25 giugno 2009

fino al 28.VI.2009 Laboratorio Saccardi Milano, Antonio Colombo

 
Non sono semplici raffigurazioni della storia dell’umanità, ma potrebbero esserlo. Non racconti per bambini, né laboratori di visioni fantastiche, né collage onnicomprensivi. Le storie di oggi in 150 tavole...

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Dopo essersi spinto consciamente a un soffio dalla catastrofe, a un passo dalla fine del mondo nel 2008, il Laboratorio Saccardi oggi inaugura una doppia personale, esponendo due nuclei di opere.
L’anno scorso fu attivato – con parziale insuccesso – l’acceleratore di particelle creato al Cern per provare l’esistenza di una particella infinitesimale. Attorno all’esperimento svizzero era fermentato un sentimento millenaristico composto di misticismo, tragiche aspettative e curiosità su ciò che sarebbe accaduto. Alcuni credevano che la fine sarebbe giunta di lì a poche ore, poiché l’energia sprigionata dall’anello di 27 chilometri di diametro, costruito appena fuori della città di Ginevra, avrebbe attivato dei buchi neri in grado di assorbire la Terra, proiettandoci tutti in una dimensione a-storica.
Il Laboratorio Saccardi, quasi certo degli effetti catastrofico-scientifici dell’evento, sull’onda del trascinamento di gruppo decise – in quei giorni di attesa prettamente boccaccesca – di affrontare l’idea della fine isolandosi sui monti Nebrodi e inscenando una performance spiritual-meditativa. Il progetto senza progetti servì per procrastinare o scongiurare la tragedia della morte, dipingendosi liberamente corpo e volto, correndo per i campi e danzando a più non posso, come se quelli fossero gli ultimi giorni di vita sul pianeta. In onore del tempo che non torna.
Laboratorio Saccardi - Il ritorno di Noè - 2009 - tecnica mista - cm 300x200
Dopo di che, oggi, nel 2009, quando ogni cosa ha subito i suoi giusti cambiamenti, il Laboratorio Saccardi espone, suddiviso in due paragrafi, un nuovo capitolo dei suoi inni alla vita. Un primo gruppo di centocinquanta disegni su carta (serie intitolata Black Silk Stocking/part one, 2007-09) e un secondo corpus, composto da dipinti di medie e grandi dimensioni, sono stati allestiti fra il Centro d’Arte Contemporanea Velan di Torino e la milanese Galleria Antonio Colombo Arte Contemporanea.
Le due esposizioni, nonostante le distanze, ri-uniscono l’intero parterre di opere create dal gruppo palermitano, che – tra collage, dipinti acrilici, pastelli e assemblaggi materici – regalano all’occhio di chi guarda un mondo fatto di fantasia, quotidianità, curiosità e social words-of-mouth.
Il progetto milanese mette insieme alcuni quadri che, rispetto alla leggerezza giocosa dell’esposizione torinese, regalano una strizzata d’occhio ragguardevole nei confronti di contenuti inadeguati e soggetti senza profondità. La serie di quadri esposti, infatti, segna un percorso di conoscenza sociale estesa, che mischia senza differenza la religione con la storia, con le Torri Gemelle, con i segreti del destino, per finire con un racconto chiamato Gomorra.
Laboratorio Saccardi - Gomorra - 2009 - tecnica mista su tela - cm 200x150
Irriverente e apocalittico, questo forzato graffitismo cronachistico permette al Laboratorio Saccardi di rappresentare la visione di un mondo adulto. Cresciuto (in arte) come un universo di piccoli.

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mostra visitata il 19 giugno 2009


dal 21 maggio al 26 giugno 2009
Laboratorio Saccardi – Il primo giorno di felicità
a cura di Laura Barreca
Antonio Colombo Arte Contemporanea
Via Solferino, 44 (zona Moscova) – 20121 Milano
Orario: da martedì a sabato ore 15-19
Ingresso libero
Catalogo disponibile
Info: tel./fax +39 0229060171; info@colomboarte.com; www.colomboarte.com

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14 Commenti

  1. complimenti per la maturità tecnica e dei temi, i saccardi sono cresciuti,complimenti al gallerista anche tutto molto sobrio…

  2. Grande mostra ,i Saccardi sono cresciuti tantissimo , bei lavori, bella galleria,
    una delle poc gallerie di Milano che lavora con i giovani, valorizzando la loro crescita artistica ed interiore..

  3. tra i pochi artisti italiani ingrado di fare una severa critica sociale, senza scadere nelle solite banalità becere o da centrosociale,veneziani e paperette stiano a casa…

  4. Ma perchè Pantaleone ha imposto la sua curatrice per concedere al Laboratorio Saccardi di esporre da Colombo, questo è molto scorretto e tipico di un certo tipo di gallerie che pretendono di controllare i loro artisti, pura mafia.

  5. In effetti non si capisce bene cosa c’entri la Barreca con la galleria Colombo, lei ha fatto sempre progetti di un certo livello… pecunia no olet!

  6. Le opere sono molto decorative e molto colorate perfette per arredare! Il Laboratorio Saccardi ha perso smalto dai tempi della loro mostra con la Mir, peccato, si vede che Milano non gli porta bene, tutti quei rimandi magici e religiosi sanno di vecchio e stantio lavoro anni 60.
    Comunque sempre meglio della programmazione media di una galleria come la Colombo!

  7. io amo molto la pittura, ho visto entrambe le mostre e mi è sambrato un ottimo lavoro, ben curato e ben allestito, con dei bei disegni e dei bei quadri, con citazioni che vanno dal medioevo ad oggi, i saccardi sono tra i pittori più interessanti delle ultime generazioni, sono contemporanei pur amando la pittura, la Barreca non a caso se n’è accorta…Colombo è una galleria che ama i pittori, è giusto che cisiano anche gallerie di questo tipo.

  8. è evidente che il signor casa non ha visto le due mostre, e la signora diana è un pò cecata, visto che a Torino c’erano pure un installazione ed una scultura.

  9. Una mostra che tenta di rianimare un morto. La verità è che i saccardi non se li caca più nessuno.. Neanche i “Padrini” Cingolani e Bazan, che da tre anni stanno lì a tirare i fili e a suggerire idee. All’inaugurazione non c’era neanche un collezionista importante!! Nella precedente mostra da Colombo almeno qualche risata veniva sollecitata, ma in questa, c’era una tristezza nell’aria!!!

  10. è evidente che quì la mostra l’hanno vista in pochi…per quanto riguarda il collezionismo,ho un paio di quadretti dei saccardi e ti assicuro che non sono il solo, visto che fanno già parte delle collezioni di due musei italiani.

  11. perchè in italia non si guardano le mostre, non si leggono i libri,non si guardano i film e si da sempre un giudizio sommario su tutto?

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