Il rapporto, forse, è un po’ squilibrato. L’uno ha a disposizione tre ampie e luminose sale della galleria; all’altro è riservata soltanto la Project Room, saletta sperimentale adiacente alle altre tre. Ma forse è anche una questione di dimensioni. I lavori di Gianluca Di Pasquale (Roma, 1971), vivono di ampiezza, di aria, di respiro. Di grandi spazi neutri su cui le pennellate delicate suggeriscono, più che precisare. Passano, più che fissarsi. Djordje Ozbolt (Belgrado, 1967), invece, ragiona su piccolo formato. E presenta una serie di olii di dimensioni contenute, in cui il colore si concentra e riempie la tela, in cui pochi centimetri quadrati riescono a raccontare un mondo, un sogno, una visione. Senza un attimo di respiro.
La doppia personale presentata da Monica De Cardenas affianca due giovani artisti, differenti tra loro per esperienza di vita e per interpretazione artistica dell’esistenza, ciascuno con una propria chiave di lettura e con un proprio linguaggio espressivo. Di Pasquale si fa interprete di una pittura ariosa, lattea, fresca. In una serie di tele di varie dimensioni (ma la tendenza è al largo formato, all’ampiezza, ai vuoti lasciati all’immaginazione), l’artista romano suggerisce con pennellate fluide, immediate, falsamente distratte -che ricordano de Pisis-, una continua integrazione tra figura umana e contesto naturale, di vago sapore impressionista. Protagonisti dei suoi lavori sono spesso gli elementi vegetali. Foglie, arbusti, vere e proprie piante trattate con varie tonalità di verde che intrecciano richiami esotici, visioni orientaleggianti, e parchi cittadini. La figura umana è presente -il più delle volte- come gruppo indistinto che segnala una presenza, che vive la natura attorno a sé.
E vi si integra quasi perfettamente. Ma in alcuni casi il referente umano si fa ritratto, si fa visione di individuo che dorme, che si perde languidamente tra il prato e le foglie, che sogna l’impossibile. Oppure, semplicemente, che sorride da un divano rosso, come da vecchia scuola renoiriana. Una pittura eterea, smorzata, e vagamente d’altri tempi che fa da contraltare ai lavori onirici di Ozbolt, artista croato e inglese d’adozione. Il suo è il mondo visionario del Doganiere Rousseau. È un mondo di sogno, naïf, irreale, che tratteggia con colori saturi improbabili scenari esotici, direttamente tratti dal mondo delle fiabe d’avventura. Giungle incantate, grotte misteriose, animali sconosciuti, vulcani e pianeti al limite del reale colpiscono con tutta la sfacciataggine che manca a Di Pasquale, e intrecciano una densità di riferimenti solo apparentemente ingenui. Fino a tratteggiare un immaginario favolistico in bilico tra l’adulto e il bambino, a tratti inquietante, a tratti dolce-amaro. Due diverse visioni del mondo, l’una più immediata, l’altra più cerebrale. Due diversi pensieri sulla realtà. E chissà dove sta il vero.
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Bravo Gianluca!!
Purtroppo non posso venire alla mostra... sono a Berlino! Ma son sicuro sarà una grande mostra!
MOSTRA TREMENDA!!! Ma com è possibile che una cosi tanto acclamata galleria, allenata a vedere un certo tipo di pittura non riesca ad accorgersi che questo lavoro e vuoto???? Questa è la conferma che un conto essere una galleria che prende artisti già avviati a livello internazionale e un conto è far crescere un artista italiano. Questo è un altro masso che cade in testa ha giovani artisti italini che tentano di farsi vedere all estero e vengono rifiutati senza nemmeno considerare il lavoro....se una galleria che fa Basilea mi porta come giovane Di Pasquale cosa possono pensare gli stranieri????.....
oggi sono andata alla mostra e al contario di "jimmi" ho trovato che la mostra fosse bellissima forse tra le poche che mi hanno emozionato in questo ultimo anno, riesce a dipingere senza dipingere cosa non facile e i suoi lavori mi sembrano pieni di riferimenti alla storia dell'arte per chi li sa cogliere ovviamente!
attendo con asia la sua prossima mostra.
Cara Serena, dipinge non dipinge non è male....comunque se questa la reputi la mostra piu interessante del tuo anno non so dove vai a vedere. é vero che in italia non avvengono grande esposizioni, ma definire questa una delle piu interessanti e un paradosso!!! Questi lavoro sono privi di significato e in particolare ostentano un atteggiamente un po modaiolo di fare pittura...ma dove sono i riferimenti alla storia dell arte???? spero tu possa accettare il mio semplice parere.