25 gennaio 2002

Fino al 3.II.2002 Sisma Milano, Artoteca

 
Dall’Austria due realtà artistiche animate dalla stessa volontà di ricerca, OSMOSI e Hotel Pupik, si incontrano a Milano e dialogano liberamente. Un’interessante esperienza di associazione fra artisti diversi. Due contributi critici di grande stimolo e di spunti diversissimi...

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All’inizio degli anni Novanta nasce OSMOSI da un’idea di un gruppo di artisti italo-austriaci: Antonino Bove, Gertrude Moser-Wagner, Enzo Forese. Nello steso periodo a Schrattenberg si organizzano simposi a cui partecipano artisti internazionali, a cura dell’O.R.F. (Offen Real Fundantal), ovvero Heino Waller, Uli Vombank-Shedler e Martin Dickinger.
Nel ’98, in seguito a queste esperienze, sorge Hotel Pupik, una residenza per artisti con spazio espositivo annesso, mentre Osmosi allarga le sue partecipazioni.
Oggi all’Artoteca, associazione no profit nata in seno al fervente quartiere Isola di Milano, i due gruppi si incontrano. Nel catalogo di Controritmo (simposio che già nel ’99 vedeva i due gruppi vicini) Renate Hollwart spiega che “Il riferimento reciproco, la dualità dell’espressione, la diversità di approcci, l’interdisciplinarietà generano […] una consonanza con lacerazioni”.
La mostra è soprattutto il risultato di un divertito dibattito tra persone intelligenti.
Al centro dello spazio campeggia l’installazione di Dickinger in papiermachée: una discarica crolla sul visitatore con mine, bottiglie, maschere mortuarie, rottami, e corna di cervo, a simboleggiare forse la sproporzione tra cose gettate e cose create.
Gertrude Moser Wagner risponde con “Ginestra”, un documento multimediale sulla discarica di Montagna Guelfa, in Emilia, dove si sta attuando una riforestazione, dovuta ad un progetto di progressiva sensibilizzazione. Ad entrambii sta a cuore il rapporto Arte-Natura.
Li seguono il work-in-progress di Elisabeth Wörndll, in cui il rapporto della natura con l’uomo si sclerotizza, intessendo un paesaggio naturale con cellule umane; e “Kube”, di Uli Vombank-Schedler: una serie di scatti che descrivono la vita dell’installazione di un mucchio di stracci, abbandonati in un bosco e che, con buona pace dei ricercatori di Montagna Guelfa, è stato naturalmente assimilato dalla vegetazione.

Niccolò Manzolini


Le sperimentazioni di OSMOSI e di Hotel Pupik propagano, come scosse telluriche, incontri, confronti, sfide. È l’arte di ogni punto di vista e da tutte le angolazioni: sono le sismo-logie, ovvero le intelligenze, che mettono a fuoco il venire meno dei confini all’interno dei linguaggi artistici. Entrambe le esperienze promuovono l’idea che linguaggi e produzioni artistiche possano incontrarsi e scambiarsi; un dialogo continuo che produce il venire meno dei confini all’interno delle varie discipline: i gruppi partecipano l’uno alle iniziative dell’altro.
Il progetto SISMA rileva queste possibilità in uno spazio che consente, per volumetrie ed estetiche, una fruizione piacevole dei lavori. Questo vale, in particolare, per la stanza, che ospita l’omonimo lavoro di Helmo Wallner, e per l’ampia area centrale, dove troneggia, a piramide, l’installazione di oggetti di cartapesta di dimensioni variabili Halde number 15 (cumulo n° 15) di Martin Dickinger.
Per quanto riguarda, invece, il progetto video di Gertrude Moser-Wagner, Ouroboros, Synapsen, Guelfa, soil & la ginestra, Ora tutto deve cambiare, forse il diverso posizionamento del televisore avrebbe consentito una maggiore e migliore visibilità.
Ogni lavoro è differenza. Differenze e pluralità di punti di vista, significati, ragioni, espressioni, sperimentazioni, che moltiplicano ed estendono le capacità di guardare, le possibilità di interpretazioni: come Donna: Uomo di Lidia Fiabane, che esemplifica il concetto con il titolo del lavoro a tecnica mista e collages su cartone (dalla serie “Saluti dall’Austria, Saluti dall’Italia”, 1994/2000).
Forse è così che, guardando da tutte le possibili angolazioni, sperimentando tutte le tecniche, esemplificando, ripetendo e chiarendo tutte le direzioni, si può produrre il venire meno dei confini, anche nell’ambito delle singole discipline. Sisma è dunque sinonimo di esplorazioni, creazioni, progetti, sperimentazioni.

Tullio Pacifici



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SISMA
Dal 12 gennaio al 3 febbraio 2002.
Artoteca, via Pastrengo 12 – 20159 Milano
Tel. 02/66823357, fax 02/39323700, e-mailo.artoteca@uovodicolombo.com
Ingresso: libero
Orari: dalle 15.30 alle 19.30. Chiuso lunedì

Sisma è a cura di Renate Höllwart & Co. Con il contributo del Forum austriaco di cultura. Contemporaneamente alla mostra, nei giorni 26, 27 gennaio e 1, 2, 3 febbraio alle ore 21.00, andrà in scena: “I Demoni” di Fedor Dostoevskij, regia di Corrado Accordino. Ingresso Euro 8,50. Date e orari degli spettacoli possono subire variazioni, si consiglia di telefonare.


[exibart]

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