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Renata Fabbri è una gallerista appassionata esploratrice di artisti ancora sconosciuti al grande pubblico, non segue mode o tendenze ma il suo gusto personale, esponendo di mostra in mostra opere di autori diversi per esperienze, tecniche e linguaggi. Predilige le sculture, installazioni complesse e opere site-specific, alcune sorprendenti, altre discutibili, tutte svelano il suo sguardo eclettico e trasversale sulle potenzialità espressive di ripresentare il mondo. Nella sua galleria milanese, incastonata nel cuore di porta Venezia, il nuovo è di casa, come la piacevole scoperta della prima mostra personale di Florian Roithmayr (1976 Germania), intitolata “These here withins” a cura di Bianca Baroni.
Nel complesso il progetto espositivo risulta accattivante per una serie di nuove sculture dalle forme organiche, di dimensioni variabili, alcune a muro altre posate a terra, tutte nella loro staticità ieratica sono impresse del processo creativo e del principio dinamico insito nella natura, realizzate per questa occasione e in relazione allo spazio. Dell’artista tedesco convince la sua capacità di trasfigurare in soluzioni curiose calchi come traccia di processi di stampa apparentemente semplici, di mescolare materiali diversi come gesso alabastrino, feltro, plastica, cartoncino, cotone, legno, ferro battuto, acciaio e pigmenti in maniera inaspettata, come documentano le opere esposte nella galleria milanese che emergono dall’osservazione di particolari modalità di stampo e formatura, incentrate sul suo ultimo progetto “The humility of plaster” presentato in diversi contesti museali e accademici all’estero, incentrati sulla tradizione dello stampo e della modellatura del gesso. Le sue forme racchiudono in calchi atemporali un flusso misterioso dell’evoluzione organica, sagome irregolari che si arrotondano alle estremità, pulsanti di energia vitale, quali reperti di civiltà scomparse o forse future. Sculture che plasmano il pensiero di Roithmayr sul potenziale espressivo del gesso, materiale umile dall’inesauribile potenziale estetico dall’aspetto naturale, antiminimaliste, frutto di manipolazioni dirette mediate dal calco eppure così rigorose.
Florian Roithmayr –These here withins, vista della mostra
Seducono i suoi calchi di gesso alabastrino, un materiale duttile che mescolato ad altri industriali o a pigmenti, diventa strumento del modus operandi, anche giocoso e liberatorio dell’autrice, che implica un rapporto diretto, simultaneo con lo spazio circostante. Il suo fare degli “oggetti”, che configurano micro-esplorazioni naturali anche nella serialità o nell’ordinamento ripetitivo e progressivo seguono trasformazioni organiche e ripensano il ruolo sia dei materiali che del fare arte. Florian Roithmayer vanta un curriculum espositivo di mostre personali e collettive invidiabile, dopo la sua mostra alla Galleria d’Arte Modera a Torino nel 2009, di evoluzioni creative ne ha fatte diverse, le sue opere recenti seducono anche per sinuosità tattile-materica che rimandano al contenuto dinamico di una scultura nella quale il processo riguarda la fruizione.
Come si scopre visitando la sua mostra con svariate sculture che sembrano una trascrizione oggettiva di un ritmo arcano insito nella natura.
Jacqueline Ceresoli
mostra visitata il 17 settembre
Dal 17 settembre al 3 novembre 2018
Florian Roithmayr, These here withins
Renata Fabbri, via A.Stoppani 15/c Milano
Orari: da martedì a sabato dalle 15.30 alle 19.30
Info: www.renatafabbri.it , info@renatafabbri.it