anche parti della tela, per eliminarne ogni elemento materiale, per privarla di ogni retorica e ritornare cosi alla tabula rasa, alla purezza”.

Se l’incontro con Fontana e con il Futurismo, oltre alla scoperta dei monochrome di Yves Klein, fu decisivo per la sua evoluzione, altrettanto furono l’esperienza con il gruppo milanese Azimut, formato da Castellani, Manzoni e Bonalumi, anche perché le permise di mettersi in contatto con la scena artistica europea, in particolar modo con il Gruppo Zero in Germania, il gruppo Nul in Olanda e il gruppo Motus in Francia, e la partecipazione al movimento internazionale post-informale Nuove tendenze.
Dai Volumi, trasformatisi in seguito nei Volumi a moduli sfasati, agli Oggetti ottico/dinamici, preludio delle serie La ricerca del colore e Le False prospettive; dai Cromorilievi a L’inconscio razionale e all’Alfabeto della mente, fino alle Costellazioni e al Movimento delle cose, l’iter creativo dell’artista è sempre stato caratterizzato da una continua evoluzione di contenuti, forme e mezzi, anche se, nonostante gli esiti differenti, non sono mai venute meno unità d’intenti e coerenza espressiva.

Le sue riflessioni sulla luce, sul movimento, sulle scienze come la fisica, la biologia e la genetica, sui segni e sulla scrittura, sostenute dalla capacità di sapersi rinnovare senza scadere negli stereotipi richiesti dal mercato, rimangono immerse nel “fluire del tempo e dello spazio, nell’incessante, nel finito che si svolge all’infinito”, non perdendo la capacità di trasmettere ancor oggi allo spettatore emozioni che fluiscono dal macrocosmo al microcosmo della vita.

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veronica pirola
mostra visitata il 17 giugno 2008


dal 17 giugno al 25 luglio 2008
Dadamaino – L’assoluta leggerezza dell’essere
a cura di Stefano Cortina
Associazione culturale Renzo Cortina
Via Mac Mahon, 14 (zona piazza Caneva) – 20155 Milano
Orario: da martedì a venerdì ore 10.30-12.30 e 16.30-19.30
Ingresso libero
Catalogo con testo di Angela Madesani
Info: tel. +39 0233607236; artecortina@artecortina.it; www.artecortina.it

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