La mostra milanese dedicata a
William Eggleston (Memphis, 1939) affianca le due aperte contemporaneamente a Roma e a Napoli allo Studio Trisorio. La rassegna è di conseguenza numericamente limitata, ma consente comunque di cogliere la cifra stilistica del fotografo statunitense.
Gli scatti, unici, risalgono tutti agli anni ’70. È vero quindi che si percepisce il senso del distacco temporale attraverso alcuni dettagli di costume, ma l’accento posto esclusivamente sull’individualità delle persone ritratte le rende del tutto attuali.
È presente una decina di ritratti singoli, tutti dello stesso formato e con taglio verticale. I soggetti sono tra loro diversissimi: uomini e donne più o meno giovani, accomunati dal fatto di essere colti in un momento qualsiasi della loro vita. Il ritratto di Eggleston non ha dunque intenti celebrativi, né vuole mettere in luce particolari aspetti della condizione sociale delle persone. Tutt’al più s’intravedono stati d’animo: dolcezza o determinazione, pensieri che rimangono nascosti. Ciò che conta è la capacità comunicativa che lo scatto fotografico è in grado di regalare o di far emergere anche dagli aspetti più banali, “medi” della vita quotidiana.
L’inquadratura riprende i protagonisti a breve distanza, quasi sempre dal busto in su, quindi da un punto di vista molto ravvicinato, rafforzato dall’estrema precisione della messa a fuoco.
La composizione è resa ancora più intensa e accattivante da leggeri decentramenti oppure dalla torsione del soggetto, che spesso non guarda l’obiettivo.
Il colore riveste un ruolo centrale nella definizione dell’immagine: sono infatti splendidi i cieli azzurri visibili in alcuni sfondi. Ancor più intensi sono i ritratti che si stagliano su uno sfondo completamente nero: qui il gioco raffinato della luce è più sensibilmente visibile. In entrambi i casi, è protagonista la luce naturale del sud degli Stati Uniti, forte, diretta ma sempre proveniente da una fonte laterale. Sembra incidere i volumi nel momento che precede il tramonto.
È sempre il colore che domina nell’unica fotografia che non ha per soggetto un individuo. Si tratta di un negozietto abbandonato (forse in un’area di servizio, tema caro all’artista) che si caratterizza per l’intensità del bianco e del rosso contro il cielo ancora una volta blu intenso. Ai lati della strada, un sottile senso d’abbandono è dato dall’erba che ormai cresce indisturbata. Similmente, alcuni sguardi sospesi dei soggetti ritratti da Eggleston rimandano a una nota nostalgica. Ma altrove riprende sorrisi o volti carichi di pensiero. Domina infine la fascinazione per la vita di ogni giorno: la nostra, come la loro, può essere scrigno di una bellezza da scoprire e da comunicare.