Stephan Jung (Stoccarda, 1964) divide la sua attività artistica in due periodi. Il primo arriva fino al 1992 e vede la realizzazione di opere al neon. Il secondo parte nel 1993 ed è incentrato sulla pittura. Entrambi seguono una stessa ricerca basata sulla luminosità, sulla grafica e sull’appariscenza del linguaggio pubblicitario.
La mostra alla Galica Artecontemporanea riunisce opere pittoriche realizzate negli ultimi due anni in cui i tre punti cardine della sua ricerca si ritrovano in ogni tela, aggiungendo un quarto elemento comune all’ ultima produzione: la struttura rigorosamente quadrangolare degli elementi che compongono le sue figure. Si tratta di oggetti di uso quotidiano, prevalentemente tratti dalle pubblicità, ingranditi e scomposti in modo da risultare irriconoscibili. Questa trasformazione avviene, prima che sulla tela, in una rielaborazione di foto al computer. Gli elementi dell’immagine vengono messi in rilievo come oggetti di propria autonomia c
carolina lio
mostra visitata il 26 marzo 2004
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