18 dicembre 2006

fino al 29.XII.2006 Hendrik Krawen Milano, Galleria Lia Rumma

 
Per la prima volta in Italia una personale del fotografo-pittore tedesco. Visioni, monocrome o quasi. Un Eden contemporaneo. Fatto di paesaggi urbani, architetture decadenti e petroliere...

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È un paradiso insolito quello di Hendrik Krawen (Lubecca, 1963). Sfondi dai colori pastello sui quali s’innestano contaminazioni urbane, porzioni di edifici moderni, a volte quasi futuristici, intrusioni pubblicitarie dai caratteri cubitali, talora comparse umane, che sembrano inserirsi con difficoltà entro i simboli, affetti da gigantismo, della società del consumo e della tecnologia. Sono piccole figure isolate, al massimo in coppia, ciascuna molto presa da sé stessa, dall’azione di camminare, giocare, o ascoltare la musica.
Unica concessione al lirismo, oltre ai colori pastello, è, talvolta, la luna. Una luna che però stenta ad emergere, in parte coperta dall’angolo di un edificio o da enormi container di merci, in parte da una porzione di pilastro in cemento, o ancora offuscata dalla figura di un aeroplano che si allontana o si avvicina, investendola con la sua scia.
Anche l’elemento musicale ricorre di frequente. A volte velato, a volte più esplicito, fino a prendere, infine, il sopravvento in Portraits. Una collezione di dischi di vinile compare all’interno di una stanza con soffitto e pareti giallo-verdi. Il tutto è ripreso dal basso verso l’alto (come immortalato da uno scatto fotografico) rendendo i dischi oggetti più astratti, quasi incombenti. Krawen trae spunto da una collezione che veramente gli appartiene: è musica prevalentemente hip-hop con incursioni jungle, usata soprattutto dai dj nelle discoteche o comunque in occasione di party e feste private.
Solo in un’occasione il lirismo urbano indulge al rovinismo di eco romantico: architettura antica quindi, ma decadente, in macerie.
Hendrik Krawen –20. Juni 1979 - 2006 - Oil on canvas, 110x220 cm Courtesy Lia Rumma
In 20. Juni 1979 il risultato è spiazzante e suggestivo: la prospettiva è ribaltata, le antiche spoglie di quello che sembra un edificio classico sembrano quasi scivolare verso chi guarda, i margini del quadro tagliano in maniera del tutto arbitraria l’ensemble architettonico, al centro una cariatide dai tratti femminei guarda dall’alto in basso lo spettatore, il gioco chiaroscurale della statua e dell’architettura si apre in un cielo verde-acqua, liberato da uno squarcio nel soffitto.
Lo stesso verde acqua rappresenta il mare in Burning oil tanker. Un mare iper-industrializzato e tecnologico, in cui galleggiano soltanto petroliere, torrette e pescherecci. Le navi, piccole o grandi, completamente scevre da nozioni prospettiche, sono riprese da un punto di vista puramente frontale, giacendo allineate nella parte bassa dell’opera. La superficie pittorica per l’occasione è raddoppiata, con due tele rettangolari unite l’un l’altra: al centro, ad invaderle entrambe, un nuvolone di fumo denso e scuro, proveniente dallo scafo dell’ennesima petroliera. Il fumo intenso, man mano che sale verso l’alto, perde consistenza fino a disperdersi in impercettibili sbavature marroni. È il marrone, del resto, il colore che sempre accompagna le monocromie pastello di queste eccentriche visioni paradisiache.
Hendrik Krawen - Burning Oil Tanker/Alles geht vorüber, 2006 - Oil on canvas, 140x460 cm (two canvases 140x230 cm each one). Courtesy Lia Rumma
Krawen, memore della visione maturata in ambito fotografico nella Germania della seconda metà del ‘900, osserva e fotografa i particolari del mondo esterno che più lo colpiscono e poi li proietta sulle sue tele. Per metà pittore, per metà fotografo, decontestualizza le immagini più che costruirvi intorno una narrazione.

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Eden – Hendrik Krawen
Galleria Lia Rumma, Via Solferino 44 (zona porta nuova/moscova)
20121 Milano, Italia – Orario: martedì-sabato 11–13. Sabato 10-13 e 15 -19
Ingresso libero – tel. +39 02 2900 0101 fax. +39 02 2900 3805
liarumma@tin.itwww.gallerialiarumma.it


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