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fino al 29.V.2011 | World Press Photo | Fotografia e giornalismo: le immagini premiate nel 2011 | Milano, Galleria Carla Sozzani

di - 27 Maggio 2011
Criterio dominante per il concorso internazionale di fotogiornalismo indetto dalla World Press Photo Foundation è la forza delle immagini. Vincitore di quest’anno è il ritratto di una giovane donna afgana, Bibi Aisha, della fotoreporter sudafricana Jodi Bibier: sfigurata citazione de La ragazza afgana di Steve McCurry apparsa nel 1985 sulla copertina del National Geographic. Il contrasto dell’immagine non lascia scampo: attrae con la sensazione di bellezza offerta da un volto femminile ed inchioda con la cruda spietatezza della sua mutilazione. Benché la rappresentazione di devastazioni ed evocazioni di morte ritorni un po’ in tutte le categorie, il racconto trova talvolta un suggello estetico tale da imprimersi a fondo nella sensibilità e nella memoria, aprendo un possibile varco oltre il brivido, verso la conoscenza. Il profilo della ragazza haitiana sullo sfondo dell’incendio del Marché Hyppolite di Port-au-Prince racconta il crollo dell’ultima speranza che, dopo il terremoto, si reggeva ancora su di un simbolo della vita cittadina: è Riccardo Venturi, per Contrasto, a regalarci lo scatto vincitore della categoria Notizie generali, foto singole. Haiti torna anche in forma di Reportage grazie a Olivier Laban-Mattei: un cadavere lanciato su di una pila di corpi morti in un obitorio all’aperto; persone che salvano il possibile dal crollo di una casa; altre che partecipano alla Messa in un campo da golf alla periferia di Port-au-Prince.

Se certe immagini riprendono avvenimenti del 2010 catastrofici o violenti, altre fanno riemergere situazioni che sconvolsero il mondo decenni fa, ormai dimenticate perché cronicizzate ed inglobate nella quotidianità delle persone che vi convivono. Vincitrice della categoria Vita quotidiana è la fotografia scattata da Farisal Omar per Reuters di un uomo che trasporta sulle spalle uno squalo per le vie di Mogadiscio: merli sgretolati, segni dei bombardamenti, fanno da cornice ad una attività commerciale rilevante per il paese, l’esportazione della carne di squalo essiccata. La Somalia è ancora al primo posto in Storie di attualità con il reportage di Ed Ou, Getty Images: con taglio modernamente epico la vicenda di quattro somali rimanda al viaggio per attraversare il Golfo di Aden e raggiungere lo Yemen comune a tutti i profughi del Corno d’Africa, provenienti per un terzo dalla Somalia, senza governo centrale da trent’anni e dilaniata da lotte interne.

In mezzo alla violenza cruda − che lì per lì colpisce ed altrettanto facilmente può essere rimossa − foto come queste sono manifesti sottili di una speranza nonostante tutto, immagini emblematiche da cui partire per conoscere anche il mondo più lontano. Rientra nel genere la foto di Andrew McConnell, Panos Pictures per Der Spiegel: una musicista dell’orchestra sinfonica del Congo si esercita al violoncello nel cortile della sua baracca. In un modo o nell’altro ogni immagine lascia un segno, per il contenuto raccapricciante, per il tono epico-cinematografico, per la componente estetica sublime, ma soprattutto perch’è fotogiornalismo: ciò che si vede è accaduto davvero.

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Galleria Carla Sozzani
Corso Como 10 (MM2 Garibaldi) – 20154 Milano
Orario: martedì, venerdì, sabato, domenica ore 10.30-19.30; mercoledì e giovedì ore 10.30-21.00; lunedì ore 15.30-19.30
Ingresso libero

Info: tel. +39 02653531; fax +39 0229004080; press@galleriacarlasozzani.org

www.galleriacarlasozzani.org; www.worldpressphoto.org

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