Il “resto di qualcosa” che è stato o non sarà mai. La traccia di un sogno e lo stato d’inquietudine di un incubo che si ripete. La meraviglia delle cose che restano sotto il velo invisibile dell’immaginazione.
Something and Else è una mostra fatta di segni e visioni di due giovani artisti,
Ruairiadh O’Connell (Aberdeen, 1983; vive a Londra) e
Nadine Byrne (Stoccolma, 1985).
Due universi immaginativi che, insieme, costruiscono l’architettura di una silenziosa danza visiva. Una stanza tutta bianca dove, in alcuni casi, è difficile percepire i microsegni adagiati sulle pareti (si vedano gli schizzi a pastello in
Sait Anade di O’Connell).
Così la Galleria Annarumma dà spazio a un percorso espositivo enigmatico, tutto da scoprire, in un allestimento concepito per “riduzione”, quasi a elogio della negazione della materia. Una pausa dal caos di proposte invasive, attraverso un cammino leggero e sottile fra due mondi distanti e lontani. Uno, quello di Ruairiadh O’Connell, solare e fatto di oggetti comuni sottratti alla quotidianità, resi elementi simbolici di gesti e utopie. Sul lato opposto, il mondo di Nadine Byrn, cupo, inquietante come l’imperscrutabile abito da sciamano (
The Nun) che campeggia al centro della sala. Una presenza misterica, che apre a uno scenario post-moderno inaccessibile e impossibile.
Freddo mistero nel nero di una notte senza tregua anche nel video-trittico
For Kate and Margaret e, ancora, nei disegni su carta
Demonhead Emblem,
Poem Girls ed
Ectoplasm Girls, tutti sul filo di un mostruoso surrealismo. Enigmi inquietanti cui l’artista non intende offrire risposta, ma far emergere dal buio, con infinite possibilità e strumenti artistici, video, disegni e installazioni.
Non ci sono limiti alla ricerca creativa anche per O’Connell, che dà forma all’invisibile distillando polvere di sogni da piccole cose comuni. Inutili come il vuoto di un sacchetto di plastica messo in “contatto” con del nastro adesivo in
Plastic Bag. Vuoti e trasparenze con
Here, ovvero tre fogli di carta trasparente a coprire il bianco muro, per tracciare il volo di un palloncino rosso. Lo stesso “piccolo oggetto” che resta intrappolato in
Bounceeee ballee, un meccanico scorrere di ottanta diapositive. Un gioco di possibilità infinite per una pallina rossa, leggera come una foglia, che disegna un lento teorema del vuoto.
Sul filo di un equilibrio impossibile, Ruairiadh O’Connell compone
Ambition and Romance is a terrible Broom, due bicchieri e un righello di legno, per dare forma alle distanze incolmabili. Due calici, uno leggermente sollevato dal righello, fino a sfiorare l’altro vetro. Apparentemente vicini, ma lontani. Inesorabilmente separati. Appesi al filo di un equilibrio precario.
Una danza silenziosa di gesti, segni, vuoti scoscesi; una poesia visiva che mette allo specchio due opposte visioni del mondo, che nell’incontro moltiplicano ogni essenza.
Something and else e “qualcos’altro” ancora.