È con queste
prime premesse che Flurin Bising (Samedan, 1982) e Mickaël Marchand (Le Mans, 1982; vive a
Berlino) tagliano trasversalmente le tre sale della galleria. I due allievi di Florian
Slotawa scelgono, per la mostra milanese dal titolo In the fall of
twothousandandten we flowed upstream and had nothing to eat, di esporre due progetti strutturati di
riflesso. Due andature espositive che investono, uniscono ed erodono i
materiali utilizzati, raccontando geometrie del rigore e codici della
tempestività. Il lavoro dei due giovani artisti è accomunato da una
ricerca centripeta e netta. Un percorso che trasforma materiali e oggetti
trovati per strada in opere effimere, concertazioni esili.
Bisig, in galleria, dall’ingresso
fino all’ultima sala, innesta basi fragili. Sostegni sui quali vengono
sormontate strutture di legno grezzo e cartone. Sulla loro superficie fitta e
seriale, spesso movimentata, vengono lasciate tracce e linee di colori
fluorescenti. L’artista svizzero, infatti, segna ogni segmento, utilizzando
ripetutamente uno stesso graffio, una sorta di solco bruto riproposto secondo
illimitate variazioni.
Marchand, invece, molto più
visionario e regolamentatore, attraverso l’uso di piccole fotografie e la
proiezione di un video (17 minuti per 26 sequenze), documenta le sue irruzioni
scultoree realizzate con mobili accatastati per strada. Ogni nuovo equilibrio
viene cercato e costruito contro ogni entropia del caso. La forza, la freccia
della gravità è contrastata da semplici assi abbandonate, copertoni fantasma,
panchine asportabili, blocchi di cemento impilabili, e dallo stesso artista
appeso a un lampione come un paralume.
Ogni nuova sospensione reale crea
sospensione formale, un salto nel vuoto sostenuto da soluzioni che salvano il
poetico dal temporaneo. Ogni nuovo incastro, infatti, mette in gioco la nostra
capacità attiva di reazione contro il provvisorio, restituendo desiderabilità.
Marchand astrae diverse componenti dal caos e riduce ogni angolo di strada che
lui incontra a medesimo incontro con la quiete. Così a noi, spettatori
sorpresi, non spetta altro che sorridere e restare. Rimanere unici, finalmente
invariati, tra la forma e i suoi esperimenti, tra intoccabili geometrie del
caso e nuove formule dell’intenzionalità.
ginevra bria
mostra visitata il 19 novembre
2010
dal 18 novembre al 27 dicembre 2010
Flurin Bising / Mickaël Marchand – In the fall of twothousandandten we flowed upstream and had nothing to
eat
Galleria Suzy Shammah
Via San Fermo / via Moscova, 25 (zona Moscova) – 20121 Milano
Orario: da martedì a venerdì ore 11-19; sabato ore 14-19
Ingresso libero
Info: tel. +39 0229061697; fax +39 0289059835; info@suzyshammah.com; www.suzyshammah.com
[exibart]
Fino al 24 novembre 2024, in occasione della 60. Biennale d'Arte, sarà visitabile "La Maison de la Lune Brûlée", personale…
Con l'arazzo Combriccola al Castello, concepito per la quarta edizione di Masciarelli Art Project, Simeti celebra la storia naturale dell'Abruzzo,…
Catherine Biocca si aggiudica la quarta edizione di ALA Art Prize: la sua opera sarà presentata a ottobre 2024, nella…
Sono stati presentati oggi tutti i titoli in gara e fuori concorso per la 81ma edizione della Mostra del Cinema…
L’operazione internazionale Pandora VIII ha portato al sequestro di beni culturali per milioni di dollari: 85 gli arresti. In Italia,…
Cambi al vertice per la Fondazione Giorgio Cini di Venezia: Gianfelice Rocca e Daniele Franco sono stati nominati, rispettivamente, nelle…
Visualizza commenti
Ciao Gi,
hai ancora la Villite ?
:)