“Concetto spaziale” è un’opera importante nell’iter artistico di Fontana, poiché è rappresentativa di un momento di transizione, tra il 1959 e il 1960, che segna l’allontanamento dalle opere “barocche” degli anni precedenti, caratterizzate da un gusto spiccato per il colore e la materia e dall’utilizzo di materiali aggettanti e riflettenti, inclinazione stilistica che si ritrova anche nelle sperimentazioni in scultura e nella ceramica. A questo periodo barocco fa seguito una fase più analitica, nella quale l’informale, che caratterizzava la produzione precedente, è superato per approdare, attraverso un’operazione riduttiva, ad una pittura più essenziale e minimale, che prelude ai “tagli” della fase immediatamente successiva. “Concetto spaziale” esemplifica questo momento analitico, nel quale Fontana attua una riduzione cromatica e materica rispetto alla produzione del quinquennio precedente e, pur nella coerenza di una ricerca personalissima, attua un rapido ma fecondo cambiamento. La nuova serie di lavori si caratterizza per la semplificazione formale e cromatica attraverso la scelta del bitonalismo e per l’effetto grafico dato dalla serie di piccoli buchi, quasi impercettibili. Lavori rigorosi ed essenziali, che richiamano alcune tavolette d’ottone degli anni Trenta, e che troveranno un’applicazione scultorea in una serie limitata di “sculture per giardino”, realizzate ed esposte contestualmente a queste opere nella Biennale del 1958. Questa serie, momento fondamentale nella produzione di Fontana, prepara la fase successiva dei tagli, che rappresentano il coerente sviluppo della sua ricerca spaziale.
La mostra vuole essere un percorso didattico, collocando l’opera all’interno della produzione dell’artista, fornendo, attraverso il confronto con altre opere e documenti, un’utile chiave di lettura per comprendere il significato non solo dell’opera in questione, ma anche della produzione nel suo insieme, ponendo l’accento sull’importante ruolo anticipatore per le ricerche degli anni Sessanta.
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Penso che tu abbia ragione, anche se mi disturba abbastanza vedere i movimenti del mercato intorno a Fontana. Pensa che lo stato di esasperazione è tale che ormai di Fontana si giudicano cose come "la perfezione del taglio" per valutare la qualità di una sua opera. C'è poi la questione che dovremo aspettare ancora un po' per vedere le sue stupende ceramiche e sculture sulla cresta dell'onda. Almeno fino a che non saranno divenuti rari i tagli ... e questo è un grosso peccato. Al di là di tutto questo penso: che il novecento italiano sia ricco di figure che meritano di essere riscoperte. Figure che hanno avuto anche un grosso ruolo nello sviluppo della cultura figurativa, che sono state famose ed oggi non lo sono più. Purtroppo per vedere mostre dedicate a molti degli artisti del '900 dimenticato temo dovremo aspettare che finiscano anche le ceramiche di cui sopra.
La mostra in questione appare comunque un bel segnale per una ricapitolazione della storia di Fontana.
stanno facendo sempre più mostre. Magari è significativo in questo anno di file secolo (e millennio)...per significare che questo grande è stato la colonna dell'arte italiana del '900 o almeno del dopoguerra. Ovviamente, chiaramente, sicuramente insieme a Burri !
Cosa ne pensate voialtri?