UNA MOSTRA ESEMPLARE…a cominciare dall’allestimento. Non è facile passare dal ritmo frenetico delle strade intorno al castello alla quiete di questa stanza dove le stampe richiedono tempi rallentati e sguardi attenti. Eppure, tutto qui predispone l’osservatore all’esercizio della lettura: l’accogliente emiciclo del book-shop, le luci soffuse, la ordinata sequenza degli espositori e anche l’affresco di Argo del Bramantino (un vero capolavoro del Rinascimento lombardo conservato miracolosamente sulle pareti di questa sala) concorrono a propiziare l’incontro.
Ben venga quindi questa mostra, curata da Giovanna Mori e Claudio Salsi, che espone parte dei tesori della Raccolta di stampe della Bertarelli: 130 immagini selezionate con gli strumenti propri dell’iconografia e dell’iconologia, mai tanto pertinenti come in questo tipo di collezioni.
Infatti, la suddivisione tematica ricalca quella già predisposta da Achille Bertarelli ai primi del ‘900 se non quella di Le Comte alla fine del ‘600. Lungo un’asse storico e iconografico si susseguono 11 sezioni tematiche: vanitas, danza macabra, agguati della morte, meditazione, trionfi, ritratti, scelta, morte beffarda, scala della vita, ars moriendi.
Encomiabile poi il catalogo. I saggi dei curatori e di Franco Cardini sostanziano la lettura di queste immagini con gli spessori della storia mentre l’intervento di Marco Fragonara ci riporta agli archetipi ancora intatti nei bambini di oggi.
Ottime infine le schede di catalogo dove si uniscono rigore filologico e ricchezza di racconto.
La dimostrazione che è possibile conciliare la divulgazione per tutti con la scientificità degli strumenti, la quantità del sapere con l’economia dei mezzi.
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Gabriella Anedi
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