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fino al 25.VII.2010 | Kolár | Levi | Premio Bonaldi | Bergamo, Gamec

di - 21 Luglio 2010
I dieci artisti (Ulla Von
Brandenburg
,
Isabelle Cornaro
,
Julien Crépieux
,
Ryan Gander
,
Mark Geffriaud
,
Adrian Ghenie
,
Benoît Maire
,
Bruno Persat
,
Clément Rodzielski
e
Bojan Šarčevič
) portati
in scena da Élodie Royer e Yoann Gourmel, vincitori del Premio Bonaldi per
l’Arte per giovani curatori under 30, giunto quest’anno alla sua quinta
edizione, indagano il riverbero del martellamento generato dalle immagini e dagli
input mediatici che, in tutti i risvolti possibili e immaginabili, si rivelano
croce e delizia del XXI secolo: effigi che si riflettono e si infrangono sulle
coscienze degli spettatori come raggi di luce sulla superficie di un cristallo.

Alla base della considerazione
fredda e scientifica, della formula matematica – ma saldamente sostenuta
dall’excursus filosofico del filosofo Giorgio Agamben – prolifica un microcosmo
che si interroga sulla proporzionalità che lega lo spazio al tempo, la percezione
alla realtà, il buio alla luce. Ovviamente contemporanei. Non abbiamo a che
fare con le solite trite considerazioni esistenziali, peraltro inesorabilmente
démodé, ma con scorciatoie per sfuggire alla banalità simil-pubblicitaria dell’estetica
odierna.

Strade alternative quindi, vie di
fuga dal consueto vicine, in un certo senso, a quelle indagate dall’artista
ceco Jiří Kolář (Protivín,
1914 – Praga, 2002) che, in oltre sessant’anni di attività, non smette mai di
inseguire – e trovare – escamotage contro gli usuali metodi di comunicazione.
La trivialità della carta stampata si rivela utile nei Chiasmage che palesano verità assopite (“Una
volta scrissi che il chiasmage mi ha permesso di vedere me e il mondo sotto
mille e uno profili
”),
così come gli Intarsi e i Collages disvelano un mondo che si presta all’osservazione sotto molteplici
angolature (“I miei collage devono essere distesi, anch’essi sono guardabili
da tutte le parti. Però possono anche essere appesi al muro
”).

Gli Alfabetogrammi e i Rollages, così come gli Anticollages e i Pazzogrammi, tutti catalogati da Kolář nel Dizionario
dei Metodi,
incarnano
il disagio di adattarsi a linee di soggiogamento culturale tradizionali senza
però discernere mai da un uso della logica che giustifica e motiva
compiutamente questi eloquenti tentativi di espressione.

La medesima coerenza logica sta,
infine, alla base delle costruzioni artistiche di Corrado Levi (Torino, 1936; vive a Torino,
Milano e Marrakech) che, facendo perno sul rigore ascritto alla progettazione
architettonica e alla modularità che spesso essa richiede, attraverso il
ventaglio di opere proposte in mostra – i 18 modi di Progettare ad Arte – spazia dalla proposta urbana
all’oggetto di design, fino a giungere a veri e propri interventi site specific (come Baci Urbani, 1996) e concettualizzanti (i Biglietti
da visita
del
1995 o l’installazione Di più Di meno del 1998), perfettamente in sintonia con la versatilità
che lo distingue da anni.

articoli correlati

L’edizione
2005 del Premio Bonaldi per l’Arte

Jiří Kolář a Milano

Corrado Levi a Torino

renata mandis

mostra visitata il 1° luglio 2010


dall’otto giugno al
25 luglio 2010

Jiří Kolář – 99 Collage

a cura di Giacinto di
Pietrantonio e Helena Kontova

Corrado Levi – 18 modi di
progettare ad Arte

a cura di Giacinto di
Pietrantonio e Beppe Finessi

Premio Lorenzo Bonaldi per
l’Arte 2010 – L’ipotesi del Cristallo

a cura di Yoann Gourmel e Élodie
Royer

GAMeC – Galleria d’Arte Moderna
e Contemporanea

Via San Tomaso, 53 – 24121
Bergamo

Orario: martedì ore 15-19; da
mercoledì a domenica ore 11-22.30

Ingresso: intero € 4; ridotto €
2,50; serate open gallery € 2

Info: tel. +39 035270272; fax
+39 035236962; www.gamec.it

[exibart]

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