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Fino al 28.X.2001 | Dai giornali ai portali | Milano, Palazzo della Ragione

di - 30 Luglio 2001

La mostra, curata da Gianfranco Bettetini, si propone di illustrare le modalità con cui l’innovazione tecnologica ha trasformato l’universo dell’informazione nel corso del Novecento.
Esemplare in molti punti della ricostruzione appare la vicenda di Milano, capitale in Italia dei processi di prima industrializzazione legati alla stampa e all’editoria e poi alla digitalizzazione dell’informazione e della cultura.
La storia viene data attraverso immagini e oggetti allusivi o dimostrativi della trasformazione del modo di fare e trasmettere informazione, raccolti in un allestimento che costituisce la chiave per accedere all’interpretazione stessa della mostra. Contenuto e contenente dimostrano infatti d’avere una funzione interscambiabile inedita, dato che l’allestimento e la segnaletica grafica forniscono non solo le chiavi interpretative della rassegna ma anche il suo stesso contenuto. Anzi – senza la mappa che esemplifica il percorso contenuto nei 700 mq della medievale sala del Broletto – non è affatto facile orientarsi, almeno di primo acchito, abituati come siamo ad incontrare percorsi espositivi chiari e unidirezionali.
Exibart è andata allo scoperta dei segreti della mostra Dai giornali ai portali con Ada Ghinato, collaboratrice nell’allestimento, curatrice del progetto grafico e ideatrice del fortunato logo.

Come funziona la visita alla mostra?
All’entrata ti danno una cartina. E’ una mappa tematica e spaziale che indica i vari ambienti, connettendoli alle categorie dell’informazione e alle aree processuali che ciascuna attraversa per arrivare alla situazione presente.

In pratica…
Le categorie sono: la produzione (l’attività preposta alla creazione del prodotto), il prodotto (dal giornale all’oggetto multimediale) e il consumo (il luogo e le modalità del consumo dell’informazione). Naturalmente le tre aree riguardano il percorso di ciascuna categoria.

Sembra quindi che con gli oggetti materiali abbiate voluto dare l’idea di qualcosa di diverso, d’impalpabile, che esiste solo virtualmente.
Esatto, la mia mappa non è altro che uno strumento per navigare all’interno d’uno spazio reale. Con le sue icone – come nella finestra d’un computer – indica i menù d’accesso alle sezioni, dando una descrizione sintetica dei contenuti e la visione generale del “sito”.

Le informazioni grafiche e testuali si trovano anche all’entrata di ciascuna stanza, come se avessimo una barra superiore con gli strumenti d’accesso.
Ci si è rifatti al concetto di portale che, come spiega Bettetini nel catalogo, è un luogo di stazionamento in cui si raccolgono le informazioni e ci si organizza per continuare la navigazione.

La mostra sembra un po’ un labirinto: all’ingresso si può decidere di andare a sinistra o a destra indifferentemente.
La metafora che sottende l’intera mostra è quella della rete o dell’ipertesto, il cammino è quindi circolare e non univoco. Il visitatore può costruirsi il percorso che preferisce, utilizzando gli strumenti e i segnali, che gli vengono forniti per questa sua navigazione “materiale”. D’altra parte l’idea della rete è sottolineata anche dalla griglia o “gabbia spaziale” fatta di pilastri e travi blu cobalto, che contiene e sussume l’intero snodarsi degli ambienti.

Mi sembra che in questa mostra oggetti, immagini, strumenti ed allestimento compongano un tutt’uno volto a veicolare un contenuto, quindi l’insieme costituisce il significante ossia l’opera stessa della mostra.
Si, si tratta di una mostra composta di oggetti eclettici, che vanno dalla scultura di Maraniello ai teatrini allestiti dagli studenti dell’Accademia di Brera, dai computer alle opere di carta. La carta è vista come materia prima infinitamente riciclabile, come dimostra l’area “Dalla specificità alla convergenza”, dove sono esposti oggetti alternativi come lo “Specchio e cornice” o la “Borsa”, tutti di carta di giornale.

Come avete proceduto nella messa in opera della mostra, conoscevi alcuni dei colleghi con cui ti sei trovata ad operare?
Abbiamo lavorato tutti insieme attorno all’idea guida di Bettetini sulla storia dell’informazione, collaborando ciascuno con le proprie specificità a raggiungere il risultato finale. Conosco Ugo La Pietra da anni, mi trovo con lui in particolare sintonia, pensa che avevo notato delle affinità tra mie idee e le sue opere sin dai tempi dell’Accademia.

Hai fatto l’Accademia?
Si l’Accademia di Brera, qui a Milano, dopo essermi laureata in Architettura.
Mi parlavi dei colleghi…
Si, con La Pietra e Bettetini ho lavorato dal 1992, in quell’anno per la XVII Triennale intitolata “La sfida ambientale”, che loro curavano con Dorfles, ho progettato e allestito la “Casa virtuale”.

Hai fatto quindi anche dei progetti architettonici?
Si, vincendo numerosi premi sia per progetti d’architettura che di design.

Sei una libera professionista, allora?
No, dopo avere tenuto dei corsi al DITec, ora insegno “Metodologia della Progettazione” all’Accademia di Belle Arti di Lecce. Realizzo anche quadri, una mia antica passione che coniuga architettura e pittura all’interno d’un sogno progettuale.

Mi puoi spiegare il loro procedimento dal punto di vista tecnico?
Uso carta eliografia montata su tela. Il supporto, le chine e i pennini con cui lascio tracce o il nastro adesivo di carta, sono gli strumenti che si usavano in architettura anche vent’anni fa e che oggi con l’avvento del computer risultano obsoleti. La carta eliografica poi la scelgo con segni già stampati, mappe d’una città scomparsa, d’una Milano color seppia evanescente, che il passare degli anni dissolverà definitivamente. Io passo sopra a questi segni, rimarco dei particolari, dei luoghi, di cui oggi fisicamente percorriamo solo un breve tratto sopravvissuto.

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Carmen Lorenzetti


Dal 17 maggio al 28 ottobre 2001. Dai giornali ai portali. Milano, Palazzo della Ragione, Piazza dei Mercanti. Orario: 9.30-18.00, lunedì chiuso. Biglietti: £. 7.000 (intero), 5.000 (ridotto), 3.000 (scuole). Informazioni: Civiche Raccolte Storiche, tel 02-8464170, 02-76001178, fax: 02-88464181, E-mail: risorgi@energy.it, sito internet: www.museidelcentro.mi.it. Catalogo: Il catalogo «Dai giornali ai portali» (a cura del prof. Gianfranco Bettetini, pagg.135, Skira Ed.) è in vendita presso la sede della mostra a 50 mila lire (disponibile anche una piccola guida a 10 mila lire )e in libreria a lire 60 mila.

[exibart]

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