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21
marzo 2012
Debora Hirsch (San Paolo, 1967), ex ingegnere gestionale di una società di comunicazione, ha vissuto in Europa, studiato in America, ed espone in giro per il mondo (a partire dall’anno 2000) progetti in cui mescola pittura, fotografia, cultura digitale e video: la contaminazione tra i linguaggi è, infatti, alla base della sua ricerca. Nel nuovo spazio espositivo di Effearte, l’artista presenta, per la prima volta, Stories: quindici ritratti (olio su tela), estrapolati dai mass-media, di politici e personaggi del XX e XXI secolo; tutti d’ispirazione pop concettuale, amplificando la sua “critica dell’immagine” già affrontata nei progetti Item, File e Life.
Con Stories, come suggerisce il titolo stesso, oltre all’immagine si aggiungono brevi “storie” affiancate a ogni ritratto e scritte, dall’artista, in seguito ad uno studio di testi di letteratura e di filosofia di diversi autori: Baudelaire, Sartre, Borges e Cechov, mixati in cinque anni di attenta rielaborazione. Il risultato è un ready-made del linguaggio mediatico: storie proposte come note psicologiche possibili, in bilico tra fiction e realtà. Duchamp, Manzoni, Klein, Man Ray, Marilyn Monroe, Berlusconi, Obama, Sarkozy, Putin, Papa Benedetto XVI ed anche noti vip che, trasformati in icone immateriali, si ripresentano con descrizioni di ritratti psicologici fittizi e sono un presupposto per manipolazioni complesse che non tendono ad informare, ma a costruire, dentro all’immagine stessa; un meta racconto, con una diversa attitudine critica e fatta di sensibilità. Le opere, compresi i due video in mostra, rispecchiano le speculazioni lucide dell’artista, ispirate all’immaginario collettivo di Marshall McLuhan sulle contraddizioni e le ambiguità della comunicazione nel mare “liquido” della nostra cultura digitale, senza mai scadere nel compiacimento estetizzante o celebrativo dei media. Hirsch sembra visualizzare il pensiero di Jean Baudrillard, sociologo francese che nel libro Il delitto perfetto. La televisione ha ucciso la realtà? ha scritto: «Oggi siamo immersi nell’illusione inversa, quella, disincantata, della proliferazione degli schemi e delle immagini»; e in questa entropia di dati e visioni, per eccesso si annullano le identità e naufraghiamo in oceani immateriali.
jacqueline ceresoli
mostra visitata il primo marzo 2012
dal primo marzo al 30 aprile 2012
Debora Hirsch – Stories
Effearte
Via Ausonio 1/a (20123) Milano
Orario: martedì – venerdì 11/19, sabato 15/19; mattina su appuntamento
Info: +39 89096534 – www.effeartegallery.com
[exibart]