Jim Shaw (USA, Midland, 1952), alla sua quarta personale italiana, restituisce un paesaggio attento e un’analisi critica dell’arte sull’arte. Quello di Shaw però, nonostante sia un punto di vista affilato, estremamente smagato e di portata tragicomica incisiva, rimane un timbro estetico prettamente americano. Un linguaggio grottesco e libero insieme, difficile da confondere col panorama del Contemporaneo italiano.
Il cuore di questa nuova mostra è rappresentato da due giganteschi arazzi dipinti con colori acrilici su mussola di cotone. Entrambe le opere, enormi, occupano quasi l’intera superficie di due pareti, apparendo a chi osserva come una coppia di sipari piatti e contrapposti. I loro punti di forza, infatti, sono la teatralità e il gioco leggero, ossimorico, che rivelano allo stesso tempo. Nel primo, Landscape with money & Corndogs, l’artista ritrae, come sfondo, una tipica villa americana stampata sulla grafica di una banconota. Un fotogramma zuccherino di quelle perfette, mastodontiche case borghesi con le pareti bianche in legno. Mentre sopra, in primo piano, posti come un marchio, campeggiano sospesi e galleggianti degli hot dog da passeggio, il simbolo del junk food per eccellenza. La diversità cromatica dei due piani mette in evidenza il burlesco, il principale esercizio stilistico di questo arazzo. Gli hot-dog steccati sono dipinti come se la pastella che li avvolge fosse appena stata fritta, rendendoli fragranti ed invitanti alla vista, quasi fossero immortalati per un billboard pubblicitario. Mentre lo sfondo, cupo, con tanto di dollaro, villa e giardino, affossa maggiormente la visione di quello che i soldi e la ricchezza esibita della società americana vorrebbero trasmettere. L’incapacità ideale di coesistenza da parte di questi due registri di lettura, qui viene unificata, diventando anzi, sovrapponibile, uno scambio refrattario.
Un ghigno amaro che trasuda e prende la tela anche del secondo sipario, Pollock & Lollypops. In quest’ultimo lavoro, più recente e complesso, l’intera struttura compositiva assume un tono estremamente canzonatorio, implicando l’immanenza di concetti sottili, per nulla antitetici a Landscape with money & Corndogs. Shaw per questa seconda tela prende a soggetto il dripping di Jackson Pollock, per poi dipingerci sopra, come se niente fosse, dei lecca-lecca coloratissimi, fasciati di pellicola trasparente.
Da notare anche il lunghissimo Long Drawing, un assemblaggio di una dozzina di disegni a matita su carta che riprendono il lato più fumettistico delle capacità rappresentative, in possesso dell’artista americano. Questa striscia di A3 orizzontali, lunga quasi 15 metri, sembra una pellicola pronta per l’animazione. Ognuno dei personaggi ritratti infatti è in movimento, anzi meglio, in fuga. Ognuno di loro è un comic che sta scappando. E, come racconta lo stesso artista, tutti stanno facendo fagotto per correre via, via dall’avidità che aizza il denaro. In fuga ci sono matite, squadre, simboli massonici, catene polipeptidiche e infinite caricature di oggetti che, antropomorfizzati, fanno spuntare occhi, gambe e braccia e se ne vanno all’impazzata. Una caricatura divertente che tratteggia col sorriso luci e ombre di una società sempre più invischiata nel mito della dominazione.
ginevra bria
mostra visitata il 28 marzo 2007
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