Nato a Santiago del Cile nel 1953, Guelfenbein ha vissuto New York, Sidney, Londra, Parigi, Milano. La sua patria, il paese dove risiede: fu così di volta in volta cileno, australiano, francese per considerarsi oggi italiano. La sua pittura riflette quest’eterno movimento. Forte e luminosa, è pervasa dalla vibrazione e dal movimento, pur essendo sempre impregnata da una profonda riflessione sui valori umani. La forza spirituale che anima gli esseri e influisce sui loro rapporti, la loro connessione, gli scambi tra di loro costituiscoo l’elemento determinante della trama che egli tesse attorno a personaggi virtuali da lui messi in scena. Il vero soggetto delle sue opere resta l’energia. Un’energia vitale caratterizzata dalla tecnica di dripping, dalla quale emergono delle figure fantomatiche, che appaiono cieche e mute, irrigidite in una difficoltà di comunicazione. Oggi è italiano dopo essere stato, cileno, australiano e la sua pittura riflette questo ma influisce sui rapporti: ciò emerge nell”incomunicabilità e nell’assenza di esistenza individuale.
Ma al contrario della corrente attuale la quale contribuisce, nei giovani artisti, a mettere in scena la difficoltà di esistere attraverso mezzi di espressione drammatici e spesso distruttivi, Guelfenbein trasmette, attraverso le sue opere, un’energia positiva che intuiamo carica di una fede universale.
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Un buon articolo, accattivante, anche la scelta iconografica è d'interesse