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Fino al 5.XII.2000 | Afro Antologica. Anni 1950-1975 | Milano, Galleria Poleschi Arte

di - 8 Novembre 2000

Otto anni dopo la grande retrospettiva di Palazzo Reale, Afro torna a Milano con un’importante mostra che ne documenta l’attività artistica dagli anni Cinquanta sino alla morte, avvenuta nel 1976 a Zurigo.
La rassegna antologica, che inaugura i nuovi spazi della Galleria Poleschi Arte, comprende una trentina di opere di grandi e medie dimensioni. I lavori esposti documentano l’esperienza neocubista (Paesaggio per Goldoni, 1951), la fase informale (Ponte delle tarantole, 1960) e il periodo astratto (L’horologe, 1975; Controsenso, 1975). Queste ultime opere – osserva Annalisa Boreatti, in catalogo – rivelano una ricerca di ordine, di misura, di ripiegamento dell’artista su se stesso, ormai lontana dalla trascorsa esplosione emozionale-espressiva.

Tra i tantissimi fatti che hanno segnato la pittura di Afro, tra il 1950 e il 1975, vanno ricordate almeno le tappe più significative: il costituirsi del Gruppo degli Otto, formato da Afro, Birolli, Corpora, Moreni, Morlotti, Santomaso, Turcato e Vedova (1951-1952); i soggiorni newyorkesi e i riconoscimenti negli Stati Uniti (a partire dal 1954); i grandi premi della Biennale (1948-60), la mostra personale alla Galleria Catherine Viviano (1963); e la realizzazione di alcune gouaches (tecnica pittorica, in cui i colori vengono stemperati in acqua e gomma arabica), tra il 1964 ed il 1968.
In quest’ultimo periodo, Afro espone i suoi lavori soprattutto in Europa, discostandosi dagli Stati Uniti e dal mutato clima che si andava affermando. Tra il marzo e l’aprile 1969, si svolge la sua prima grande retrospettiva alla Kunsthalle di Darmstadt, dove sono esposte tele, che spaziano dal periodo figurativo fino agli ultimi anni, oltre a lavori su carta, opere grafiche e disegni.
Nel 1973 partecipa alla mostra “Situazione dell’arte non-figurativa” al Palazzo delle Esposizioni di Roma, nell’ambito della X Quadriennale.
L’architettura dello spazio espositivo, con la sua forma quasi circolare (ellittica), consente di guardare le opere in progressione cronologico-pittorica, oppure di saltare con l’occhio da un punto della sala al suo opposto geometrico, passando disinvoltamente da una tela all’altra senza seguire un movimento necessariamente retto o lineare.

I colori delle tele sono, secondo la tradizione luministica e cromatica della pittura veneta, disposti con armonia e omogeneità. In particolare se guardiamo al periodo informale, forse il più felice, vediamo come Afro riesce ad esprimere con altissima qualità una leggerezza sospesa, un elastico, soffice uscire della forma-luce-colore dal quadro.

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Tullio Pacifici



Fino al 5.XII.2000
Afro Antologica. Anni 1950-1975
Milano. Galleria Poleschi Arte, Foro Buonaparte 68, tel. 02.86997153-02.86997098, fax 02.877339, mail: info@poleschiarte.com
Orario: 9.30-13.00/15.30-19.30; Sabato: 10.00-13.00/16.00-20.00; Lunedì mattina chiuso
Ingresso libero
Catalogo: in vendita al pubblico (£ 60.000). Il volume, “Afro Antologica 1950-1975”, è a cura di Luciano Caramel. Il coordinamento editoriale è di Annalisa Boreatti. Particolarmente interessanti gli scritti di Luciano Caramel, “Pittura come memoria e realtà del sentimento” e di Annalisa Boreatti, “Acquarelli e gouaches su carta intelata”.
Note: E’ possibile guardare due video con interviste a critici che hanno scritto monografie su Afro. Sono conversazioni televisive curate rispettivamente da Calvesi e Simongini (’15 + ’15). Questi video sono particolarmente utili e interessanti perché mostrano il modus operandi del pittore.



[exibart]

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  • Un grande artista in un grande movimento pittorico. Un girno si riscopriranno anche tutti i suoi fratelli dimenticati di quel periodo.

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