Dopo la prestigiosa antologica dello scorso anno alla Gam di Torino,
Salvo (Leonforte, 1947; vive a Torino) presenta da Zonca & Zonca una serie di nuovi dipinti realizzati appositamente per l’occasione.
Il titolo della mostra,
Estasi Ordinaria, propone la contrapposizione di due atteggiamenti simmetricamente opposti: l’estasi che sottende a uno stato trascendente e l’ordinarietà della realtà apparente. Nelle pitture dell’artista siciliano -origine ricordata rappresentando i fichi d’india tipici di quella terra- e torinese d’adozione, il rassicurante “contenitore” della pittura di paesaggio, tema tradizionalmente esplorato dall’arte nelle sue molteplici varianti, s’illumina di riflessi di luce irreale. Spesso la scelta cade su quella illusoria dell’alba o del tramonto, che conferisce ai colori particolari grazia e delicatezza.
La pittura di paesaggio di Salvo rimane sospesa tra quella “ideale” di
Claude Lorrain e
Paul Brill, ai quali dedica un omaggio nella scelta di alcuni soggetti, e quella a tinte forti e suggestioni fantastiche di
Henri Rousseau.
Nei lavori esposti tornano le forme arrotondate, i colori brillanti, la luce che conferisce a essi un aspetto onirico, da mondo incantato, caratteristiche queste che contraddistinguono l’ultima produzione dell’artista. Gli alberi, i prati, i cieli descrivono luoghi della mente, che proietta su di essi la ricerca dell’Arcadia di cui racconta la letteratura classica. Un luogo idilliaco dove la Natura, protagonista assoluta delle opere in mostra, e l’uomo hanno imparato a convivere nella più assoluta armonia (tema quanto mai attuale), dove i pastori ottengono senza fatica i frutti che li nutrono, dove in ogni momento potrebbero manifestarsi driadi e ninfe. Un regno abitato da creature il cui ruolo è quello di fungere da intermediari fra l’uomo e l’ambiente che lo circonda. Sono le stesse presenze sovrannaturali che ci aspettiamo di scorgere tra le pennellate di Salvo, nel suo mondo fatto di luce e colore, leggerezza e poesia.
Quelli rappresentati sono luoghi che esprimono una dolcezza che non appartiene alla vita di tutti i giorni; un’atmosfera rarefatta che è afferrabile solo attraverso uno sforzo dell’immaginazione e difficilmente descrivibile.
Sono opere che vanno osservate con calma e disponibilità alla meditazione. Con gli occhi curiosi di bambini che vogliono scoprire ciò che si nasconde oltre al quadro. Magari dietro a un albero o a una nuvola.