20 marzo 2009

fino al 4.IV.2009 Samuel Rousseau Milano, 1000eventi

 
Microcosmi stupefacenti, natura immaginata oppure strappata a forza dal sogno. Nelle ironiche installazioni di Samuel Rousseau, l’uomo tenta di riequilibrarsi con la Terra. Siglando un compromesso dolcemente amaro...

di

Una tanica di kerosene s’improvvisa vaso. Ne sgorgano resti di plastica combusta, petrolio accartocciato in forma di rose o garofani, i petali accesi da una proiezione di luci caleidoscopiche: le immagini dei pozzi dati alle fiamme durante la guerra in Iraq. È sufficiente un’occhiata a Fleurs de kérosène per entrare nella dimensione linguistica di Samuel Rousseau (Marsiglia, 1971; vive a Grenoble) che, nei locali della galleria 1000eventi di Milano, inaugura la sua prima personale italiana.
Fotografie e installazioni sorprendono per la capacità di calarsi con leggerezza nei meandri fecondi della contemporaneità, nella disperata (forse disperante) necessità di testimoniare il presente, di comunicare con stupore quasi infantile la deriva etica ed estetica a cui assistiamo continuamente. La tattica dell’ironia funziona, senza strappi, nel passaggio dalle tematiche più manifestamente politiche (vedi, oltre i Fleurs, gli schermi sferici soffocati di brulicante traffico urbano delle Sphére geopoetiques) all’ambito della più limpida e intima speculazione filosofica. Su tutto, la candela spenta di Un peu d’éternité, che si specchia invece accesa nella propria proiezione digitale. Un uso satirico della cera come non si vedeva dalla cover scelta dai Sonic Youth per la copertina di Daydream Nation nel 1988.
Rousseau offre con le sue opere il gusto sublime del gioco, inteso nella sua forma più ricca e profonda. Resta da capire se l’intenzione sia maturata dal raggiungimento di una condizione dello spirito altra – più alta rispetto all’accorato piagnisteo diffuso da una crisi che aleggia impalpabile come i nemici del Giovanni Drogo di Buzzati – o non sia piuttosto una exit strategy dettata dalla presunta difficoltà di relazionarsi criticamente con il corso degli eventi.
Samuel Rousseau - Maternaprima - 2007 - videoproiezione - courtesy Galleria 1000eventi, Milano
In galleria si affronta con enfasi il filone di opere che Rousseau ha dedicato alla Terra, habitat viziato e ferito di un’umanità regredita all’infanzia, al pari dei bambini apparentemente lontana da tutto, capace di esprimere sia la poesia più toccante che la meschinità più brutale. Si è già fatto cenno alle Sphére, dagli echi vagamente situazionisti, ma ancor più allegramente inquietante è Maternaprima, globo terrestre che, in video, si gonfia di bubboni come agitato al suo interno da una forza sconosciuta, pronta a dirompere chissà se con effetti salvifici o distruttivi. È la maturazione di un percorso iniziato nel 2003 con la presentazione del Géant retroproiettato sulle finestre della Gaité Lirique di Parigi, con il mostro che guarda verso la strada e preme sui vetri per uscire.
Ecco: è forse la dinamica circense quella più prossima alla visionaria creatività di Rousseau. Un ambiente reale eppure distorto, ironico ma viziato da umorismo agrodolce, anche nei suoi accenti più intensamente leggeri.

articoli correlati
Rousseau a Bruxelles

francesco sala
mostra visitata il 28 febbraio 2009


dal 3 febbraio al 4 aprile 2009
Samuel Rousseau
Galleria 1000eventi
Via Porro Lambertenghi, 3 (zona via Farini) – 20159 Milano
Orario: da martedì a sabato ore 15-19
Ingresso libero
Info: tel./fax +39 0266823916; info@1000eventigallery.it; www.1000eventigallery.it

[exibart]

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui