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fino al 5.III.2011 Gonçalo Sena Milano, Enrico Fornello
milano
Un lago in Siberia e una leggenda antica. Due colonne che segnano un passaggio. La forma della dissoluzione dei limiti diventa prospettiva teoretica. Un nuovo metodo di accesso alla sfera della visione...
di Ginevra Bria
Sena (Cascais, 1984; vive a Berlino e Lisbona) marca il
territorio e segna il nostro limite visivo attraverso l’ideazione di strutture
archeologiche ambientali. Negli spazi della Galleria Fornello, il giovane
artista portoghese si manifesta con incisione, installando due colonne in
cemento armato, unite da un’enorme lastra polivinilica trasparente e
accompagnate da una serie di alcune fotografie.
Il
progetto, dal titolo Due linee in un lago +
Colonna in silenzio, rivela indicazioni miliari di nec plus ultra, limiti
mitologici trasposti come echi di una realtà ancestrale. Nella brevità di un
linguaggio urbano, l’artista dà dunque forma a solidi avamposti liminari,
realizzati con possibilità di rese effimere (si veda il tappeto alla base di
una delle due colonne).
La
nota critica avverte: “Assistiamo a una liturgia della ‘manifestazione del
limite’ in cui sculture e fotografie, rilevate da una recente permanenza
dell’artista nel sud della Siberia, si fanno contemporaneamente vanitas,
ammonimento e monumento, inscenando così la visitazione del nunc
in cui il bordo della visione non può darsi che in enigma e
in ‘apologo’”.
Il
percorso di questa personale, infatti, prende l’avvio durante un pomeriggio, la
scorsa estate. L’artista cattura alcune fotografie sulle rive di un lago.
All’interno degli scatti, il vento tira le chiome degli arbusti e fa volare
come bandiere le frange di tessuti colorati, manti di cui sono fasciate antiche
colonne di pietra. Gli scorci mostrano le vestigia perpendicolari di un Tempio
del Cielo e della Terra, un luogo circondato da diverse forze, ma privo di
abbandoni sacri, di rituali ciclici e di connotazioni geografiche.
Ispirato
da quelle frontiere litiche, Sena rievoca le leggende del lago, conferendo
posizione netta a circoscrizioni di limiti estremi. Codici di lettura
realizzati come paesaggi esteriori, orli posti sulla soglia con la conoscenza.
L’esistenza di un varco presunto, in galleria, si trasforma in un segnale
memore, un totem apotropaico che pone un veto strutturale alla rappresentazione
della realtà. Le colonne di cemento, unite da una lastra trasparente, diventano
quindi semantica nozionale. L’operazione artistica di Sena consiste nel
porzionare territori su cartografie allusive, mappe che demandano al nulla e
alle sue paure le demarcazioni esplorative della conoscenza umana.
Non
a caso, infatti, la leggenda di rituali di passaggio si lega, in Due linee in un lago + Colonna in silenzio, a due elementi
architettonici non portanti. Dal contrasto temporale di entrambe le dimensioni,
campi del reale e dell’immaginario, ne nasce un’inesprimibile quantificazione
della spinta interiore, producendo nel visitatore un’adesione percettiva che
traghetta follemente oltre.
Seppur laconica e solitaria, questa prima personale di Sena lascia
intendere la costituzione delle tematiche alle quali fa riferimento senza
forzare richiami né schemi espressivi. Resta infine da premiare la
condensazione artificiale dei lavori, tracce estetiche forti di procedure
intermediali.
ginevra bria
mostra visitata il 18 gennaio
2011
dal 19 gennaio al 5 marzo 2011
Gonçalo Sena – Due linee in un lago +
Colonna in silenzio
Galleria Enrico Fornello 2
Via Massimiano, 25 (zona Ventura) – 20134 Milano
Orario: da martedì a sabato ore 14-19
Ingresso libero
Info: tel./fax +39 023012012; info@enricofornello.it; www.enricofornello.it
[exibart]
due colonne insignificanti…