La capacità di
Michael Panayiotis (Nicosia, Cipro, 1966) di giocare con la realtà ha dato vita ai paesaggi enigmatici di
Solutions That Make Life Beautiful, una serie di nuovi mondi possibili da scoprire attraverso un minuzioso dinamismo percettivo. Numerose fotocopie giustapposte, che come un rampicante invadono la parete posta di fronte all’ingresso della galleria, assumono i connotati di un’esplicita dichiarazione d’intenti, invitando il pubblico alla scoperta dei molteplici livelli di lettura insiti nell’opera. “Infestando” lo spazio con mappe composite e immagini stratificate, Panayiotis costruisce strutture in cui un unico piccolo modulo si moltiplica, generando una sequenza di spazi collegati tra loro, in una successione continua senza fine. I lavori, infatti, rimangono volutamente incompiuti e divengono l’espressione di un progetto più ampio,
in fieri, attraverso cui l’artista traduce in immagini le problematiche causate dalla divisione della sua terra fra Grecia e Turchia.
Superando le barriere dello spazio, è come se Panayiotis volesse simbolicamente oltrepassare i confini geografici che separano mondi lontani culturalmente, ma contigui territorialmente.
L’artista tenta così di trovare un senso all’interno del caos, realizzando cartografie del suo panorama mentale e assegnando ai disegni non più una funzione preparatoria, ma lo status di linguaggio autonomo, trasformandoli in terreno fertile per la sua immaginazione. La realtà stessa delle sue opere va oltre quella verificabile, componendosi di elementi naturali e artificiali: fiori e architetture si compenetrano, mentre i differenti materiali usati si combinano secondo un intricato gioco di prospettive, che esprime il tormento creativo e sociale dell’artista. Nonostante tavoli e sedie si incastrino, moltiplicandosi e allungando all’infinito le proprie gambe, e le architetture simili a voliere rimangano sospese nel vuoto, l’artista sente l’esigenza di dar loro una forma maggiormente compiuta e configura il mondo fenomenico come l’opera di una straordinaria fantasia metafisica, in cui l’individuo si colloca a metà tra l’infinitamente piccolo e l’infinitamente grande. La percezione visiva dello spettatore, quindi, sfida le proprie potenzialità, supera i limiti fisici e si riadatta a un processo mentale più elaborato, che sfuma i confini della realtà stessa.
Come già l’invito, anche il catalogo, un libricino fotocopiato in cento esemplari, rispecchia questo spirito di ricerca: un lavoro di “copia e incolla”, dal linguaggio seducente e dai tratti essenziali, che non deve essere ricondotto a un semplice esercizio di calligrafia, ma che rappresenta il mezzo con cui Panayiotis propone soluzioni per rendere la vita meravigliosa.