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29
febbraio 2012
Si comincia con un tappeto di che nasconde qualcosa di vagamente inquietante: “Someone is Crawling under the Carpet” (Qualcuno striscia sotto il tappeto) è l’installazione di Ilya & Emilia Kabakov che apre la mostra nella sede milanese di Lia Rumma. Un’opera monumentale, realizzata nel 1998, presentata per la prima volta in Italia. Sotto le decine di metri quadrati di feltro, qualcosa si muove antropomorficamente in un generarsi di aspettative che, però, dopo qualche minuto di osservazione attenta, lasciano cadere l’altarino dell’andamento meccanico. L’atmosfera nella mostra dei Kabakov, anche ai piani superiori della galleria dove sono esposti i dipinti tratti dalla serie “In The Studio Of Totti Kvirini”, genera un pensiero intorno all’illusione a alla rivelazione del processo artistico, spesso indagato in una chiave di riflessione sulla pratica dell’attività creativa.
Nell’allontanarsi dalla realtà, in un crescendo di opere talvolta ermetiche, c’è la figura implicita dell’artista che si ritira dal clamore della vita, nello studio a dipingere, con i rimandi alla sua biografia e al suo ruolo nella società.
La fascinazione per una realtà aliena e favoleggiante è evidente nella grande installazione all’ultimo piano della galleria. “Evening”, una delle tre parti della grande installazione “Morning, Evening, Night”, è allo stesso tempo la dimostrazione della pratica pittorica e un percorso nella fiaba. Cosa si vede? Una stanza creata all’interno della sala che, al suo interno, riproduce il modello di una montagna, osservabile da due “finestre” che fanno da contraltare a una terza finestra, inserita a riprodurre la luce naturale del giorno, situata all’interno dell’ambiente che non è percorribile dal pubblico. Sulle pareti esterne sono esposti grandi dipinti che rappresentano il modello della montagna in mostra all’interno e che la ritraggono dal punto di osservazione dello spettatore, che oltre a riconoscere nel soggetto l’universo fantastico di Andersen, a cui il lavoro è ispirato, scorge l’evidente differenza tra l’immagine osservata dal vero e la sua rappresentazione pittorica. Una dimensione che ricorda da vicino gli studi sulla luce di Monet e delle opere dedicate alla Cattedrale di Rouen o il Mont Saint-Victoire di Cézanne. Arte che non si può quasi spiegare e che resta un’estensione del pensiero in bilico tra ossessione e volontà di perfezione della rappresentazione.
matteo bergamini
mostra visitata il 19 gennaio 2011
La fascinazione per una realtà aliena e favoleggiante è evidente nella grande installazione all’ultimo piano della galleria. “Evening”, una delle tre parti della grande installazione “Morning, Evening, Night”, è allo stesso tempo la dimostrazione della pratica pittorica e un percorso nella fiaba. Cosa si vede? Una stanza creata all’interno della sala che, al suo interno, riproduce il modello di una montagna, osservabile da due “finestre” che fanno da contraltare a una terza finestra, inserita a riprodurre la luce naturale del giorno, situata all’interno dell’ambiente che non è percorribile dal pubblico. Sulle pareti esterne sono esposti grandi dipinti che rappresentano il modello della montagna in mostra all’interno e che la ritraggono dal punto di osservazione dello spettatore, che oltre a riconoscere nel soggetto l’universo fantastico di Andersen, a cui il lavoro è ispirato, scorge l’evidente differenza tra l’immagine osservata dal vero e la sua rappresentazione pittorica. Una dimensione che ricorda da vicino gli studi sulla luce di Monet e delle opere dedicate alla Cattedrale di Rouen o il Mont Saint-Victoire di Cézanne. Arte che non si può quasi spiegare e che resta un’estensione del pensiero in bilico tra ossessione e volontà di perfezione della rappresentazione.
matteo bergamini
mostra visitata il 19 gennaio 2011
dal 19 gennaio al 5 marzo 2012
Ilya & Emilia Kabakov
Galleria Lia Rumma
Via Stilicone 19 (20154), Milano
Orario: martedì-sabato 11:00-13:30/14.30-19:00
Info: Tel.+39.02.29000101 – info@liarumma.it– www.liarumma.it
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