Il titolo della terza personale
di
Cristiano De Gaetano (Taranto, 1975)
ha inizio e fine in due sole parole: âbassorilievoâ (
basrelief) e âsollievoâ (
relief). Termini entrambi legati e cortocircuitati con un preciso scopo:
perseguire un pensiero costitutivo e un ordine compositivo.
Basânâreliefs indica
non solo uno
stato di fatto, ma anche un movimento di appropriazione del materiale di
supporto e della tecnica dâimpressione di questâultimo.
La breve formula, dal sapore
neologistico, suggerisce che quel che viene trattenuto (perché non riportato
nellâopera) in fase di rappresentazione non si disperderĂ , ma andrĂ a diminuire
la nostra forza sul dominio reale dellâaltro (soggetto mnestico rappresentato).
Ovvero: â
Dalla musica alla
scultura antica, De Gaetano ha scelto di lavorare lâimmagine su piccole tavole
stuccate a marmo sulle quali viene riportato, ingrandito, isolato e dipinto con
lentezza, ma una volta per tutte, proprio come un tempo avveniva per la
fotografia, il soggetto prescelto. Un materiale fatto per restare, che dunque
concede resistenza ad unâistantaneaâ
, sostiene Elena Del Drago nel testo che accompagna la mostra.
â
Ă grazie al rispetto per i suoi
numi tutelari, maestri del fotorealismo come Gerhard Richter, che lâartista ha
cominciato a raccogliere frammenti mediatici con unâurgenza di nemesi storica.
Cristiano De Gaetano, infatti, Ăš cosĂŹ che ci consente di entrare nel nostro
cassetto dei ricordi, di riflettere allâimplacabile cambiamento dei consumi, di
ripensare la propria esperienza mnemonica comparandola con quella degli altriâ
.De Gaetano, infatti, utilizzando fotografie
tratte da album di famiglia, dipinge soggetti che, appena ritratti, tornano a
essere una carrellata di personaggi anonimi, colti nellâatto di pose svogliate,
tipicamente domestiche. Lâartista sceglie di tratteggiare volti e situazioni
volutamente insignificanti, scorci distratti e racconti potenzialmente iniziati
e finiti nel solo istante della loro
presa pittorica. Ogni personaggio Ăš isolato
nel tempo, estratto dalla
sequenzialitĂ di aneddotiche parentali e intrappolato fuori, ben oltre i rifugi
dei ricordi.
De Gaetano dipinge
bad
girl dai capelli lunghi, amici uniti dalla camicia, un fratello e una sorella che
hanno frugato nellâarmadio dei genitori per scovare una divisa che li faccia
sentire adulti, iperfemminile lâuna (in un abito che sembra da sposa) ed
efficiente lâaltro (con tanto di valigia portadocumenti ventiquattrore alla
mano).
Nella serie di
ritratti vengono immortalate poi anche alcune coppie legittime, coppie
ufficializzate da gesti e accessori, che conferiscono loro il ruolo assegnato
dai ricordi. Ă ogni singolo particolare, infatti, in questi lavori, a
raccontare la forza di un tempo che sembra essere riuscito definitivamente a
vincere la memoria.