17 febbraio 2004

fino al 30.V.2004 Ukiyoe. Il mondo fluttuante Milano, Palazzo Reale

 
Tre secoli di arte giapponese. A raccontare una vita che assaporava il piacere: quello del desiderio, ma anche quello di contemplare il paesaggio e di frequentare il teatro. E si respira la lentezza e la profondità di tradizioni a noi lontane...

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In questa mostra, dedicata all’arte giapponese dal XVII al XIX secolo, è di scena una filosofia di vita che prende come valore primario il piacere, il desiderio, la contemplazione della natura e del paesaggio, il dialogo colto e la festa.
Protagonista è Edo, l’attuale Tokyo, che rappresentava il centro di questo stile galante del vivere, di quel mondo fluttuante detto Ukiyoe. Nel Medioevo giapponese in particolare con ukiyo, termine di derivazione buddista, si indicava la condizione d’impermanenza generata dalla vita quotidiana coi suoi attaccamenti, mentre la dottrina indicava la distanza e il distacco. E’ solo in seguito, nel Seicento, che il termine ha iniziato a identificare tutto ciò che avrà a che fare con il mondo e i suoi piaceri, perdendo la denotazione negativa iniziale.
Vita di citta
Le 500 opere in mostra -tra dipinti (circa il 20% del materiale esposto), stampe, incisioni, libri illustrati e paraventi- raccontano questo mondo in cui gli uomini hanno tentato, per un momento, di dimenticare la malinconia del mondo e della vita. Gli artisti presenti sono Moronobu, Harunbobu, Utamaro, Hokusai, Hiroshige, Kuniyoshi e tanti altri, ma tutti, esprimendosi con tecniche pittoriche diverse, hanno rappresentato la vita delle città senza notte e dei loro quartieri. Tra i più famosi c’era quello di Yoshiwara, la cui gestione era in mano alle cortigiane, che regolavano l’intrattenimento e i nuovi comportamenti di una fascia sociale emergente volta al puro piacere. Una coppia di paraventi, intitolata proprio Il piacere del mondo fluttuante(1640 circa) e realizzata da un anonimo, illustra magistralmente, come in una sequenza fotografica, questo vivere basato sulla soddisfazione delle pulsioni umane.
utamaro-ymauba e kintaro-1796Gli artisti dell’ukiyoe erano pittori, ma anche abilissimi grafici che hanno portato questa iconografia a livelli altissimi di raffinatezza. La tecnica usata era infatti la xilografia e, se i pittori si occupavano della concezione del soggetto pittorico, erano altri a realizzarlo sul legno delle matrici e ad assicurare le ristampe e le tirature delle opere, che potevano essere fatte anche in tempi successivi.
Nell’esposizione ci sono sei sezioni e, mentre nelle mostre di questo genere ci si è di solito attenuti ad un criterio cronologico, qui è stata adottata una suddivisione tematica, che si sofferma sul teatro, la tradizione, la natura, il paesaggio, i piaceri della vita nella città e soprattutto le bellezze femminili.
Va ricordato che la mostra riprende e si ricollega idealmente a quella di Hokusai del 1999, sempre realizzata e curata da Gian Carlo Calza a Milano. In questo modo si è rafforzato un legame inedito con il Giappone, che risponde ad una domanda crescente d’interesse visto il precedente successo di pubblico.

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claudio cucco


Ukiyoe. Il mondo fluttuante
a cura di Gian Carlo Calza
Palazzo Reale
Piazza Duomo 12 I, Milano
02875672 info –02875728 biglietteria
Mar – mer – dom 9.30-20
Gio – ven – sab 9.30-22; chiuso lunedì
Ingresso intero 9 € – ridotto 7,50 €
www.ukiyoe.it
Catalogo Electa


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