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fino al 30.XI.2004 Christo e Jeanne-Claude Milano, Corsoveneziaotto
milano
Dalla fine degli anni ’60 al futuro, da Milano a Berlino passando per il Colorado. Un bulgaro e una “pied noir” che hanno impacchettato monumenti e siti naturali, presentano nella nuova galleria di Alessandra Tega un gran numero di progetti e bozzetti...
Trascorrono anche decenni da quando Christo e Jeanne-Claude (Christo Javachev, Gabrovo, Bulgaria, 1935; Jeanne-Claude de Guillebon, Casablanca, 1935) elaborano un progetto sino a giungere alla realizzazione. Per esempio, la gestazione del package del Reichstag durò 24 anni. D’altronde, spesso i loro celebri impacchettamenti hanno subìto l’ostracismo degli amministratori. Il loro modus operandi ha ancora molto da insegnare ai fautori e ai sostenitori della “public art”. Perché le opere nascono dal confronto reale con i fruitori. Perché sono effimere e non commerciabili. Perché sono il frutto di un complesso sistema di autofinanziamento. Che in gran parte deriva dalla vendita dei bozzetti e di tutta la fase che Christo definì “software”. Materiale visibile in questa mostra, corredata da una monografia importante con schede informative esaurienti ed essenziali.
La fase preparatoria dei wrapping dà vita a materiali di rara bellezza. Per esempio le prospettive che figurano spazi ideali in cui lavorare, che dopo anni di sopralluoghi acquistano una fisionomia reale. I bozzetti per gli impacchettamenti risalgono a Cloisters Wrapped (1970) per il Fort Trayn Park di Manhattan e ancor prima alla spettacolare Wrapped Coast (1968-69) a Sidney. Quasi 2,5 km di costa ricoperta da tessuto fissato con oltre 50 km di corda. E dopo dieci settimane, il sito è ripristinato integralmente, evitando ogni impatto ambientale e riciclando il materiale impiegato. I collage esposti in galleria a proposito dell’intervento sono interessanti sotto diversi punti di vista. Oltre alla qualità estetica hanno un indubbio valore documentario. Uno di essi è costituito da uno schizzo della costa a matita e pastelli, sul quale Christo ha lavorato come se si trattasse di una maquette, impacchettandolo con tessuto e spago. Nella parte inferiore del foglio, una fotografia ritrae il luogo prima dell’intervento e a fianco è spillato un campione del tessuto utilizzato.
Ma gli artisti non lavorano solo al “packaging”: ne è testimonianza l’opera che “segnalò” nel 1978 oltre 12 km di sentieri in un parco di Kansas City oppure il velo che nel 1972 si stese in un canyon del Colorado. O ancora le migliaia di ombrelloni gialli e blu aperti in Giappone e in California (1991). Infine, il progetto Over the River, pannelli in tessuto che saranno sospesi in maniera discontinua a sovrastare il fiume Arkansas (del progetto sono mostrati disegni e collage dotati di una prospettiva fortemente cinemato-grafica) e l’imminente The Gates Project for Central Park, che contrassegnerà ben 37 km di sentieri per una durata di sedici giorni nel febbraio del 2005.
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marco enrico giacomelli
mostra visitata il 29 ottobre 2004
Christo and Jeanne-Claude
Corsoveneziaotto – Tega Arte Contemporanea
Corso Venezia, 8 – 20121 Milano
Orario: da martedì a sabato dalle 10 alle 13 e dalle 15,30 alle 19,30
Ingresso libero
Info: tel. 02-36505481/2; fax 02-36505492; info@corsoveneziaotto.com; www.corsoveneziaotto.com
Catalogo bilingue (italiano-inglese) in galleria, testi di Albert Ensen, Ettore Camuffo e Laura Tansini (intervista agli artisti)
[exibart]