Il Castello di Masnago ospita, fino a domenica 28 gennaio 2001, la mostra “Igino Legnaghi: opere inedite ed altri lavori (1968-2000)”, a cura di Riccardo Prina. La rassegna, proposta dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Varese e coordinata dai Musei Civici, propone per la prima volta al pubblico una sintetica selezione dell’ultima serie di sculture in rame dell’artista, dal titolo “Strutture”. Accanto a queste opere inedite, sono presenti anche alcuni lavori che ripercorrono l’intera parabola creativa di Igino Legnaghi, dalla fine degli anni Sessanta ad oggi.
Capofila di una recente tradizione plastica, che ha i suoi rappresentanti più significativi in Pardi, Spagnulo, Staccioli e Coletta, il Maestro veronese presenta una produzione che ha esiti affini, più per risultati espressivi che per motivazioni teoriche, alla Minimal Art statunitense ed è in stretto rapporto con la grande tradizione del Costruttivismo e del Suprematismo, da cui eredita un linguaggio formale rigoroso e semplice. A questa essenzialità delle strutture si contrappone un’eccleticità nella scelta della materia da lavorare. Ferro scabro ed arrugginito, acciaio inox, anticorodal e superfici riflettenti, “scolpiti” con macchine alesatrici “ a controllo numerico” sono, infatti, solo alcuni dei materiali usati da Igino Legnaghi, nel corso della sua carriera artistica.
Si segnala, infine, che la mostra propone anche le opere di quattro giovani artiste, allieve dello scultore all’Accademia di Brera: Barbara Crivella, Anna Gabbiani, Donata Lazzarini, Rita Siragusa.
L’autore: Igino Legnaghi nasce a Verona nel 1936. Cresce professionalmente nel laboratorio di metalli del padre. Insegna, per molti anni, scultura all’Accademia di Brera. Nel 1972, tiene la sua prima personale allo “Studio La Città”, nota galleria veronese. Partecipa a numerose mostre in Europa, Stati Uniti e Giappone, l’ultima delle quali è “Scultura italiana del dopoguerra” a Vigevano. Negli anni Novanta, Giovanni Maria Accade pubblica, per Lubrina Editore, una completa monografia sull’artista. Numerose opere sono presenti in collezioni pubbliche o private, tra cui la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, il Museum of Modern Art di Tel Aviv e la State University di Postdam.
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Annamaria Sigalotti
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