Quasi,
autoamori di Johnny è
un progetto anomalo rispetto alla consueta programmazione della galleria, che
per l’apertura della stagione punta su un non-straniero e non-giovane, anche
se, conti alla mano, essendo la carriera più segnatamente artistica del
poliedrico Levi iniziata dopo i suoi primi cinquant’anni, qualche sconto si può
anche fare.
Digressione,
dunque, e non trasgressione, allestita come un festoso bucato, per occupare con
plastica leggerezza lo spazio. Non c’è bisogno di fare i voyeur, di spiare
morbosamente dal buco della serratura (il peep-hole, appunto): ecco qui il frutto di
sei sessioni di incontri con il fantomatico Johnny, in cui il concetto di
“segno” viene interpretato in maniera elastica, rivolgendosi tanto all’immagine
quanto alla scrittura.
E
se la seconda segue un diario intimo, il tratto, convulso e “gestuale”, insegue
il ritmo dell’autoerotismo o sottolinea l’estemporaneità della sua
registrazione visiva, quasi l’atto del disegnare fosse una pulsione
incontrollabile, manifestazione di una medesima libido. Un affare quanto mai
privato, tradotto “fotogramma” per “fotogramma” in pubblica ostentazione, che
la cifra stilistica alquanto datata rende però aliena dalla provocazione.
Restano semmai più aperti e stimolanti, in senso lato, gli interrogativi
culturali e psicologici inerenti la complessa natura dei rapporti tra un
artista e il suo modello, su cui tanta letteratura – e tanti stereotipi – sono
stati spesi.
Prima
di lasciare il main space per scoprire lo “special one”, l’occhio sfiora la scritta in
basso sulla parete: “Fui una leggera / l’ironia battei / sterzai in curva”, terzina cifrata nata da uno
scambio di battute con Carol Rama.
Ed
eccolo il +1, in agguato mordace nelle “retrovie”: Johnny si masturba
nell’altra stanza.
Un gioco a rimpiattino che, alla fine, dà all’intera operazione il colpo di
coda del divertissement, sintonizzandosi sugli eventuali commenti salaci degli
spettatori e insinuando il dubbio che, forse, tutto ciò nasconda uno sberleffo
agli onanismi mentali di certi “colleghi” che si prendono troppo sul serio.
Levi
alla Gamec
anita
pepe
mostra
visitata il 18 settembre 2010
dal 17 settembre al 7 novembre 2010
Corrado
Levi – Quasi autoamori di Johnny e Una Poesia
Peep-Hole
Via Panfilo
Castaldi, 33 (zona Porta Venezia) – 20124 Milano
Orario: da
martedì a sabato ore 15-19
Ingresso
libero
Info: mob. +39
3385694112; info@peep-hole.org; www.peep-hole.org
[exibart]
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