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fino al 28.I.2007 Primo Carnera Milano, Palazzo della Ragione
milano
Una mostra che ripercorre la carriera e la vita burrascosa di Primo Carnera. L’Italia, l’America e gli anni Trenta. In un percorso fatto di documenti e opere d’arte. Forse un po’ didascalico...
Ci fu un periodo in cui Primo Carnera non fu secondo a nessuno. Il gigante di Sequals, che prima d’essere campione del mondo fu neonato di 8 Kg, emigrante in Francia, freak da circo, ebbe il suo momento di splendore nei ruggenti anni Trenta. Nel ‘28 l’ex-pugile Journèe notò il gigante buono, 2 metri per 140 kg, e lo avviò alla carriera di boxeur, sotto l’ala protettiva del losco See, manager in odore di malaffare che lo portò negli Stati Uniti. Iscritto nei pesi massimi, vinse i primi incontri entusiasmando gli italiani e gli americani dell’età della crisi. Nel 1933, nella littoria Roma, conquistò il titolo mondiale contro l’americano Sharkey. Una bella rivincita contro chi chiamava gli italiani “sporchi negri bianchi”. Carnera divenne simbolo. L’apice prima di una lunga decadenza: nel ‘34 perde il titolo, nel ‘46 lascia la boxe e si dedica al catch, antenato del wrestling. Poi torna in patria giusto per morire, di cirrosi epatica, nel 1967, vicino all’amata famiglia e con pochi soldi in tasca.
Ora l’Italia gli rende omaggio con una mostra milanese intitolata Primo Carnera. Ipotesi di un mito: un’esposizione itinerante, che affianca quella di Pordenone, che sarà ancora a Roma e New York nei prossimi mesi.
La mostra è senza dubbio curata e allestita con competenza, ma lascia poco spazio all’esercizio della curiosità da parte degli spettatori. Il visitatore, infatti, si trova dinnanzi ad una via crucis di televisori che trasmettono senza sosta approfonditi filmati dalle teche Rai e dell’Istituto Luce. Più interviste a storici e giornalisti a cui tocca raccontare –da prospettive diverse– sempre la stessa storia: la vicenda di un uomo e di un simbolo, italiano ed emigrante. Tali postazioni sono intervallate da scenografie che ritraggono ambienti dell’America e dell’Italia degli anni che furono, e da qualche oggetto appartenuto al pugile. Completano il percorso opere d’arte vecchie e nuove (soprattutto nuove) ispirate al gigante e al pugilato. Un insieme pieno-vuoto messo in piedi con cura, interessante ma migliorabile. Così com’è, è perfetto per i laureandi che si occupano di Carnera o per i suoi fan che amano il documentarismo. Oppure, per gli stranieri interessati all’Italia del passato, pittoresca, magari quei newyorkesi che la visioneranno in occasione del Columbus Day, che guarderanno le foto ingiallite e i filmati riconoscendo anche un pezzo della loro storia. Ma l’intenzione è valida, così come il catalogo –più ricco dell’esposizone stessa– in vendita insieme ai libri scritti di pugno dallo stesso pugile. Quarta elementare e cuor di leone.
valerio venturi
mostra visitata il 6 novembre 2006
dal 6 novembre 2006 al 28 gennaio 2007 – Primo Carnera
Milano, Palazzo della Ragione, Piazza dei Mercanti
A cura di: Elena Fontanella e Daniele Redaelli
dal martedì alla domenica dalle 9.30 alle 19.30 – il giovedì dalle 9.30 alle 22.30 – chiusa il lunedì
biglietto: 8 euro intero, 5 ridotto, 3 per i gruppi (almeno 15 persone). Catalogo in mostra al costo ridotto di 38 €
La mostra è la prima tappa di un percorso itinerante che, nel corso del 2007, toccherà Roma tra marzo e aprile; Pordenone tra maggio e giugno; New York in ottobre e Toronto in novembre.
Per informazioni: www.primocarnera.it – tel. 02.299010404
[exibart]