Categorie: milano

fino al 31.III.2009 | Deville Cohen | Milano, Nowhere Gallery

di - 23 Marzo 2009
Il gap tra esistenza fisica, rappresentazione e contesto”. Così Deville Cohen (Tel Aviv, 1977; vive a Berlino e New York) presenta la sua prima personale italiana alla Nowhere Gallery di Milano.
È una mostra in bilico, quella dell’artista israeliano, che ama autodefinirsi “scultore”, nonostante la tecnica scultorea classica sia ben lontana dalle sue opere. In bilico, a partire dal nome, Acrophobia, ovvero la paura dei luoghi elevati; in bilico, per lo strambo allestimento delle sue installazioni, fatte di città fotocopiate e di scale a pioli, che racchiudono video e fotografie, che nascondono oggetti, che inglobano la realtà in un mondo cartaceo e fittizio.
Sagome bidimensionali di montagne e automobili di carta si trasformano in uno skyline artificiale una volta messe addosso a persone che indossano bianche scarpe dai tacchi alti; impossibile distinguerne il sesso e l’età: il niveo accessorio è l’unico elemento di catalizzazione dell’attenzione sulla figura umana e ne veicola il sex appeal, a prescindere dal genere.
L’immagine cartacea di una fotocopiatrice investe e schiaccia un uomo adagiato su un materasso nel video The Wall, proiettato all’interno dell’installazione site specific che occupa tutta la sala: lenzuola di cellulosa recano l’impressione di grattacieli newyorkesi, bidimensionali, arrampicati su scale a pioli che diventano rampe, ponteggi, che creano equilibri impossibili, precari, da vertigine, da autentica acrofobia. Quinte instabili da scenografia espressionista anni ’30, che incorniciano un video che ritrae la contemporaneità nella sua quintessenza, fatta di apparenze fotocopiate e omologate, cloni plasmati dai media e dalla facilità di accesso alle informazioni dalla Rete.

Un senso di straniamento pervade lo spettatore, che guarda, attonito e curioso, il castello di carta, studia la struttura di scale che lo tiene in piedi, affascinato dagli oggetti reali abbandonati con finta distrazione al suo interno. Più che una vertigine, un vero e proprio smarrimento, che obbliga il visitatore a fermarsi e a riflettere, per poter decifrare, nel sovraffollamento di dati e immagini, il senso dell’opera. Uno sforzo intellettuale che persiste per tutta la visita alla mostra, e che solo allontanandosi dalla galleria trova il suo compimento: quel caos, quello stordimento, quell’alterazione dei sensi, altro non è se non il nostro stile di vita metropolitano, impossibile da cogliere nel momento del suo compimento e inquietante una volta rappresentato.

L’esorcismo, per questo turbamento? Lo offre Simone Weil: “Sfuggire al contagio della follia e della vertigine collettiva tornando a stringere per proprio conto, al di sopra dell’idolo sociale, il patto originario dello spirito con l’Universo”.

guia cortassa
mostra visitata il 10 marzo 2009


dal 19 febbraio al 31 marzo 2009
Deville Cohen – Acrophobia
Nowhere Gallery
Via della Moscova, 15 – 20121 Milano
Orario: da martedì a sabato ore 15-19.30
Ingresso libero
Info: tel. +39 0245495916; info@nowhere-gallery.com; www.nowhere-gallery.com

[exibart]

Articoli recenti

  • Arte contemporanea

L’Arte Povera celebrata con una grande mostra alla Bourse de Commerce di Parigi

Alla Bourse de Commerce Pinault Collection di Parigi, una mostra dedicata all’Arte Povera: dai maestri storici del movimento fino agli…

26 Luglio 2024 15:57
  • Premi

Sensing Beyond Human: il Premio Lydia 2024 va alla ricerca di Giulia Deval

Promosso dalla Fondazione Lazzaretto di Milano, il Premio Lydia 2024 è stato vinto da Giulia Deval, per la sua ricerca…

26 Luglio 2024 14:35
  • Progetti e iniziative

Caloma Festival porta l’arte contemporanea in un borgo del Salento

Partendo dalla tradizione della tessitura, il festival Caloma rilegge il territorio di Casamassella e del Salento attraverso i linguaggi della…

26 Luglio 2024 11:25
  • Arte contemporanea

40 progetti per il PAC 2024: più di 3 milioni di Euro per l’arte contemporanea

Annunciati i vincitori del PAC 2024, il Piano per l’Arte Contemporanea per incrementare le collezioni pubbliche italiane: ecco i 40…

26 Luglio 2024 9:29
  • Danza

We Humans: la Biennale Danza di Venezia, tra corpi e tecnologie

Tra corpi sofferenti o ironici, fantasmatici o immersi nella realtà, entra in gioco la nuova dimensione della tecnologia: reportage da…

26 Luglio 2024 9:01
  • Mostre

Love Dart: l’universo sensuale di Wang Haiyang inaugura a Venezia

Love Dart, la mostra personale di Wang Haiyang aperta fino all'8 settembre, fa parte di una serie di tre personali…

26 Luglio 2024 0:03