Cosa succederà quando l’essere umano avrà esaurito le scorte di petrolio? Questa è la domanda di
Máximo González (Paraná, Argentina, 1971) che, come tutti gli artisti che si rispettino, ragiona sul futuro partendo da passato e presente. Probabilmente, una volta finito l’oro nero ci troveremo con un ammasso di automobili inutilizzabili. Cosa ne faremo? Da Project B, González presenta un progetto di riutilizzazione. Che sia per un elicottero, un camion per trasportare soldati, una casa rotante, una nave merci, un missile, una camionetta, caschi di soldati, bombe a mano. I suggerimenti sono visionari e un po’ fiabeschi. Da una station wagon nasce una gigante e verde
calabaza che si propaga fin nella strada e che fruttifica copertoni. Da un rude trattore nasce un roseo litchi. Da due jeep si ergono
hojas de coca e il cofano di una Fiat Dino 2400 fa da fioriera a un mamey che sta già perdendo le foglie.
Una mostra che fa senz’altro riflettere sul nostro destino di esseri umani. E che dietro l’ironia nasconde una sconvolgente verità. Si scorge però una speranza che nasce dalla natura nelle opere di González,
che ha operato come un architetto, realizzando il suo progetto con una serie di disegni a matita e acquarelli. La materia organica è disegnata e colorata, mentre ciò che è inerme viene solo abbozzato nei contorni. Sbocciano in tal modo una piantagione di limoni sopra la prua di una nave passeggeri, fichi d’india in un barcone, un albero in una macchina sportiva, verdure, peperoncini, pomodori in vari altri contenitori.
González è un artista difficilmente classificabile. Trova ispirazione e risonanza ovunque. È solito usare oggetti facilmente reperibili e riconoscibili per rielaborarli e quindi destabilizzare l’osservatore. Lavora spesso sul concetto del valore e del commercio. Le sue domande, che forse non possono trovare risposte nell’immediato, non lasciano indifferenti e sicuramente offrono spunti di riflessione per spegnere per un momento le macchine, pensare e riaccendere il motore umano. Quando sarà terminata l’era del petrolio, i governi saranno capaci di abbandonare le loro ambizioni e lasciare che dalle interiora della guerra possano risorgere i fiori e i frutti di cui il mondo ha bisogno?