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21
gennaio 2008
fino al 31.I.2008 Anja Puntari Milano, Francesca Minini
milano
L’imperscrutabilità della pornografia smantellata in meno di cinque minuti. E con una semplice ricerca su internet. La tripla xxx concentrata sullo sguardo delle protagoniste. Dove le barriere fra set e spettacolo si abbattono...
“Esplicita rappresentazione del corpo umano o dell’attività sessuale con lo scopo di eccitamento o soddisfazione carnale, con poca o assente valenza artistica”: la pornografia, secondo Wikipedia. Sicuramente l’anonimo autore di questa definizione non conosce XXX, l’ultimo video di Anja Puntari (Helsinki, 1979).
Con un lavoro di 4 minuti e 45 secondi, l’artista finlandese rovescia ogni dogma riguardante la più evidente spettacolarizzazione del sesso, la cui regola fondamentale è lasciare ogni coinvolgimento emotivo al di fuori del “lavoro”. Lo fa cercando in rete filmati, per lo più amatoriali, tutti appartenenti al cosiddetto genere gonzo, in cui le barriere classiche del modo di ripresa tradizionale, vale a dire le telecamere che dividono attori e operatori, sono abbattute. La “troupe”, il regista, tutti partecipano all’atto sessuale filmato, offrendo una costante soggettiva dell’azione. Niente di particolare, fin qui, un semplice cut’n’paste di filmati a luci rosse fatti in casa, parrebbe.
Invece no. Puntari ribalta le convenzioni che legano attore e spettatore degli spettacoli triple X rated, codice americano per classificare la pornografia più hard. Non si vedono più i corpi, i movimenti sono nascosti, la sessualità è di nuovo oscurata. Tutti ciò che ci è dato vedere sono gli occhi delle protagoniste. “Occhi specchio dell’anima”, si suol dire, e come dissentire: le emozioni che traspaiono dalle nostre espressioni sono innegabili persino durante le riprese su un set ad alto tasso erotico. Sta qui l’inversione di significato. La pornografia si trasforma in un viaggio nella sfera più intima, quella dei sentimenti e delle emozioni. Le ragazze non sono più semplici oggetti di soddisfacimento degli istinti primari, ma sono entità coscienti, la cui emotività trova spazio in un universo di rappresentazione da cui solitamente è esclusa.
Se il genere gonzo mira a creare empatia fra interprete e astante, Puntari ci rende partecipi delle sensazioni delle protagoniste. La sfera esplicita del porno è negata, ciò a cui prendiamo parte è uno spettacolo interiore, quasi spirituale, in cui le emozioni provate dalle interpreti superano la valenza puramente estetica e sensuale delle azioni da cui scaturiscono, per svelare ciò che realmente vive nella mente. Il nostro voyeurismo cambia significato: ci ritroviamo, ammaliati a immaginare quali pensieri siano forieri di sguardi tanto multiformi, a volte assenti, a volte fin troppo partecipi, o forzati, rassegnati. Spettatori di una nuova forma di rappresentazione della sensualità, oltre la sessualità.
Con un lavoro di 4 minuti e 45 secondi, l’artista finlandese rovescia ogni dogma riguardante la più evidente spettacolarizzazione del sesso, la cui regola fondamentale è lasciare ogni coinvolgimento emotivo al di fuori del “lavoro”. Lo fa cercando in rete filmati, per lo più amatoriali, tutti appartenenti al cosiddetto genere gonzo, in cui le barriere classiche del modo di ripresa tradizionale, vale a dire le telecamere che dividono attori e operatori, sono abbattute. La “troupe”, il regista, tutti partecipano all’atto sessuale filmato, offrendo una costante soggettiva dell’azione. Niente di particolare, fin qui, un semplice cut’n’paste di filmati a luci rosse fatti in casa, parrebbe.
Invece no. Puntari ribalta le convenzioni che legano attore e spettatore degli spettacoli triple X rated, codice americano per classificare la pornografia più hard. Non si vedono più i corpi, i movimenti sono nascosti, la sessualità è di nuovo oscurata. Tutti ciò che ci è dato vedere sono gli occhi delle protagoniste. “Occhi specchio dell’anima”, si suol dire, e come dissentire: le emozioni che traspaiono dalle nostre espressioni sono innegabili persino durante le riprese su un set ad alto tasso erotico. Sta qui l’inversione di significato. La pornografia si trasforma in un viaggio nella sfera più intima, quella dei sentimenti e delle emozioni. Le ragazze non sono più semplici oggetti di soddisfacimento degli istinti primari, ma sono entità coscienti, la cui emotività trova spazio in un universo di rappresentazione da cui solitamente è esclusa.
Se il genere gonzo mira a creare empatia fra interprete e astante, Puntari ci rende partecipi delle sensazioni delle protagoniste. La sfera esplicita del porno è negata, ciò a cui prendiamo parte è uno spettacolo interiore, quasi spirituale, in cui le emozioni provate dalle interpreti superano la valenza puramente estetica e sensuale delle azioni da cui scaturiscono, per svelare ciò che realmente vive nella mente. Il nostro voyeurismo cambia significato: ci ritroviamo, ammaliati a immaginare quali pensieri siano forieri di sguardi tanto multiformi, a volte assenti, a volte fin troppo partecipi, o forzati, rassegnati. Spettatori di una nuova forma di rappresentazione della sensualità, oltre la sessualità.
guia cortassa
mostra visitata il 5 dicembre 2007
dal 22 novembre 2007 al 31 gennaio 2007
Anja Puntari – XXX
Francesca Minini
Via Massimiano, 25 (zona Ventura) – 20134 Milano
Orario: da martedì a sabato ore 11-19,30
Ingresso libero
Info: tel. +39 0226924671; fax +39 0221596402; info@francescaminini.it; www.francescaminini.it
[exibart]