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18
gennaio 2010
fino al 31.I.2010 Danny Rolph Milano, AR Contemporary Gallery
milano
L'artista inglese presenta i suoi nuovi collage. Il vigore dei colori, il disordine delle combinazioni e la geometria dei materiali restano in equilibrio fra pittura e architettura. Elementi affidati alla non-definizione...
di Ginevra Bria
È impossibile non pensare a
necessari paragoni. I parallelismi arrivano con rapidità. Il colpo d’occhio è
d’obbligo e le considerazioni da apportare non mancano. Danny Rolph (Londra, 1967) torna nel salone della Galleria AR, dopo
quasi tre anni di distanza dalla sua ultima personale (Happenstance, aprile 2007).
Se è vero che chi è sognatore
mette le proprie visioni su uno stesso piano (come suggerisce il comunicato
stampa), impostando diversi elementi sulla medesima superficie di tempo e
spazio, si può ben affermare che Rolph sia rimasto un addicted to the dream
dimensions. Questa volta, in verità, la
formulazione poetica, applicata ai nuovi lavori, formulazione delle varianti
materiche, è (nonostante il tempo trascorso) rimasta invariata. Il cambiamento,
però, è ugualmente tangibile.
Simultaneous Dreams è un nuovo viaggio intricato, un percorso d’arrivo compatto
che, attraverso la presentazione di sei
nuovi collage, sposta il piano dell’attenzione visiva dal palcoscenico della rappresentazione
alla scena della raffigurazione. Teatro interno di sogni simultanei. Rolph per
questa personale sceglie di dirigere la propria ricerca investigando
suggestioni letterarie piuttosto che determinando vere e proprie modifiche alle
impostazioni ottiche. Eppure, quel che si vede, steso su piccolo formato, è una
distribuzione quantitativa di frammenti, immagini reali, addizioni materiche e
compresenze che, per il loro gran quantitativo, tendono a sovrapporsi sempre
più, rivelando così con chiarezza parti dirette dell’immaginario.
I triplewall (questa è la denominazione del progetto di Rolph) risultano
quindi collage coloratissimi, campi lineari solcati da diversi frammenti, netti
e incisivi, sei finestre che preferiscono dare un’impressione geometrica più
che varcare ulteriori stadi prospettici e formali. Né bi-dimensionali, né
tri-dimensionali, i GBS (titolo scelto
per indicare questa nuova serie di lavori) si propongono di ristabilire un
ordine ricorsivo e, a volte, attraente; un limite elementare, che però riunisce
innumerevoli linee verticali e orizzontali.
Orologi, volti, segni grafici,
colori puri, embossed plastic e
combinazioni paradossali diventano per Rolph un universo di binari che crea
relazioni. Legami materici che restano in equilibrio fra l’astratto e il
figurativo, fra l’artificio e la regola, fra la prossimità e la lontananza, fra
la dedizione e l’improvvisazione. Per coloro che già avevano visitato il precedente
show, è da ricordare che attualmente in galleria non esistono solo linee
interrotte, moti accennati e ricerche letterarie.
Le decorazioni iconiche portate
avanti dall’artista inglese sono sgargianti strutture etimologiche che, nella
maggior parte dei lavori esposti, si premurano di venire incontro al senso
gestuale del collage. Riducendo forme, segmenti, materiali e colori a informazioni
scopiche dirette verso topologie inventate. Sogni simultanei.
necessari paragoni. I parallelismi arrivano con rapidità. Il colpo d’occhio è
d’obbligo e le considerazioni da apportare non mancano. Danny Rolph (Londra, 1967) torna nel salone della Galleria AR, dopo
quasi tre anni di distanza dalla sua ultima personale (Happenstance, aprile 2007).
Se è vero che chi è sognatore
mette le proprie visioni su uno stesso piano (come suggerisce il comunicato
stampa), impostando diversi elementi sulla medesima superficie di tempo e
spazio, si può ben affermare che Rolph sia rimasto un addicted to the dream
dimensions. Questa volta, in verità, la
formulazione poetica, applicata ai nuovi lavori, formulazione delle varianti
materiche, è (nonostante il tempo trascorso) rimasta invariata. Il cambiamento,
però, è ugualmente tangibile.
Simultaneous Dreams è un nuovo viaggio intricato, un percorso d’arrivo compatto
che, attraverso la presentazione di sei
nuovi collage, sposta il piano dell’attenzione visiva dal palcoscenico della rappresentazione
alla scena della raffigurazione. Teatro interno di sogni simultanei. Rolph per
questa personale sceglie di dirigere la propria ricerca investigando
suggestioni letterarie piuttosto che determinando vere e proprie modifiche alle
impostazioni ottiche. Eppure, quel che si vede, steso su piccolo formato, è una
distribuzione quantitativa di frammenti, immagini reali, addizioni materiche e
compresenze che, per il loro gran quantitativo, tendono a sovrapporsi sempre
più, rivelando così con chiarezza parti dirette dell’immaginario.
I triplewall (questa è la denominazione del progetto di Rolph) risultano
quindi collage coloratissimi, campi lineari solcati da diversi frammenti, netti
e incisivi, sei finestre che preferiscono dare un’impressione geometrica più
che varcare ulteriori stadi prospettici e formali. Né bi-dimensionali, né
tri-dimensionali, i GBS (titolo scelto
per indicare questa nuova serie di lavori) si propongono di ristabilire un
ordine ricorsivo e, a volte, attraente; un limite elementare, che però riunisce
innumerevoli linee verticali e orizzontali.
Orologi, volti, segni grafici,
colori puri, embossed plastic e
combinazioni paradossali diventano per Rolph un universo di binari che crea
relazioni. Legami materici che restano in equilibrio fra l’astratto e il
figurativo, fra l’artificio e la regola, fra la prossimità e la lontananza, fra
la dedizione e l’improvvisazione. Per coloro che già avevano visitato il precedente
show, è da ricordare che attualmente in galleria non esistono solo linee
interrotte, moti accennati e ricerche letterarie.
Le decorazioni iconiche portate
avanti dall’artista inglese sono sgargianti strutture etimologiche che, nella
maggior parte dei lavori esposti, si premurano di venire incontro al senso
gestuale del collage. Riducendo forme, segmenti, materiali e colori a informazioni
scopiche dirette verso topologie inventate. Sogni simultanei.
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dal primo novembre 2009 al 31 gennaio 2010
Danny Rolph –
Simultaneous Dreams
a cura di Francesco Clerici
AR Contemporary Gallery
Via Vespucci, 5 (zona Porta Nuova) – 20124 Milano
Orario: da lunedì a venerdì ore 12-19; sabato su appuntamento
Ingresso libero
Info: tel. +39 0245498902; fax +39 0245498354; info@contemporarygallery.it; www.contemporarygallery.it
[exibart]