A rigore, di rock’n’roll v’è ben poco, non essendo la
produzione dei magnificent twelve strettamente correlata al genere. Ma si tratta in fin dei
conti di un dettaglio irrilevante,
di per sé geniale, con quell’ammiccamento alla celeberrima canzone dei Rolling
Stones a contenere in nuce il senso globale dell’esposizione.
Gran parte dei nome coinvolti nella mostra è ignota ai più
e di primo acchito sembra non esservi nulla di nuovo sotto il sole: sovente un
musicista esprime se stesso anche attraverso altri mezzi espressivi, a volte
con risultati modesti.
Ma non è questo il caso. Oltre alle polaroid di Patti
Smith, poetiche
dell’ordinario definite dall’artista “piccole canzoni”, che assolvono anche alla funzione
di richiamo d’eccellenza per il grande pubblico, non sono poche le opere degne
d’attenzione: copertine di dischi, disegni, pitture, installazioni, video e
foto, fra cui meritano menzione i disegni a sangue e matita su carta di Peter
Doherty, frontman
della band
Babyshambles e sospesa a mezz’aria fra rock, punk e ska; gli acquerelli un po’
grandguignoleschi di
Bianca Casady
delle due sorelle fondatrici del duo musicale folk/psichedelico CocoRosie, già più volte
all’attenzione di Exibart, vista lo scorso anno nella galleria milanese di Patricia
Armocida), gli acrifluo e gli oggetti d’arte di Andy, ex Bluvertigo visto un po’ ovunque e che forse a questo
punto dovrebbe sperimentare e rinnovarsi un po’, pena l’estinzione (chitarre
elettriche e Vespe customizzate accompagnata ai tributi a Madonna, Sid Vicious,
Iggy Pop, Kiss); i ritratti a inchiostro e penna di Alan Vega, artista visivo ancor prima di
fondare nei ‘70 il duo pionieristico di rock elettronico Suicide.
E l’assurda – e divertentissima – produzione
seriale/funzionale del “clan” di creativi denominato Chicks On Speeds, in bilico fra arte performativa
e cabaret, nonché firmatario di una serie di oggetti ai confini, volutamente
nebulosi, del design (le shoe guitars, zeppe femminili
ultrakitsch provviste ai lati di vere corde per chitarra elettrica).
Bella mostra, ma si poteva fare meglio. Un consiglio al
curatore, bravissimo, non foss’altro perché incarna l’interdisciplinarietà,
essendo musicista: la prossima volta chiami anche David Bowie.
Trent’anni di punk
Intervista con le Chicks on Speed
La videorecensione della mostra
mostra visitata il 9 luglio 2010
dal 23 giugno al 26 settembre 2010
It’s not only
Rock’n’Roll Baby!
a cura di Jérôme Sans
Triennale Bovisa
Via
Lambruschini, 31 (zona Bovisa) – 20156 Milano
Orario: da
martedì a domenica ore 10.30-20.30; giovedì ore 10.30-23
Ingresso:
intero € 6; ridotti € 5/4
Catalogo Carlo
Cambi
Info: tel. +39 02724341; biglietteria.bovisa@triennale.it; www.triennalebovisa.it
[exibart]
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