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18
febbraio 2010
fino al 27.II.2010 Stefano Cumia / Silvia Idili Milano, Studio Cannaviello
milano
Light & Dark. Trasmutazioni energetiche dei corpi e fotosensibilità simboliche implosive. Riarticolazione dello spazio pittorico. Sono i nuovi modelli d’espressività esistenziale per i giovani artisti di Cannaviello...
La
Galleria Cannaviello presenta altri due pittori appartenenti al gruppo Stile
Libero Italiano. Stefano Cumia e Silvia Idili sono i protagonisti della
bipersonale Lateralus. Attraverso
il pensiero laterale, l’artista-esploratore realizza la propria creative map, assemblando parti reali e fantastiche, e
traducendo questa massa ibrida in segno (o in traccia di sogno) attraverso la
facoltà dell’immaginazione. Ecco dunque gli elementi incogniti – culle d’interrogazione
– invadere le scene evocate dai due giovani artisti isolani.
Le
tele di Stefano Cumia (Palermo,
1980) sono spazi d’espressività quantistica, dove sembra valere il principio d’indeterminazione
di Heisenberg, oltre ai riferimenti compositivi a Rauschenberg. Il magmatico polimorfismo combinatorio delle
composizioni produce uno spazio in cui le ondulazioni pittoriche impediscono la
definizione della posizione delle cose, a favore del senso del loro moto,
ovvero della loro vita interna (sostanza). Questo moto è simultaneità,
diacronia; la pittura è dinamica, accumulativa. L’incontro/scontro di parti,
macule, strutture geometriche, tensori spaziali, zone vibratili si attua attraverso
la giustapposizione di diversi piani d’intensità, in un’alternanza di
traslucenze e intensificazioni cromatiche.
Lo
spazio è palestra per un’opera di destrutturazione lessicale che è smembramento
analitico, e processo di ricomposizione pittorica dei cluster, sensoriali e di senso. Uomini, corpi, figure sono
fermati, colti nel momento dell’atomizzazione, del transfert di sostanza, della
trasmutazione energetica del corpo. Questi oggetti sono immersi in una camera
fenomenica ambientale, habitat nuclearizzato. Una realtà scomposta in frattura
dall’onda dell’essere.
Neodada,
uno dei meccanismi laterali del pensiero autonomo, è nella costruzione a zone,
come nella titolazione dei quadri, che avviene casualmente, coltello piantato
nel libro, a tagliarne fuori una parola, trovando l’ennesimo rapporto di senso
tra le parti.
Anche
i personaggi di Silvia Idili (Cagliari,
1982) sono immersi in uno spazio alieno, in questo caso vuoto. Sotto il nero
cielo, la proiezione di un verde campo encefalico, da cui emergono le figure
matrice. Madri, figli, gruppi d’amici, protagonisti di materializzazioni,
dispersioni, distacchi.
Ecco
i corpi d’amor combusti, i cervi, e gli innesti di elementi vegetali sintetici
su tronco animale o umano, a strisciare fuori da organi e arti, come edera
mentale fluttuante, come protuberanza solare, getto di plasma e brillamento
oscuro di un sole nero, che rientra nello spazio sorgivo del verde corpo
gravido delle mente.
Scene
e figure emergono lentamente dal mare psichico pregno, che è humus di memoria,
tremito e pensiero. Si liberano solo in parte, rimanendo impigliate al vischio
rachidiano, in una condizione di sospensione, di rêverie stazionaria.
Per metà piantate nel corpo della testa, e per metà uscitene, come resto di
pasto da bocca di Saturno goyano, verso il nero cielo monotrapunto.
Galleria Cannaviello presenta altri due pittori appartenenti al gruppo Stile
Libero Italiano. Stefano Cumia e Silvia Idili sono i protagonisti della
bipersonale Lateralus. Attraverso
il pensiero laterale, l’artista-esploratore realizza la propria creative map, assemblando parti reali e fantastiche, e
traducendo questa massa ibrida in segno (o in traccia di sogno) attraverso la
facoltà dell’immaginazione. Ecco dunque gli elementi incogniti – culle d’interrogazione
– invadere le scene evocate dai due giovani artisti isolani.
Le
tele di Stefano Cumia (Palermo,
1980) sono spazi d’espressività quantistica, dove sembra valere il principio d’indeterminazione
di Heisenberg, oltre ai riferimenti compositivi a Rauschenberg. Il magmatico polimorfismo combinatorio delle
composizioni produce uno spazio in cui le ondulazioni pittoriche impediscono la
definizione della posizione delle cose, a favore del senso del loro moto,
ovvero della loro vita interna (sostanza). Questo moto è simultaneità,
diacronia; la pittura è dinamica, accumulativa. L’incontro/scontro di parti,
macule, strutture geometriche, tensori spaziali, zone vibratili si attua attraverso
la giustapposizione di diversi piani d’intensità, in un’alternanza di
traslucenze e intensificazioni cromatiche.
Lo
spazio è palestra per un’opera di destrutturazione lessicale che è smembramento
analitico, e processo di ricomposizione pittorica dei cluster, sensoriali e di senso. Uomini, corpi, figure sono
fermati, colti nel momento dell’atomizzazione, del transfert di sostanza, della
trasmutazione energetica del corpo. Questi oggetti sono immersi in una camera
fenomenica ambientale, habitat nuclearizzato. Una realtà scomposta in frattura
dall’onda dell’essere.
Neodada,
uno dei meccanismi laterali del pensiero autonomo, è nella costruzione a zone,
come nella titolazione dei quadri, che avviene casualmente, coltello piantato
nel libro, a tagliarne fuori una parola, trovando l’ennesimo rapporto di senso
tra le parti.
Anche
i personaggi di Silvia Idili (Cagliari,
1982) sono immersi in uno spazio alieno, in questo caso vuoto. Sotto il nero
cielo, la proiezione di un verde campo encefalico, da cui emergono le figure
matrice. Madri, figli, gruppi d’amici, protagonisti di materializzazioni,
dispersioni, distacchi.
Ecco
i corpi d’amor combusti, i cervi, e gli innesti di elementi vegetali sintetici
su tronco animale o umano, a strisciare fuori da organi e arti, come edera
mentale fluttuante, come protuberanza solare, getto di plasma e brillamento
oscuro di un sole nero, che rientra nello spazio sorgivo del verde corpo
gravido delle mente.
Scene
e figure emergono lentamente dal mare psichico pregno, che è humus di memoria,
tremito e pensiero. Si liberano solo in parte, rimanendo impigliate al vischio
rachidiano, in una condizione di sospensione, di rêverie stazionaria.
Per metà piantate nel corpo della testa, e per metà uscitene, come resto di
pasto da bocca di Saturno goyano, verso il nero cielo monotrapunto.
gianluca d’incà levis
mostra visitata il 14 gennaio 2010
dal 14 gennaio al 27 febbraio 2010
Stefano
Cumia / Silvia Idili – Lateralus
Studio d’Arte Cannaviello
Via Stoppani, 15 (zona Porta Venezia) – 20129 Milano
Orario: da martedì a sabato ore 10.30-19.30
Ingresso libero
Catalogo disponibile
Info: tel. +39 0220240428; fax +39 0220404645; info@cannaviello.net; www.cannaviello.net
[exibart]
Bravissimo Cumia, buon percorso
Stefano Cumia si dimostra un artista con un cervello. bella la tua mostra
Meravigliosi sopratutto i pezzi di Stefano Cumia
continua così fari strada
un altra bella recensione della mostra recensione:
http://sullarte.it/recensioni/2010-01/recensione_lateralus_stefano_cumia_e_silvia_idili.php
TROPPE PAROLE , NON è UNA RECENSONE MA UNA ADULAZIONE ,MAGARI è AMICO DI UNO DEI DUE ARTISTI
LA CRITICA NON è STATA FATTA, SICURAMENTE è UN AMICO,..CPSì VA IL MONDO
http://www.gabls.it/GABLS24.htm sempre inca
rasmutazioni energetiche dei corpi e fotosensibilità simboliche implosive. Riarticolazione dello spazio pittorico. Sono i nuovi modelli d’espressività esistenziale per i giovani artisti di Cannaviello….. Bravissimo Stefano continua così
Ho avuto il piacere di vedere questa fantastica mostra, mi ha colpito la visione magica di Stefano Cumia , una pittura matura per la sua giovane età, complimenti alla Galleria che lo segue.
http://sullarte.it/recensioni/2010-01/recensione_lateralus_stefano_cumia_e_silvia_idili.php
ho visto la mostra personalmente mi è piaciuto di più Stefano Cumia , molto comunicativo e nel tempo dopo un paio di giorni mi è rimasto dentro.
Bravo Stefano!
allestimento pessimo molto banale , comunque complimenti Stefano, hai colpito nel segno.forza Palermo
FORZA STEFANO
HAI FATTO UNA MOSTRA BELLISSIMA ,ANCHE A BOLOGNA SEI STATO FORTE.
..ho visto la mostra..sono belli i lavori anche di Silvia Idili, eleganti direi, ma sicuramente quelli di Cumia hanno un altro impatto..
HO VISTO LA MOSTRA , SONO FELICE DI AVERE SCOPERTO DUE ARTISTI CHE CONTINUERò A SEGUIRE,LA IDILI UN Pò PIù ILLUSTRATIVA E DI IMPATTO, CUMIA MI PARE UN LAVORO PIù SENTITO E MATURO,
COMUNQUE BRAVI ENTRAMBI.
E’ da un po’ di tempo che la storica galleria Cannaviello sta’ proponendo personali e collettive di artisti decisamente acerbi (esclusi Chiodi,Brucceri,Gorla)e privi di quella maturità sia artistica che intellettuale di qualche tempo fa’.
Io sono un fan ed un affezionato della Galleria Cannaviello ma a malincuore son costretto a ribadire lo stato confusionale in cui si trova il comunque leggendario gallerista.
Se proprio devo esprimere un giudizio su quest’ultima “lateralus” posso spendere due parole a favore di Stefano Cumia. Niente di nuovo ovviamente ma comunque se non si hanno grandi pretese è abbastanza gradevole alla vista.
Pollice in giu’ per l’altra artista in mostra.
CARO ORAZIO NON CONDIVIDO IL TUO INTERVENTO.
IL GALLERISTA DAL 2008STA RINOVANDO LA SUA GALLERIA , E NORMALE CHE CI SIA CHI è UN PO’ PIù MATURO VINCENZO CANNAVIELLO STà CERCANDO DI FARE UN GRUPPO “STILE LIBERO” IN QUESTO GRUPPO SONO PRESENTI DEGLI aRTISTI MOLTO BRAVI E ALTRI UN Pò MENO.IL TEMPO PARLERà
Caro luigi me lo auguro di cuore.
Spero vivamente e son certo che Enzo Cannaviello tra non molto tolga fuori il meglio da questo plotone di giovani artisti.
A presto, ciao.
ho assistito alla mostra di due modi molto differenti di esprimere l’intento artistico.bravissimo stefano cumia.
Forza Stefano
A me personalmente i lavori della Idili son piaciuti molto.
Brava Silvia. Continua così.
Caro Matteo non sei in compagnia.. ma magari va bene cosi’ ,
forza Stefano
Molto originali i lavori della Idili, un po più già visto il lavoro di Cumia.
Giovani ma con grandi debiti: vedi Cingolani e anche la D’Amaro, tanto per citare i primi che mi vengono in mente.
Ne hanno di strada da fare…buon lavoro.
Stefano non originale? bisogna su che basi?
per adesso si sta dimostrando un artista con un un futuro grandioso, i suoi primi lavori erano gia’ forti, è un artista con un carattere ,e con un cervello, al giorno d’oggi cosa rara.
Stefano Cumia è un artista non originale , originalissimo, date uno sguardo alle sue carte.
L’incontro/scontro di parti, macule, strutture geometriche, tensori spaziali, zone vibratili si attua attraverso la giustapposizione di diversi piani d’intensità, in un’alternanza di traslucenze e intensificazioni cromatiche.
Questo è Stefano.
originale nel senso che lui è stravagante e bizzarro o nel senso di ciò che non è copia, imitazione, cioè che rappresenta la prima realizzazione di qualcosa?
Sicuramente questo pittore ha una sua ampia scala di possibilità e un buon futuro e ottime capacità perché ci fa sentire veramente cos’è la pittura. Ma si intravedono ancora dei debiti, non dico voluti e cercati, non saprei, ma si sentono, perciò andrei cauta con il senso dell’originalità. Come non pensare alla costruzione dell’immagine che fa un Doig o Daniel Richter; mi sembrano punti di riferimento importanti. E poi io cerco di descrivere la pittura, proporre un punto di vista da lettrice dell’opera, non argomento ad hominem. Stefano è la sua pittura?
in relazione alla galleria Cannaviello: sapete dirmi che fine ha fatto quel grande visionario di Pusole?
un artista che mi piaceva molto, e che operava attraverso “L’incontro/scontro di parti, macule, strutture geometriche, tensori spaziali, zone vibratili …giustapposizione di diversi piani d’intensità, in un’alternanza di traslucenze e intensificazioni cromatiche.”
che fa?
Margheritha perchè il riferimento alla D’Amaro? non mi pare che ci siano riferimenti.
Il riferimento alla D’Amaro è in relazione al lavoro di Idili. Mi ha ricordato lei, nel modo di dividere la composizione, di disporre le figure, il rapporto figura-sfondo, il paesaggio che ospita le figure come scena anonima…li vedevo nei lavori di Valentina di qualche anno fa.
Comunque vedo in molti giovani pittori un’energia pronta ad esplodere, ma assopita, come legata. Non saprei, forse c’è un po’ paura di osare di più…ad esempio mi sembra che è quello che fa Cumia. Cerca, ci prova,ma secondo me ha bisogno di più tempo e calma, perché si vede che c’è come pittore, ma gli manca ancora qualcosa per essere veramente personale e forte.
Mossa da gran curiosità, sono andata a cercare i lavori di Stefano Cumia premetto che non lo conoscevo e non ho visto il suo lavoro dal vivo dunque il mio non può che essere un giudizio più che parziale. Vedo la mestria tecnica, non colgo una coerenza progettuale nè una vera e propria innovazione nei contenuti (l’intimismo introspettivo)o nel medium pittorico. E’ come un buon mix sapiente di cose pittoriche già viste, molto gradevole ma finisce lì. E’ come quando hai voglia di mangiare e dopo l’antipasto aspetti trepidamente il primo. Potete dirmi sicuramete che Cumia è un artista da seguire su cui si può investire, non c’è dubbio su questo e gli auguro una lunga e gratificante carriera. Quello pittorico oggi è forse il campo più spinoso. Aspettiamo impazienti il primo.
D’Amaro, ma ancor più Peter Doig,Daniel Richter e anche un antico Pusole e certo Galliano e un pò di Francesca Dimattio,questo non vuol dire che sia male.Per tanti installatori che si dicono concettuali, meglio concettuabili,la lista sarebbe ancor più lunga.Che tipo di lavoro fa Nicola Pecoraro?
D’accordo con Margaretha..ho visto dopo il tuo commento con riferimenti simili (doig, richter etc)
La Idili tra tre secoli o in una vita futura o dopo un corso di pittura potra’ dipingere come Valentina D’amaro.
cavolicchio ci sarà pure il riferimento a Doig in CUMIA, ma esso sa dipingere , lei no. lei fa un opera 10000volte cambiando un elemento UN LAVORO FACILE D’IMPATTO, magari è concettuale , .LA D’AMARO UN ALTRO MONDO
La Idili simile alla D’Amaro per la banale analogia delle distese di prati verdi? Che profonda osservazione. Le critiche dovrebbero essere costruttive e non banali. Ahimè a volte la cattiveria supera l’intelletto.
mai scritto di distese di prati verdi…pensavo di essere andata oltre all’apparenza.
mi sa che vuoi vedere e vuoi capire solo quello che vuoi vedere e capire.
…dimenticavo. La cattiveria sull’opera (e non sulla persona…leggi bene…), è quella cosa che manca oggi nell’arte. Quindi sia la benvenuta.
I lavori della Idili e della D’Amaro sono proprio diversi. Quelli di D’Amaro sono paesaggi interiorizzati, immobili rappresentazioni di silenzio. Quelli della Idili in parte esplorano il fluire psicologico. Anche nella resa pittorica mi sembra che quest’ultima sia più ispirata dal cinema. Per intensità di poetica mi piace più la D’amaro.
mb2 giusta puntualizzazione, evidente. ma scrivevo di come le due artiste trattano e compongono la scena del quadro e le figure. non pensavo ai paesaggi se non come sfondi anonimi delle figure.
Quando un lavoro si impone al nostro sguardo le due domande che spontaneamente attendono risposta sono il “come” e il “perche”. A seconda della nostra natura di osservatori siamo portati a soffermarci di più sul primo o sul secondo quesito come ricorda la famosa affermazione di Man Ray: “Di sicuro ci sarà sempre chi guarderà solo la tecnica e si chiederà come, mentre altri di natura più curiosa si chiederanno perchè”. E’ innegabile però che un lavoro per essere ritenuto valido deve avere la forza di sollevarle sempre entrambe.
MA CHI SCRIVE CATTIVERIE NEI CONFRONTI DEGLI ARTISTI PERCHE’NON SI VERGOGNA E NON PROVA A
SUDARE LAVORANDO CON SERIETA’SULLE PROPRIE TELE?
Brava Beatrix, condivido in pieno il tuo pensiero. Posso capire che certe opere di certi artisti non possono piacere, ma consigliare ad un pittore di fare un corso di disegno mi sembra molto meschino ed esagerato!!!VERGOGNAAAAA 🙁
Io ho visto la mostra e posso affermare che le opere del Cumia e della Idili mi hanno regalato qualcosa. Faccio i miei sinceri complimenti ai due artisti e in particolar modo alla Idili vorrei consigliare di non tenere conto di quei giudizi frutto solo di cattiveria e di falsa saccenteria.
Io concordo con Marghereta. Penso che si possa e si debba giudicare, anche severamente, il lavoro; ovvio che il giuduzio sulla persona e quindi la “cattiveria” non c’entrano nulla. Penso anche che il giudice più spietato nei confronti del lavoro debba essere l’artista stesso. I commenti di queste discussioni sono spesso di artisti e quindi l’autorità nei confronti dell’esperienza è spesso ben rappresentata. Credo sia salutare poter commentare in totale libertà; mancano occasioni di vero confronto. MAanca un dibattito serio sull’arte. Mancano i posti e i contenuti. Se qualcuno in ambiti ristretti come questo del blog generosamente si spende nel commentare con “giudizio” opere ed artisti lasciate che lo faccia. LAsciate che il dibattito si allarghi, altrimenti rischiamo di sprofondare nel perbenismo già così dilagante.
giustissimo commento, oltre al perbenismo ,è gente che sicuramente non ama il dibattito, ma soltanto i complimenti per nostra fortuna mondo in una società civile si può esprimere il proprio giudizio. NON SI PUò PIACERE A TUTTI
E’ giustissimo confrontarsi e ricevere critiche costruttive. Anzi bisogna preoccuparsi, quando si hanno solo e tanti complimenti. Però leggendo alcuni messaggi ho colto una subdola cattiveria. Se mi permettete lo voglio dire…scusate, ma qualcuno non è stato per niente OBIETTIVO.
Personalmente trovo certi “consigli” abbastanza sgradevoli, e privi di qualsiasi fondamento. Trovo giusto ciò che è stato detto riguardo al “come” ed al “perché”, in quanto ambedue gli artisti rispondono egregiamente a questi due quesiti. Lo fanno, a mio avviso, ponendosi in antitesi tra loro. Il Cumia attraverso la rarefazione del costrutto geometrico e della realtà in generale utilizzando una scala cromatica densa di sapori e “impressioni”. La Idili, al contrario, attraverso l’utilizzo di sfondi volutamente acerbi e dal gusto acidulo, vuole mettere in evidenza la sua realtà, che naturalmente non può essere per l’ennesima volta quella fotografica (per fortuna). Una realtà densa di significato e di “linguaggio”, che poi la Idili strizzi l’occhio al cinema tanto di guadagnato. Dopotutto, oggigiorno cosa significa ORIGINALITA’?! Se non plasmare a proprio piacimento e con il proprio gusto ciò che ci è già dato. Anche i grandi, i cosiddetti intoccabili l’hanno fatto. Cari Idili e Cumia, continuate a studiare, sperimentare pensando solo a voi stessi ed alla vostra essenza, prendetevi le critiche e fatene tesoro e non un cruccio. Buon lavoro!
a me piacciono entrambi… è reato? in più, sono giovani e ‘si faranno’
il mondo è bello perchè è vario , se ti metti in piazza ,non tutti sono diplomatici , io ho visto la mostra due mondi diversi , però trovo il percorso di di Stefano Cumia più coerente con una interiorità profonda, sopratutto sincero ..ragazzi i gusti sono gusti..
Tutti questi commenti per due emeriti sconosciuti perdipiù al limite della mediocrità??? per non parlare della galleria dove ormai entrano solo cani e porci… a lavorare gente, a lavorare…
Mi sono rimaste impresse le opere della Idili
tantissimi complimenti. Ringrazio la Galleria CANNAVIELLO nel continuare a farci conoscere dei nuovi talenti artistici.
un corso di pittura non può far male a nessuno,
ahhahahahahhhhhhhhhhhhh , basta scherzare… è un genio ahhhhhhhhhhhhhhhhhhhahahahahahahahahahaha
quanti commenti!!! di certo questa mostra non è passata inosservata come spesso accade per certe altre. sia nel bene che nel male è sempre positivo che se ne parli.
“mi sa che vuoi vedere e vuoi capire solo quello che vuoi vedere e capire” cos’è uno scioglilingua? Nessuno ti ha accusato di aver scritto delle cattiverie sulla sua persona.
So leggere bene. Coda di paglia? Ti sei aggrappata sugli specchi per trovare un’analogia tra la Idili e la D’Amaro che non c’è in alcun modo e forse l’unico fattore comune banale poteva proprio essere l’utilizzo delle distese verdi.
La cattivaria c’è e di perbenismo ce nè ben poco come dimostano la maggior parte di questi commenti. Tutti che fanno i maestrini e poi non hanno neanche gli atributi per mettersi in gioco. Almeno questi due artisti hanno avuto il coraggio di lasciare la loro terra, i loro affetti e di dedicarsi alla loro passione che evvidentemente è la loro vita. Lo fanno con coraggio e con devozione. Possono piacere e non, ma ragazzi così vanno sostenuti, rispettati e se c’è qualche critica da fare bisogna farla con il cervello e con il rispetto della persona e dell’artista. RISPETTO un valore che molti non conoscono più.
Ciao Margherita S. dal polo Nord!!!
più gente su exibart che il giorno dell’inaugurazione, 10 persone ,GLI ARTISTI PIù GLI ASSISTENTI. DUNQUE SILENZIO.
GLI ARTISTI PIù GLI ASSISTENTI più il gallerista più tante altre persone che tu evidentemente non hai visto caro din, perchè non c’eri e non esisti. DUNQUE SILENZIO.
BRAVOOOOOOOO PIEROOOOOOOOOOO. AL ROGO IL POLO NORD con i suoi abitanti!!!!
Caro fraz,
sei invitato ad un corso di pittura. Dai vieni genio! Ti aspetto..ahahahahahahahahahaaaaaaaaahhhhhhh
Scherzo scherzoso blaaaaaaaaaaaaaaa
Stefano CUMIA continua così SEI UN ARTISTA MI HAI EMOZIONATO,
BRAVO BRAVO BRAVO BRAVO. HAI RICEVUTO TANTI CONSENSI L’80% DI QUESTI MESSAGGI SONO PER TE.(IL RESTO DEI MESSAGGI SONO GIOCHI DI PERSONE )
che paternalismo svenevole.
Come minimo e per coerenza dovresti comprare un lavoro alla Idilli. Se lo hai già fatto sostienila prendendone un altro.
e poi dadaumpa si scrive senza l’accento.
i commenti su exibart sono “TUTTO” per la carriera di un’artista!!!80% commenti finti scritti con certo proposito, 100% sotterfugi. Ccà nisciuno è fesso!
la cosa più triste e il pensare che un tuo collega di mostra non possa ricevere complimenti veri,sveglia!
Dadaumpa….insopportabile chi non cura la democrazia del dialogo….Piero ma che castronerie dici???? Gli artisti sono esuli da sempre è la loro natura…..le critiche se serie e circostanziate come quelle di Margaretha vanno sempre accettate sono il sale della discussione artistica serve solo un pò diumiltà… ma che dico proprio dalle vostre tastiere è assente
Umiltà ,TASSELLO MANCANTE.
Allora caro Hikm perchè se ti ha emozionato così tanto non fai emozionare anche il tuo portafoglio e gli acquisti qualche pezzo?
si continuerà a scrivere di questa mostra anche fra 6 mesi? SVEGLIA!!! A Milano inaugurano ogni giorno molteplici mostre. Qua c’è qualcuno che si sta fissando ed è questa la cosa più triste. A LAVORAREEEE se non avete altro da fare nella vita! Magari riuscite a raggiungere qualcosa di più concreto.
…àaAvànty
Mb2 non trovi che chi deve giudicare le opere e
gli artisti sono quelle persone che le acquistano, invece di fare discorsi forcaioli?
Perciò a buon indenditor poche parole.
Siete una combriccola di falsi. Margherita S. PRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRR
Mb2 PRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRR
Ah!!! Ora mi sono liberato.
Ciao Nullafacenti qui c’è troppa puzza!!!!
Vado a ballare con il defunto Don Lurio il Dadaumpàààààààààààààààààààààààààààààààààààà
Filiberto da quando l’arte si acquista soltanto? l’arte si vive come l’aria punto…appassiona fa discutere da sempre chi la conosce chi la ama……a volte chi la acquista neanche la capisce si fida di altri oppure ci investe soltanto….se l’unico scopo dell’arte fosse quello di essere acquistata allora l’esigenza primaria del creare sarebbe legata esclusivamente al mero quattrino…bè vedo che siamo proprio alla frutta…..
..le persone che le acquistano… discorsi forcaioli…
ma da dove escono queste perle di saggezza?
Anche Goebbels acquistava …depredava arte, e che? devo averlo come riferimento?…oppure Stallone/Rocky acquista arte, lo devo tenere presente? e tu cosa compri? Più soldi hai e più spendi, più il tuo giudizio e quello che dici è verità?
C’è ne già uno in Italia che si comporta così e ci basta…
scusa ma è proprio una cazzata.
e poi non hanno dato del forcaiolo nemmeno a Tom Wolfe che ha rotto le palle per decenni…
Diciamo comunque che è bello leggere tutti i post: anche quelli triviali dell’adolescente dadaumpa che si libera con trasporto peristaltico dall’incapacità di dire non dico due, che forse è troppo, ma una cosa sensata. Una sola e si salverebbe dall’essere inutile.
Ma Dadaumpà è troppo simpatico! Mi fa ridere!!! lui è troppo àaAvànty e soprattutto al di sopra dei falsi moralismi e dei dibattiti a senso unico.
Carissima Margaretha,
ma chi ti credi di essere! Lo sai che di Dio ne esiste solo uno? Ma forse per te esisti solo tu, EGOCENTRICA! Ti nascondi dietro le citazioni di diversi e validi pensatori, ma ti è difficile pensare con la tua testa? Devi dimostrare che hai fatto i compiti a casa? Se mi rispondi in maniera così antipatica alle mie provocazioni, ciò significa che ti fa stizza. Comunque voglio concludere dicendo una delle mie cose “inutili”:
Io adoro essere adolescenziale, almeno i miei ormoni sono in circolo, non come i tuoi che sono già defunti.
Preghiamo…Amen
Filiberto, condivido in pieno quello che tu dici. E’ importante essere apprezzati dai propri colleghi, ma si sa, non sempre i complimenti sono sinceri. Quello che conta se si vive facendo solo arte è il parere di quelle persone che acquistano i quadri. E’ un’affermazione pesante e meschina, ma purtroppo è così. Non si vive di sola gloria…bisogna anche mangiare, pagare le bollette e il mutuo della casa.
Non è buonismo è la realtà!!!Se vivessi di sola gloria sarei morto di fame oppure vivrei sotto i ponti.
Pensiamo e non spariamo a zero su quelle persone che ci danno la possibilità di vivere serenamente.
Nel messaggio di Margaretha non ci sono citazioni, magari ci sono frasi composte
leggermente più complesse,so che puoi riuscire a comprendere,Margaretha non ha fatto un discorso egocentrico, Dadaunpa l’adolescenza è un passaggio bellissimo se hai 11/16 ma poi si cresce , più che adolescente ti vedo come un bambino/a viziato …e non basta sbattere i piedini urlare per affermare nostre ragioni.ricordati che l’odio genera odio,intravedo in te tanto odio verso la gente.. ti vogliamo tutti bene, il mondo non ti è nemico..per affermare il proprio punto di vista non c’è bisogno di dire “cacca culo… cacca culo”un abbraccio forte
ho letto tutti i commenti in una botta sola…che dire…mio dio…le critiche sono ben accette, ma tutto questo è pressochè ridicolo, i commenti sembrano pilotati verso un unica direzione, più o meno vengono ripetute le solite cose in quanto il messaggio in realtà è univoco.
Ora mi chiedo, perchè?soprattutto perchè nascondersi dietro falsi nomi, mettetevi in gioco, in discussione, fate i maestri d’ arte e magari alla mostra non ci siete neanche stati o se ci siete stati sareste voluti essere voi al posto di uno dei due artisti presenti e la vostra invidia o frustrazione è cresciuta come un bubbone sul mio culo…credo che a parlare non siano persone realmente interassate all’ arte, ma a tutt’ altro.
Si parla di dibattito, ma dove?Frasi composte o complesse…ma per favore.Non fatevi prendere dall’ enfasi ragazzi.
Dato che sono il compagno di Silvia credo di sapere meglio degli altri come sia andata la mostra.
un ultima cosa, “umberto” sei veramente banale : grazie gesu cristo che vedi negli altri l’ odio e ricambi amore…
ah ancora un altra, le lezioni di vita che sono riportate qui, sono equivalenti all’ esperienza di una fistola sacro coccigea.
Avrei tanto altro da dire ma poi risulterei ripetitivo come la maggior parte dei commenti.
Ragazzi ma non avete altro da fare?
E ora si, potete continuare pure a scorreggiare.
Grazie Enrico Meloni,il perchè del suo intervento rimane un mistero.
Il pensare che tutti invidiano la tua compagna è riduttivo e sminuente verso il suo lavoro,posso capire la rabbia ma la volgarità(la fase delle parolacce pisellino cacca pipì è presente verso i tre anni) vivi dentro una soap opera, un romanzo dove è presente il “protagonista”
“l’antagonista”,”personaggi primari” “secondari” complotti dispetti,amanti..ecc..La valle dei Pini, beautiful, la trama, e le trame,il riassunto della settimana,
nelle mia vita ho conosciuto tanti artisti VERAMENTE arrivati e nessuno di loro aveva dei pensieri così fantasiosi.L’autostima è importante ma non bisogna esagerare e ricordarsi che l’umiltà,nella giusta dose crea l’uomo adulto,La mania di grandezza è molto simile alla mania di protagonismo ed è una patologia pericolosa…spero che la tua vita sia piena di esperienze interessanti e vitali e non si riduca a seguire il teleromanzo come una casalinga Disperata.
adesso scrive la mamma?
http://www.youtube.com/watch?v=tQ5Is2tLSDk
Cari amici e voi sapete bene a chi mi sto rivolgendo. Non ho la presunzione di pensare che tutti i commenti che son stati scritti qua siano farina del vostro sacco… sono consapevole che non sempre si può piacere a tutti. In questa pagina sono intervenuti amici che son scesi volutamente al vostro livello anonimo e si son fatti qualche risata… Se nella vita siete così abili a non farvi scoprire, qua i vostri modi di scrivere e di pensare vi hanno palesemente smascherato. I paladini della giustizia, quelli che si son sempre lamentati dei bugiardi e dei malfattori e per finire quelli che hanno sempre sputato e cacato sul piatto dove hanno mangiano… ho pietà di voi… abili impostori, abili nel farsi giustizieri del verbo sbagliato… Come si può riassume tutto questo? Giochi meschini e vigliacchi. Se volete continuare con i vostri commenti potete pure farlo su silvia.idili@gmail.com vi aspetto numerosi ma soprattutto con le vostre vere identità 😉